NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Vista dagli anziani, categoria di serie B

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Vista dagli anziani, categoria di serie B

Ma da dove comincia il meccanismo dell'assistenza alle persone anziane? Ecco qual è stato il tema di partenza della tavola rotonda di In Piazza.

VINCENZO RIBONI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)VINCENCO RIBONI- Abbiamo avuto un incremento del ricorso al pronto soccorso da parte di un’ampia fascia di popolazione e in particolare di anziani, i quali ritengo e considero vadano compresi tra gli 80 anni in su, verso la condizione di grande anziani. Abbiamo avuto punte di 330 persone nell’arco di 24 ore con impegno notevole perché la maggior parte di questi accessi erano legati ad una realtà di necessità sul piano fisico, ma anche di necessità sul piano dell’appoggio, cioè volto sociale dell’assistenza. Siamo di fronte ad una complessità forte del fenomeno perché la riacutizzazione di una malattia la si domina ma l’esigenza del bisogno che emerge soprattutto verso la domanda di assistenza è più difficile perché il terreno dell’ospedale e quello della realtà sociale.

NICOLA FERRONATO- Gli anziani a livello amministrativo e nella conferenza dei sindaci ulss hanno considerazione primaria; gli anziani stanno aumentando a livello esponenziale, dobbiamo calcolare il livello dei bisogni dato che l’età media è in aumento e di conseguenza aumenta anche la richiesta. Essere sostenibili oggi è difficile sia per l’azienda sanitaria sia per le amministrazioni comunali; lo posso dire perché sono assessore al sociale del Comune di Caldogno. Altra cosa: siamo di fronte a una variazione dei bisogni sociali nel nostro territorio, accade ad esempio che figli di genitori anziani siano più impegnati in questo momento ad accudire i propri figli che in difficoltà economica hanno bisogno di aiuto, dalla babysitter alla presenza in casa. Ecco perché in questi periodi di forte acuirsi della richiesta di assistenza e ricovero torna in primo piano la necessità di RENZO GRISON- Fortunatamente nel Veneto abbiamo un sistema sanitario che ha una forte integrazione con il sociale; questo consente di creare come è successo in questi anni una rete solida di percorsi e assistenze senza confronti: dall’assistenza domiciliare, ultima arrivata ma già affermata, alle case di riposo, ai centri diurni, alle strutture protette. Sono percorsi dove c’è forte integrazione tra l’opera dei servizi sociali e l’intervento sanitario delle ulss. Oggi siamo una regione apripista su questo terreno e per questo abbiamo una visione complessiva molto affidabile. Come dicevano Riboni e Ferronato i momenti in cui la rete di sostegno famigliare viene meno per qualsiasi motivo corrispondono ad una maggiore debolezza dell’anziano che si sente meno tutelato anche se continua ad avere i suoi servizi dedicati dalle strutture sociali. Ora stiamo lavorando sulle caratteristiche di patologia, di solitudine, di problematicità: nessun anziano chiede aiuto senza motivo e per questo sul territorio stiamo lavorando per una ancora più forte integrazione tra medicina generale, servizi distrettuali e servizi a livello comunale; è una rete che fornisce una prospettiva anche in armonia con le nuove delibere regionali che rappresentano qualcosa di veramente nuovo. Interventi attivi dei medici di famiglia dunque ed una rete sociale e sanitaria che sia di appoggio, è questo il futuro verso il quale andiamo.

MICHELE VALENTE (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)MICHELE VALENTE- Il fenomeno in questo momento va contestualizzato. Non è solo un accesso degli anziani ma una domanda di salute aumentata uniformemente forse a causa della crisi; i medici di famiglia ci dicono che la realtà è di molte persone che non accedono ai servizi già prenotati per questioni economiche per cui al primo livello arriva meno gente; in compensi ogni medico di famiglia vede ogni giorni una quarantina di pazienti che vuol dire complessivamente in provincia 25mila persone al giorno; i calcoli sono precisi, le statistiche sono aggiornate a mese e vanno ad aziende sanitarie, Regione e governo; i consumatori di assistenza sono il 20 per cento del totale e consumano il 60 per cento. Come categoria di medici di medicina generale abbiamo sollecitato la Regione la nuova organizzazione delle cure con varie novità importanti: dalle deliberazioni della Regione che già esistono sul collegamento informatico tra i medici e in rete con le aziende ospedaliere si arriva subito alla partenza a condizione che i direttori generali ulss diano l’avvio anziché tenersi le direttive nel cassetto.

RENZO GRISON- Tra gli obiettivi di fine anno c’è anche quello di realizzare dentro fine febbraio la predisposizione del piano per le cure primarie territoriali. Una scadenza precisa c’è e quindi ci riferiamo a questa per dire che il futuro ha una forma abbastanza precisa.

ANZIANI 2 (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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