NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Accusa al lavoro fisso: sei così noioso...

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Accusa al lavoro fisso: sei così noioso...

Come si concilia tutto questo con lo sciopero generale dichiarato dalla FIOM? Cerchiamo di analizzare questo contrasto anche se apparentemente potrebbe non sembrare attinente?

marina bergamin (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)MARINA BERGAMIN- La FIOM aveva organizzato per il 19 la manifestazione con tema il contratto collettivo nazionale di lavoro non firmato dalla stessa FIOM, con tema contratto auto, diritti sindacali in FIAT, la situazione in FIAT dove FIOM è estromessa e quindi si tratta di una manifestazione profondamente peculiare e di categoria. Tutto questo è stato trasformato in sciopero a causa dei continui e preoccupanti ritorni del dibattito politico sostenuti anche da grandi organi di informazione su articolo 18 flessibilità e interventi sul mercato del lavoro. La CGIL riconosce quindi le ragioni di cui sopra pur restando con convinzione al tavolo col ministro con l’intenzione di trovare l’accordo al più presto. Su cosa? Si parla di articolo 18 ossessivamente quando oggi il tema del lavoro richiede un altro tipo di analisi e soprattutto di proposta. Bisogna pensare a creare occupazione che è un obiettivo comune tra aziende e organizzazioni sindacali. Anni difficili ci hanno fatto perdere occupazione senza riuscire a formarla e ricollocarla, questo è un tema tipico. Ora bisogna creare occupazione e riavviare la crescita, questo è il tema, come incentivare la buona occupazione, quella caratterizzata da una tipologia di contratti non precari, che non vuol dire non flessibili. La flessibilità è necessaria, nessuno pensa FIOM compresa che si possa tornare a un modello di mercato del lavoro in cui passa una vita nella stessa a azienda. Da questo a scivolare nella precarietà diffusa ce ne passa, nel Veneto l’ultimo dato è che il 15% dei contratti sono a tempo indeterminato, gli altri sono di altra tipologia. È un mondo che scivola nella precarietà, non fa bene ai lavoratori ma neppure fa bene alle imprese: i lavoratori usa e getta non servono, servono la formazione e la cura della formazione. Un discorso che va affrontato puntando anche sulla qualità: questo deve essere il punto di partenza. La nostra presenza nella trattativa in corso col ministro Fornero ha questo significato e per noi si tratta di una cosa serissima.

A proposito di trattative serie e invece di ancora lavoratori usa e getta che continuano ad esserci al margine della parte seria del mercato del lavoro, ecco che cosa succede a un precario a oltranza: Monica Trentin ha ora il posto fisso ma dopo peripezie infinite…

monica trentin (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)MONICA TRENTIN- Sopraffatti dalla crisi i miei datori di lavoro mi hanno lasciato a casa: lì per lì ero convinta che avrei comunque trovato qualcosa. Ho stampato 200 curriculum e li ho distribuiti dappertutto nelle aziende. Finché mi chiamano da un telemarketing e subito ho affrontato questo mondo che scoprivo ex novo: un mondo brutto, devastante psicologicamente, che ti mette a dura prova. Tra l’altro prendendo la disoccupazione ci pensi prima di metterti in un contratto a progetto o a chiamata che ti impedisce di prendere la disoccupazione. Ma la mia disoccupazione era all’ultimo mese per cui sono andata: tre ore al giorno per 300 euro al mese. Ho cominciato in più di un’agenzia. Ti danno l’elenco del telefono, un righello, una penna, devi insistere e devi vendere; se non raggiungi l’obiettivo settimanale i 300 euro pagati 60/90 giorni diventano 150 perché lavori una settimana sì e una no. Capire che in tre e con 1000euro di casa al mese è difficile, i genitori sono pensionato, l’affitto lo hanno anche loro, ecc. Ho tirato avanti 6 mesi in due agenzie di telemarketing; poi un’agenzia di lavoro temporaneo mi ha chiamato per una azienda orafa e non ci ho pensato un momento. L’ultimo mese sono stata al telefono coni 8 centesimi all’ora, sette euro in tutto. Non c’era scelta, la porta è quella… così niente da fare. Ogni agenzia ha un capo telefonista, hai una pressione tremenda se non vendi secondo le aspettative, se non hai insistito e non richiamato a oltranza. Difficile sopportare tutto questo, ecco perché appena mi hanno detto dell’azienda orafa sono corsa, anche perché era quello il mio lavoro di prima. Non ti aiuta non essere più giovanissima, non essere magrissima, avere famiglia, ti trattano come un oggetto, ti giudicano a occhio, ti guardano e ti dicono che figura ci faccio se la metto al banco? Questo è il clima nella successione dei lavori precari e nel pellegrinaggio tra le agenzie interinali.

GIORGIO XOCCATO- È un quadro che colpisce molto; occupandomi di manifatturiero dell’industria debbo dire che questa è la dimostrazione che in questo paese ci sono aree di lavoro e di diritto molto differenziate; seguite e strutturate con una legislazione precisa da una parte e dall’altra parte ancora troppo grigio o nero. Una delle grandi questioni che mi auguro si stiano per affrontare è proprio questo, tra le aree protette anche molto, compreso il lavoro pubblico, e le altre protette poco o anche niente. La signora Trentin è da ammirare per la forza di carattere che ha dimostrato e ci dice che c’è ancora molto da fare, tutta una impostazione che va ripensata e d’accordo con Marina Bergamin dico che non si fa occupazione per decreto o con disegno legge, ma con una economia che auguralmente deve ripartire. Il problema è mettere a punto un quadro organizzativo del paese tale per cui quando finirà la crisi, che finirà, ci siano le capacità per prendere subito al volo l’opportunità di camminare. Non come tutti temiamo affannosamente dietro ai mercati che ripartono, ma lasciando definitivamente gli ostacoli che ci hanno frenato finora. Occorre gestione del capitale personale, del mercato del lavoro, occorre ripensare un lavoro moderno e di qualità però nell’ambito di una competizione che è globale: per ogni prodotto che si fa c’è un prezzo internazionale con cui ci dobbiamo confrontare, non si può sfuggire a questa realtà, non più. Siamo credo a un punto di svolta che spero felice nel quale la collaborazione e la sintonia tra le parti sociali può dare a questo governo tecnico ma anche politico quel supporto che permetta al paese di ricominciare a ricostruire quella macchina che ci sarà utile quando la crisi passerà.

Accusa al lavoro fisso: sei così noioso... (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)

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