Formisano: «Se il commissario Zenere ha ricevuto il mandato di riportare in pareggio un bilancio in sofferenza di 500.000 euro (stando ai preconsuntivi girati in questi giorni) deve rispondere alla Regione che questo compito è impossibile se non a scapito della qualità dei servizi erogati. Penso che questo fatto non sia accettabile: siamo in presenza di persone che hanno vissuto una vita con dignità, perché dobbiamo far vivere gli ultimi loro anni nell'indigenza e nella trascuratezza?».
Pecori: «È evidente che è andata proprio così. Il senso degli interventi della commissione comunale era proprio quello di studiare soluzioni condivise che portassero da un lato a garantire l'assistenza qualificata e l'occupazione, dall'altro l'equilibrio di bilancio. E ciò previo congelamento dell'aumento delle rette, perché non dovevano certo essere gli ospiti a pagare per i ritardi delle scelte politico-amministrative».
Asproso: «I tagli sono sempre la ricetta più sbrigativa e un commissario regionale - venuto per far quadrare i conti - non si farà certo scrupolo ad alzare le rette. Si tratta di capire se al Comune va bene così o, al contrario, se intenda recuperare il proprio ruolo di attore nella programmazione sociale. A mio avviso, c'è bisogno di un sistema integrato d'interventi e servizi sociali sul territorio, che coinvolga Ipab, Ulss e Comune stesso, con l'obiettivo di ridurre le condizioni di bisogno e disagio. La politica deve fare la sua parte e la nomina di un nuovo CdA, composto da persone serie e preparate, non è più rinviabile. Come chiedono da tempo i sindacati, vanno inoltre rivedute le procedure gestionali e meglio organizzate le risorse umane».
È possibile che vengano "assunte" fior di consulenze per poi risparmiare sul personale?
Formisano: «Non sono informato di consulenze assunte all'Ipab, ma se ciò rispondesse al vero saremmo in presenza di un comportamento non accettabile. Al Salvi, al Trento, all'IPARK ci sono persone che hanno competenze e conoscenze specifiche, nel comitato dei familiari ci sono molte persone che possono dare consigli e suggerimenti sui modi migliori di uscire da questa impasse».
Pecori: «Non so rispondere a questa domanda in quanto il vero tema è un altro. A volte le consulenze servono eccome, ma devono portare a risultati concreti e utili, in modo che i soldi pubblici risultino spesi in modo proficuo. Bisognerebbe quindi andare a verificare di volta in volta quali risultati positivi per l'ente abbiano portato, per valutare seriamente e senza strumentalizzazioni la bontà delle consulenze».
Asproso: «Le consulenze "facili" sono solo un aspetto del problema. Organico insufficiente e non sempre qualificato; ricerca del minor costo a discapito della qualità; ricorso indiscriminato ai servizi esternalizzati; mancanza di una seria pianificazione aziendale; scarsa competenza, autorevolezza e indipendenza del vecchio Consiglio di Amministrazione. Il Veneto è una delle poche Regioni a non essersi dotato di una Legge di riordino delle Ipab e questa è una mancanza che inibisce, tra le altre cose, adeguati ed efficienti meccanismi di controllo. Si pensi, ad esempio, alla necessità di norme che chiariscano l'incompatibilità tra la carica di Consigliere comunale e Consigliere di Amministrazione, al fine di evitare pericolose sovrapposizioni tra soggetto controllore e controllato. I servizi sociali sono un bene dei cittadini e come tali vanno tutelati da chi ha responsabilità di governo; non di meno, gli ospiti delle case di riposo hanno tutto il diritto di ricevere servizi di qualità con personale adeguato e debitamente formato».