NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Hüllweck: ecco cos'è il teatro

di Giuseppe Brugnoli

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Hüllweck: ecco cos'è il teatro

Risparmiare i soldi per lo stipendio e per tutto ciò che comporta avere un Direttore Artistico è certamente notevole. All'inizio, però, si era parlato di affidare la direzione al dott. Giacchieri. Cos'è successo poi?
«È vero, all'inizio Giacchieri era stato dato in pole position trattandosi di un nome di tutto rispetto anche per il suo passato di sovrintendente in teatri prestigiosi. Contro Giacchieri sono sorti però dei veti (peraltro da me non condivisi) che hanno fatto naufragare quella scelta riportandoci alla decisione di non dotarci, almeno provvisoriamente, di un direttore artistico unico».

Ma allora il vostro teatro non ha una direzione artistica?
«Al contrario. Non c'è la figura di un Direttore Artistico (e come si è detto questo è un grande risparmio), ma in realtà ci sono tre direzioni artistiche, perché la danza è affidata ad ARTEVEN (una delle più grandi realtà artistiche italiane in questo settore), la prosa al Teatro Stabile del Veneto (anch'essa struttura di grande livello) e la musica a un pool di realtà vicentine quali l'Orchestra del Teatro Olimpico, la Società del Quartetto e gli Amici della Musica, con la collaborazione del Conservatorio Musicale di Vicenza. Si consideri anche che, al di là dei costi, la figura del Direttore Artistico unico è sempre più chiacchierata in Italia, sia perché è quasi sempre dipendente dalle scelte dei partiti (il che raramente è un bene), sia perché ogni direttore è esperto in un settore e non negli altri: chi è esperto di danza non è detto che lo sia di prosa o di musica. Ecco che ogni direttore deve poi essere affiancato da altri vice-direttori per le altre specialità (e anche questi vanno pagati). Di fatto succede quello che succede da noi, con la differenza che qui, ARTEVEN, Stabile del Veneto e realtà musicali vicentine curano i programmi gratuitamente solo allo scopo di esserci e di poter fare bella figura e ognuno con grande competenza nel proprio settore».

Aproposito del Teatro Stabile del Veneto, il regista De Fusco è stato sostituito dal giovane Alessandro Gassmann...
«Sì, ho vissuto questo episodio perché, fino a settembre, sono stato membro del C.d.A. dello Stabile. Devo dire che non mi è piaciuto il modo con cui De Fusco è stato tenuto sulla graticola per mesi e mesi dicendo che si stava cercando qualcuno più bravo di lui. Diciamo che si poteva usare un modo più dignitoso e più elegante».

Qualcuno dice che l'inaugurazione del Teatro non è avvenuta col botto e che non siete inclini a ospitare molti eventi eccezionali. È d'accordo?
«Precisiamo! L'inaugurazione è avvenuta con i più grandi artisti del mondo, dalla prima ballerina russa Svetlana Zacharova a Eleonora Abbagnato, a Eros Pagni, ecc, ecc. Presentava Milly Carlucci.
Il botto artistico, quindi, c'è stato. Quello mediatico fui io a non volerlo, visto che la serata era data in forse per le minacce di invasione della sala da parte degli attivisti del "No dal Molin". Proprio queste minacce hanno tenuto lontano per doverosa precauzione personaggi come l'allora Ministro Rutelli e Silvio Berlusconi che voleva venire a tutti i costi. Venne Gianni Letta sfidando ogni rischio.
Quanto ai programmi delle stagioni teatrali, è vero, abbiamo finora evitato inutili sprechi perché siamo all'inizio e io dico che, come una macchina ha bisogno di un periodo di rodaggio anche il nostro teatro deve crescere un po' alla volta senza colpi di testa, senza debiti e senza stranezze, preoccupandosi di conservare e aumentare il proprio pubblico. Va detto però che nel frattempo il nostro teatro ha ospitato eventi come il BENOIS della danza (l'Oscar mondiale della danza) e continua a portare in scena artisti di primo piano a livello nazionale e internazionale, il che spiega le zuffe al botteghino per assicurarsi gli abbonamenti o i biglietti di sala spesso esauriti, nonostante ci sia chi, in città, faccia di tutto per denigrare questo teatro, forse per invidia o gelosia».

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