NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Nuovo sport, la rcauto che non si paga più

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Nuovo sport, la rcauto che non si paga più

Reprimere risulta quasi impossibile se non con campionature casuali o con rilevamenti del tutto fortuiti: può funzionare invece la prevenzione e se ritenete di sì, come può essere efficace?

CLAUDIO CICERO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)CLAUDIO CICERO- È un dato preoccupante questo dei tre milioni e mezzo in Italia e poi quelli vicentini, perchè ci sono anche da noi quelli che non pagano. Certo che è meglio non capitarci perché quando uno si fa male e non trova come interlocutore una persona onesta sono davvero guai. Certo che non tutte le compagnie sono brave serie e affidabili, a parte quelle che si spacciano per rc e non lo sono. Il controllo per quanto capillare va innovato, non può restare com’è. Quando si ha a disposizione la tecnologia guai a non usarla. Se si mettono i microchip ai cani perché non farlo per le auto? Perché non un microchip che è facilmente rilevabile da chiunque, con tutte le caratteristiche del caso, indistruttibile, ecc. Ci sono i modi di leggere con uno strumento banalissimo per cui l’agente di turno può sapere subito tutto di quella macchina., Come si sa vita morte e miracoli del cane lo si può sapere anche per le auto e per le assicurazioni., Con una anagrafe delle auto che è quelle dei microchip si scopre subito se la targa è falsa, se ha fatto la revisione, se ha pagato l’assicurazione, il tutto in un attimo. La difficoltà della polizia è che comunque debbono fermare un soggetto per sapere se è in regola oppure no. Un accertamento più sofisticato lo si può fare. Ci sono gli sbadati, come ti dimentichi la bolletta così capita con l’assicurazione: diciamo alle compagnie di fare avvisi sul telefonino, quello non si dimentica mai,. Ti rompo le scatole per ricordarti che ti scade l’assicurazione e continuo finché non paghi. Dopo di che finisce la raffica di avvisi. Poi c’è l’assicurazione della patente, che avrà pro e contro ma certo può essere utile. A prescindere dal veicolo che sto usando se la polizza è sulla mia patente è a me che si riferisce il dato del momento anche quando si verifica un incidente. È dal ’69 che c’è la riforma, certo non c’erano i volumi di traffico di adesso, ma certo anche che è stata una riforma formidabile perché ha indotto alla civiltà tutti quanti. Il Comune francamente fa quello che può e continuerà, bisogna investire nella sicurezza, ma ovviamente si cerca di creare l’infrastruttura che previene ed è quanto l’amministrazione fa. Si deve impegnare anche lo Stato e l’obiettivo deve essere quello di far diminuire gli incidenti, oltre che di far pagare a tutti l’assicurazione. Nel momento in cui calassero gli incidenti i costi delle polizze calerebbero di sicuro.

CRISTIANO ROSINI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)CRISTIANO ROSINI- Noi facciamo quello che ci tocca, controllando in strada con le forze che sdi hanno a disposizione. Il fenomeno della contravvenzione alla copertura assicurativa negli ultimi cinque anni è costantemente posizionata intorno ai 240/250 verbali all’anno e i primi mesi di quest’anno rispettano. Ci vorrebbero sistemi automatizzati, più forte è la sensazione di poter essere scoperti più non si evade o se preferite meno si evade. È un obbligo civile di altissimo valore. Qualcosa si può fare: i Comuni dotati di ZTL possono agganciare le targhe che entrano e in confronto con la banca dati ANIA si verifica se targa e particolari corrispondono, associando i dati dell’auto anche al dato assicurativo partendo dall’infrazione commessa. Ciò che risulta come non coperto da assicurazione serve ad accertare la condizione del momento, si invia un verbale e poi si verifica se in quel momento esibita la documentazione si era effettivamente nella condizione di non pagamento della polizza oppure no. Il metodo del microchip potrebbe essere davvero un fattore di prevenzione.

BELLONI GIAMPIETRO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)RUGGERO BIZZOTTO- Con la nuova normativa tutto diventerà più stringente, ci sarà la banca dati e il confronto con i veicoli in circolazione ci dirò chi non è assicurato, sempre che la banca dati non finisca col non funzionare. Basterebbe che integrasse i dati dell’ANIA e che funzionasse come la banca dati del bollo di circolazione, con lo stesso meccanismo. Teniamo presente che qualsiasi strumento di lettura può ottenere il risultato, anche i cancelli elettronici dell’autostrada.

GIAMPIERO BELLONI- Il decreto di cui parla Bazzotto, ora tradotto in legge la 27 del 2012, prevede l’applicazione di quanto anticipava Cicero. Entro quattro mesi bisogna emettere il regolamento che disciplina il modo di applicazione di tutti gli aspetti ed entro due anni o l’applicazione di questi nuovi sistemi di dematerializzazione del certificato di assicurazione, sostituito dai microchip. Chiaro che costruita tutta la rete di controllo elettronico c’è una integrazione a tutto campo e io controllo diventa rigoroso. Ne sentiamo la necessità, va difeso l’interesse delle vittime degli incidenti strafali.

CLAUDIO CICERO- Il tutto serve anche ad identificare le targhe ed è utile per dare un quadro completo e credibile di tutto quello che concerne. Io sono dell’idea che perfino le telecamerine dentro un’auto, a costo praticamente zero, sarebbero utilissimo per stabilire che cosa accade in un’auto quando si verifica un incidente. A lato dell’incidente, quando scoppia l’air-bag annulla tutto l’equilibrio interno dell’abitacolo. Avere una ripresa interna darebbe modo anche a chi fa i rilievi di legge di capire che cosa è successo.

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