Eppure, ad esempio, parlando di AIM, non vi è stata la nomina di alcun rappresentante nel CDA che non fosse cittadino. Come mai?
Vezzaro: «Probabilmente si è cercato di cambiare radicalmente rispetto al precedente CDA, che obiettivamente bene non ha fatto. Sotto tutti i punti di vista. Si sono cercate persone qualificate e tecnici per far capire che la politica prima aveva sbagliato e ora era tempo di dare risposte convincenti ai cittadini».
Catagini: «Va tenuto presente che le nomine di AIM competono al Comune di Vicenza, pertanto non essendo competenza dei Comuni contermini non sono in grado di dare una risposta adeguata. Va detto, però, che la recente Conferenza dei Sindaci della città metropolitana ha previsto l'ingresso di altri soggetti in Valore Citta s.r.l di AIM, questione che ci vede assolutamente favorevoli, ma che deve ancora trovare una definizione. Questa novità potrebbe cambiare gli equilibri anche nel CDA AIM».
Zoppelletto: «Probabilmente i tempi non sono ancora maturi per questo passo, ma sicuramente in futuro la situazione è destinata a cambiare. L'importante è che chi è a capo della multiutility abbia una visione generale della gestione e non si concentri solo sulle esigenze della città capoluogo perché sarebbe un errore in grado di pregiudicare i futuri rapporti. In questa ottica venerdì 12 febbraio assieme ai miei colleghi Sindaci ci confronteremo con il Presidente di AIM S.p.a. Roberto Fazioli per ricercare un progetto comune di una futura azienda in-house al servizio dell'intera città metropolitana».
Giacomin: «D'altro canto ancora troppo recenti sono alcune scelte che da consigliere di minoranza non ho condiviso, cito ad esempio la partecipazione di molti comuni all'acquisizione di quote patrimoniali della società Acque Vicentine (già A.I.M. ACQUE), nel cui statuto viene indicato che il comune di Vicenza mantiene il diritto ad esprimere la maggioranza del consiglio di amministrazione anche quando, completata la collocazione azionaria, esso non sarà più il maggiore azionista di detta società».
Si parla tanto di inquinamento da polveri sottili, eppure non si è mai riusciti ad effettuare un blocco delle auto condiviso da tutti i comuni della cintura urbana. Può servire a suo parere o è solo un palliativo?
Vezzaro: «Il blocco delle auto è solo un metodo per sensibilizzare i cittadini su questo grave problema. Il blocco non risolve il problema, altri sono gli interventi incisivi. Ad esempio puntare davvero su una rete di piste ciclabili, sicure e ben percorribili. Favorire la creazione di zone centrobus al di fuori della città per diminuire il traffico di penetrazione. Piantare piante, creare dei piccoli boschi, favorire quindi il ricambio dell'aria. Incentivare la produzione di mezzi di trasporto a basso inquinamento, favorire l'utilizzo delle energie alternative. L'aria non è avvelenata solo dai mezzi di trasporto, ma anche da molte altre fonti di inquinamento».
Catagini: «Il blocco se possa servire non posso dirlo, ma certamente è auspicabile che si possa arrivare ad un accordo intercomunale, altrimenti verrebbe avvertito come un peso per i cittadini di Vicenza e rischierebbe di venir meno l'aspetto educativo. Una cosa è certa: occorrono delle politiche volte a modificare le abitudini dei cittadini e l'incentivazione all'uso dei mezzi pubblici, quindi una condivisione della chiusura del traffico potrebbe essere un messaggio positivo e significativo».
Zoppelletto: «Se intendiamo il blocco delle auto come una scelta di carattere educativo, nel senso che dobbiamo tutti imparare a utilizzare meno l'auto, specie quando non è per necessità, allora sono del parere che una azione comune sarebbe di maggior effetto. Se invece pensiamo ai risultati, allora ho molti dubbi. È più demagogia che risultati concreti. Ci vogliono ben altri mezzi per ottenere risultati significativi: trasporti pubblici efficienti, metropolitana di superficie, revisione generalizzata della politica dei trasporti, miglioramento dei sistemi di riscaldamento, incentivi per muoversi a piedi e in bicicletta, cioè una politica delle piste ciclopedonali. Devo comunque sottolineare che nel 2007 il mio Comune ha effettuato in accordo con il comune di Vicenza ben due giornate di blocco del traffico quindi siamo preparati ad eventuali azioni in tal senso».
Giacomin: «Nel corso dell'incontro ho sottolineato la necessità che il capoluogo sia collegato ai comuni confinanti con una rete di piste ciclabili. Risale all'8 agosto 2009 una mia lettera al sindaco Variati con la quale chiedevo che si prendesse in considerazione una ciclabile tra Creazzo e Vicenza; tale ipotesi non risulta prevista nel P.A.T. adottato dal comune di Vicenza con Delibera di C.C. N°. 84 dell'11.12.2009 e pertanto anche su questo punto provvederemo a presentare nostre osservazioni. Una valida mobilità alternativa da utilizzare nella quotidianità e non solo nel tempo libero, é molto più utile anche ai fini del miglioramento della qualità dell'aria di qualche domenica con "blocco auto"».
Parliamo di grandi infrastrutture: cosa serve in questo momento di più a Vicenza e ai comuni dell'hinterland?
Vezzaro: «Piste ciclabili, di conseguenza meno auto e quindi mezzi pubblici più veloci e magari con percorsi preferenziali. La tangenziale nord e tutto il sistema stradale previsto dalla provincia, sicuramente toglierà il traffico di attraversamento dai comuni dell'hinterland e dalla città. Da monitorare la scelta del comune di Benevento di dare l'accesso gratuito a tutti i mezzi pubblici per diminuire il traffico cittadino, è una scommessa su cui fare attenzione».
Catagini: «Tra le grosse infrastrutture quella prioritaria è la metropolitana di superficie, che consentirebbe una maggiore mobilità tra i vari Comuni, risparmio di tempo e di costi per i cittadini, nonché un abbattimento dell'inquinamento atmosferico».
Zoppelletto: «Manca un efficiente sistema di circonvallazioni che permetta agli automobilisti lo spostamento attorno alla cintura della città evitando il traffico di attraversamento. Direi che siamo lontani da questo traguardo. Qualche miglioramento lo avremo dalla tangenziale Nord se passeremo rapidamente dai progetti ai cantieri e con la Valdastico sud, ma dobbiamo pensare anche alla mobilità alternativa, quella che non inquina, con la realizzazione di una rete di piste ciclopedonali sovra-comunale. Noi ad esempio a Monticello abbiamo già realizzato circa 2 km di ciclabile lungo la ferrovia Vicenza-Schio un progetto che una volta completato collegherà Vicenza a Dueville passando per Cavazzale. Un'altra opera che stiamo realizzando assieme a Vicenza è il parco Astichello, un percorso natura che si svilupperà lungo le rive del fiume».
Giacomin: «Se si vuole dare al nostro territorio una dimensione metropolitana, le scelte che prioritariamente devono essere perseguite da Vicenza e dai comuni dell'hiterland sono, a mio avviso, piste ciclabili ed una rete di trasporto urbano efficiente e conveniente; subito dopo vanno individuati alcuni obiettivi (strutture sportive, sociali e culturali) che per una gestione ottimale necessitano di un bacino di utenza ultracomunale. Dare risposte alle esigenze dei concittadini, razionalizzando le risorse, dovrebbe essere imperativo. Prima di realizzare nuove strutture é pertanto necessario, fare una verifica ed un'analisi di quelle esistenti anche nei comuni vicini e vedere come utilizzarle anche mediante convenzioni. In merito alle grandi infrastrutture, quelle legate alla viabilità sono tra le più urgenti. Uno dei maggiori problemi di Vicenza e di tutti i comuni della "cintura" é quello di un rilevante flusso di traffico meramente di "attraversamento"; a Vicenza manca una rete di tangenziali che convogli tutti quei mezzi che non sono effettivamente diretti ai nostri comuni. Proprio in relazione alla viabilità, mi sembra opportuno fare alcune considerazioni in merito ad alcune scelte effettuate dal comune di Vicenza nell'ambito del P.A.T. Il "collegamento" da e per Vicenza del nostro Comune tramite la S.R. 11 Padana Superiore, presenta il nodo infrastrutturale della rotatoria esistente in Località "Ponte Alto"; ebbene, nelle immediate vicinanze di tale punto "nevralgico" viene individuato "un ambito idoneo alla rilocalizzazione dell'arsenale F.S. in Località Carpaneda ". Tale struttura, unitamente alla partenza del "sistema di trasporto in sede riservata" che dovrà collegarsi alla stazione FF.SS., alla Zona Est del Comune di Vicenza ed ai previsti Parcheggi Scambiatori (sempre tutto in prossimità della citata rotatoria), risulta di sicuro impatto sul traffico lungo la SR11».