NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Paesaggi d’acqua nel Veneto

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Paesaggi d’acqua nel Veneto

Quale criterio avete adottato per scegliere le immagini dal grande archivio del Fast?

"L'archivio conserva una collezione di circa cinquecentomila fotografie che permettono di esplorare il paesaggio, le arti, le tradizioni, i costumi e numerosi altri aspetti della società del Veneto, dall’Ottocento ai giorni nostri. Le immagini esposte nella splendida cornice di Villa Contarini sono tutte pubblicate nel catalogo da me curato e stampato dalle Grafiche Antiga e mostrano la varietà dei paesaggi d’acqua del Veneto: dalla peculiarità di Venezia agli scenari, sempre diversi, creati dalle acque del mare e di fiumi, laghi, rogge e canali nel territorio di ogni provincia. Sono state scelte le opere di alcuni tra i più importanti fotografi italiani che hanno rappresentato le trasformazioni avvenute nel territorio veneto, dal secondo dopoguerra alla fine degli anni Settanta".

Paesaggi d’acqua nel Veneto (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Perché la scelta del bianco e nero e non del colore?

"Il bianco e nero è stato ed è una scelta stilistica per molti fotografi. In questo caso, la scelta enfatizza la distanza temporale con i soggetti fotografati ed evidenzia come la fotografia sia un’interpretazione e non o specchio della realtà. Le fotografie selezionate presentano una marcata ricerca estetica da parte dei fotografi (di cui il catalogo offre anche delle brevi biografie) che spesso rimanda alle opere dei pittori veneti del Cinquecento, da Tiziano a Giovanni Bellini, da Giorgione a Cima da Conegliano. Sono composizioni visive di forte impatto emotivo, specialmente per chi può ritrovare in quelle immagini parte del proprio vissuto".

Quali sono i principali spunti sui quali il volume invita a riflettere?

"Il volume invita a riflettere sull’importanza della fotografia nella costruzione di identità territoriali nel secondo dopoguerra. Molte tra le fotografie esposte sono state diffuse attraverso le pubblicazioni del Touring Club e attraverso manifesti, cartoline e mostre circolanti a livello nazionale e internazionale. Queste fotografie hanno contribuito a costruire un’immagine del territorio veneto nel resto d’Italia e all’estero. Il volume invita a riflettere anche sulla eccezionale varietà di paesaggi d’acqua che caratterizzano il territorio veneto e sull’importanza della tutela degli archivi fotografici per conservare la nostra memoria e la nostra identità. Ne è un esempio modello il Fast che grazie alla cura dei suoi competenti responsabili permette la fruizione (online e in sede) e la valorizzazione del suo patrimonio fotografico. Questi temi sono tutti approfonditi nel catalogo, nel mio testo (anche in versione inglese) e in quelli di Azzollini, Barzan e Vallerani".

Il Veneto è terra ricca di acque: quale importanza ha ancora oggi la presenza dell'elemento?

"L’acqua è ancora oggi un elemento che testimonia i valori naturali e culturali del Veneto. Molte città e paesi veneti si sono formati accanto ai corsi d’acqua che permettevano la navigazione, i commerci, la pesca e un’organizzazione sociale ed economica basata anche sullo sfruttamento dei corsi d’acqua. Oggi lungo i corsi d’acqua rimangono soprattutto le tracce e le testimonianze di epoche passate: dalla Chiesa di Sant’Anastasia sul Lungadige veronese, al Castello di Malcesine e agli itinerari d’arte della Riviera degli Ulivi, al Naviglio del Brenta con le sue ville sontuose e, naturalmente, a Venezia".

Perché visitare la mostra a Villa Contarini?

"Mi sono confrontata con alcuni visitatori, in occasione della visita guidata che ho tenuto il giorno dell’inaugurazione. C’è chi ha apprezzato la qualità formale delle fotografie, in alcuni casi molto pittoriche, chi ha ritrovato nei soggetti fotografati i luoghi del proprio vissuto e della propria infanzia, chi ha notato delle raffigurazioni inedite del nostro paesaggio e del nostro patrimonio culturale, chi era particolarmente interessato all’opera di questi importanti fotografi. In ogni caso, credo che il punto di forza della mostra sia il lavoro di ricerca da cui nasce e la vicenda storica che possiamo ripercorrere osservando le fotografie. Sono immagini che mostrano un profilo identitario del territorio veneto, dagli anni della ricostruzione sino alle trasformazioni sociali degli anni Sessanta e Settanta, e che permettono di ritrovare parte della nostra storia, perché la fotografia è storia".

 

nr. 16 anno XXIV del 27 aprile 2019

Paesaggi d’acqua nel Veneto (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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