Camminare è vivere l'emozione dell'attimo che fugge... è un antidoto alla vita stressante e monotona... è un costante lavoro interiore su se stessi... Scrive così nelle prime pagine del suo nuovo libro Con l'anima in spalle - 15 itinerari nell'alto vicentino tra natura ed emozioni (edizioni Mediafactory) Roberto Pace di Castelgomberto per riassumere il suo amore per la natura, l'escursionismo e la fotografia. Già autore di un libro di successo - Un passo dopo l'altro, 25 itinerari nella valle dell'Agno - con questo nuovo volume l'autore descrive appunto 15 percorsi alla scoperta della natura e delle emozioni che essa suscita per un trekking emotivo e riflessivo.
Un concetto questo sottolineato da Luigi Borgo nella prefazione in cui, col titolo Camminare è pensare, spiega come l'autore esprima una potente idea di fondo: in un mondo che, grazie ai nuovi media e a Internet, riteniamo conosciuto in ogni sua parte c’è ancora e ci sarà sempre un luogo che non abbiamo mai visto proprio dietro alle mura di casa: un posto di bellezza assoluta, capace di emozionarci come il più esotico luogo del mondo. In questo nuovo libro Pace continua a sorprenderci, proponendo il suo speciale diario di uomo in cammino e aggiungendo alle mappe, alle descrizioni puntuali, alle immagini dei luoghi, le emozioni provate a contatto con la natura, le suggestioni che gli “angoli di poesia” del paesaggio gli hanno suscitato e i pensieri che l’azione del camminare gli ha favorito.
Camminare stimola il pensiero, tanto che Johann Wolfgang Goethe scrisse: "Ciò che non ho imparato studiando, l’ho capito camminando". Ogni giorno Kant compiva la sua passeggiata e Nietzsche, perché soffriva di emicrania e non poteva studiare a tavolino per troppe ore, pensò tutta la sua filosofia camminando all’aria aperta. Filosofi e letterati hanno amato camminare. Dante, fuggiasco da Firenze, camminò a lungo e in special modo nella magia del paesaggio veneto. Gli uomini tendono all’alto come l’acqua scende verso il basso. È una vocazione naturale. Sulle vette non c’è mai nulla ma in quel nulla gli uomini trovano il tutto. Dalle cime, dove la vista si perde all’infinito, l’uomo vede dentro di sé, scopre il proprio mondo interiore. Petrarca esprime il concetto in una parola, anima; il principio stesso della vita. Impreziosito da alcune citazioni poetiche di grande valore - tra tutte l'Infinito di Leopardi e San Martino del Carso di Ungaretti, ma anche la Contrà dell'acqua ciara del vicentino Bepi De Marzi - il libro trova interesse sia nel piacevole apparato fotografico che l'accompagna, sia in una particolarità multimediale, che consiste nella possibilità di scaricare gratuitamente tramite Dropbox tutte le mappe in formato digitale, utilizzabili poi su smartphone o navigatore per fare i percorsi.
Il dialogo che si stabilisce tra l’ambiente naturale e la nostra interiorità - scrive Pace nell'introduzione - fa risvegliare dal profondo della nostra anima immagini, ricordi, poesie, istantanee che pensavamo ormai consegnati definitivamente all’oblio. È quello che mi è capitato facendo questo trekking. È stata per me un’esperienza affascinante. In quei momenti di connessione anima-natura, ho capito in modo chiaro che noi siamo un tutt’uno con l’ambiente naturale e che, senza questo contatto, non possiamo essere veramente noi stessi. Ogni volta che sono tornato a casa da qualcuno di questi 15 itinerari ho percepito un senso di benessere, di serenità, di rinnovamento. Se mi guardo attorno vedo affacciarsi, anche qui nel mio piccolo paese, a Castelgomberto, gravi minacce all’integrità ambientale. A nord il completamento della zona industriale (con molti capannoni semivuoti e semi utilizzati) e a sud i lavori in corso per la realizzazione della pedemontana sembrano stringere il nostro paese in una morsa infernale e distruggere irreparabilmente i delicati equilibri naturali indispensabili per una buona qualità della nostra vita. Ma sono tutte le nostre vallate e la nostra regione ad esser state travolte, devastate e ferite da una dissennata cementificazione. Sono state definitivamente compromesse zone ambientali come, nel mio paese, la Praderia, la zona umida delle Poscole e molte altre. Meglio quindi tornare al passato? No, non intendo dare credito a questa visione nostalgica. Si tratta di ristabilire un giusto rapporto con la terra, con la natura, con l’ambiente; un rapporto che deve essere di rispetto, di valorizzazione, di tutela, di fruizione intelligente, ecologicamente sostenibile. Ho posto la mia attenzione sulla vasta zona collinare che si sviluppa ai piedi delle prealpi vicentine, da sud verso nord, partendo dalla dorsale collinare di S. Urbano – Castelgomberto e proseguendo, sul versante occidentale della valle, con la dorsale Selva di Trissino – Nogarole – Alvese – Altissimo -Castelvecchio – per passare poi al monte Summano. La mia esplorazione non ha obbedito a criteri geografici o scientifici ma soltanto al gusto di camminare, seguendo il proprio ritmo, andando alla scoperta degli straordinari tesori della natura e degli sconfinati spazi di libertà. Passo dopo passo ho approfondito la conoscenza dell’ambiente collinare della valle dell’Agno e delle limitrofe valli del Chiampo e del Leogra, del Tretto e del Summano. Mi sono lasciato guidare solamente dalla bellezza del paesaggio.
Abbiamo incontrato l'autore e dialogato con lui.