NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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A scuola in bus: perché tanti no?

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A scuola in bus: perché tanti no?

Ai presidi chiediamo: perché è mancato questo colloquio con gli studenti? Aggiungiamo un distinguo: parliamo sì di quanto riguarda il singolo istituto, ma allarghiamoci anche alla scuola come istituzione perché forse questo mancato incontro è sintomo di un qualche disagio, oppure no? Altro problema: se ci fosse stata una mediazione, e intendiamo tra scuola e amministrazione, forse un risultato in più si sarebbe ottenuto. Questa mediazione non è esistita ci pare di capire e vi domandiamo anche la funzione dell'ufficio scolastico territoriale, se il suo funzionamento è puramente notarile o se invece ha una funzionalità operativa specifica ed efficace.

Lorenzo Gaggino (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)LORENZO GAGGINO- Prima di tutto debbo dire che è ben difficile realizzare un confronto con gli studenti prima che la scuola si apra al nuovo anno, ma in verità un colloquio c'è stato anche a monte; io però vorrei precisare una cosa: ho sentito parlare di una proposta delle scuole sulla base di sei fasce: niente di meno vero, la scuola non ha mai proposto niente di simile, non so cosa sia e smentisco categoricamente che ci sia mai stata una proposta del genere da parte nostra; la cosa nasce probabilmente dall'attuale situazione degli orari: ho un orario FTV che mi dice di un arrivo dei bus a scuola alle 7,40 con due partenze alle 12,40 e alle 13,40. Noi abbiamo 32 ore e quelle dobbiamo fare; le fasce di AIM alle 7,40 e alle 8,20 mi costringono a tenere gli studenti in giro per strada fino all'inizio delle lezioni che è alle 8 e che solo da quel momento gode della copertura assicurativa. Posso tenere aperto dalle 7 per quegli studenti che arrivano da lontano e non hanno alternative, ma sono pochi, mentre quelli che dovrei accogliere per 20 minuti fuori orario sono 700: se lo immagine che cosa succederebbe in una zona di grande traffico come la nostra se i ragazzi se ne andassero in giro per questo periodo oppure i rischi che correremmo tutti se potessero entrare in una scuola non assicurata e non sorvegliata perché il personale non c'è ancora? La proposta dei presidi è stata quella di valutare se nei giorni in cui non si fanno sei ore anziché uscire un'ora prima non sia possibile entrare un'ora dopo: ho scritto una lettera all'ufficio scolastico territoriale in cui dicevo di essere disposto a questa soluzione però compatibilmente con gli orari di FTV perché c'è una gran massa di studenti che arriva da fuori città e utilizza appunto FTV. Se io mi trovo con quei famosi 700 studenti che mi vengono scaricati alle 7,40 davanti a scuola dove li metto? La situazione è questa: il Comune non può fare altri debiti, noi non possiamo farne per niente scalfendo il nostro scarno bilancio né voglio arrivare a dire alle famiglie che sono costretto ad aumentare i contributi per pagare dei collaboratori scolastici che permettano l'assistenza in questo periodo. Concludendo: se ci fosse la possibilità di differenziare le entrate tra i vari istituti probabilmente AIM ne avrebbe un beneficio, ma non è possibile nella situazione attuale perché non c'è coordinamento tra gli orari di AIM e quelli di FTV.

La spesa di AIM per i trasporti è tuttavia rilevante e alla luce dei tagli richiede misure di correzione: la differenza tra avere le due fasce così come richiesto dall'azienda comunale e non averle in quei termini di tempo e con l'esigenza di rimanere ad un solo contingente di mezzi e personale che svolge tutto il servizio nei due orari tra le 7,40 e le 8,20 vale una cifra calcolata in un risparmio di 100mila euro all'anno. Come si sviluppa ulteriormente questo discorso che tra l'altro data almeno una decina di anni a parte gli ultimi colloqui tra maggio e settembre?

Claudio Cicero (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)CLAUDIO CICERO- Lunga storia. Sono stato assessore dal 2000 e questo problema ce lo siamo trovati pari pari così come è oggi solo che oggi siamo in emergenza. Ho letto che avremmo avvertito in ritardo sulle nuove esigenze, ma respingo questa dichiarazione con la più grande fermezza perché il 12 maggio alla riunione al Montagna noi c'eravamo ed abbiamo esposto il problema senza equivoci anche al dirigente scolastico provinciale. Non potendo saltare il sabato perché quello era l'obbiettivo (a parte il trasporto tutto il risparmio in termini di energia per riscaldamento, luce, ecc.) almeno concordiamo sulle due fasce. Se tutti si collocano tra le 7,40 e le 8 è come se tutti iniziassero alle 7,40 e su questo c'è poco da discutere. Invece se con 10 mezzi alle 7,40 faccio il primo giro e con un intervallo congruo, cioè i 35/40 minuti che abbiamo chiesto, posso fare il secondo giro ecco che risparmio altri 10 mezzi, cioè una corsa bis, cioè un costo aggiuntivo. Se non si fa così debbo mettere q0 mezzi in campo per portare tutti contemporaneamente. È un tema affrontato già anni fa per realizzare un'economia di scala che facesse risparmiare. Ora in stato di emergenza abbiamo avuto la complicazione di sapere in gennaio che ci sarebbero stati i tagli, di finanziamento per il trasporto scolastico, ma di attendere fino a giugno per conoscerne l'entità. Ci hanno anche fatto capire che forse in ottobre ci saranno correzioni ma oggi come oggi noi non lo sappiamo e dobbiamo regolarci sulla realtà di oggi. Abbiamo in compenso in mano una tabella di marcia assolutamente deleteria perché dobbiamo fare interventi strutturali di riduzione del deficit e quel che ci preoccupa è che si riprenda il discorso al più presto. La rappresentante degli studenti ha lamentato la loro esclusione dai colloqui, io ho intenzione di ricominciare entro il mese di ottobre e di chiedere che siano presenti anche loro, gli studenti. Il Comune è andato incontro alle famiglie non solo non aumentando il prezzo di abbonamento ma addirittura contraendolo. Per chiudere dico che i tagli li sosteniamo prelevando i soldi che mancano dalla sosta per cui non mi vengano a dire che le auto vanno limitate, le auto fanno il sistema e lo sostengono. Ci dispiace di aver ricevuto tanti no dai presidi, ma qui dico che torneò alla carica perché secondo me ad esempio il tema del sabato a casa ha spazi percorribili e non deve considerarsi affatto un discorso chiuso. I problemi ci sono, a scuola siamo andati tutti e conosciamo l'argomento; quel che vogliamo è stabilire una strategia che permetta di non disperdere denaro. Credo che l'accordo ala fine si troverà compreso chiarire quanto valgono i 10 minuti di anticipo alla mattina, quando sappiamo che così si anticipa il grosso del traffico e in cinque minuti si percorre un tragitto che solo dieci minuti dopo ne richiede almeno venti.

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