NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Animali selvatici e territorio saccheggiato

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Animali selvatici e territorio saccheggiato

I cinghiali

catagini (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)CLAUDIO CATAGINI «Un paio di mesi fa ero in Comune quando mi ha telefonato mia moglie molto preoccupata perché avevamo i cinghiali lungo la recinzione; da notare che stiamo in pianura per cui... Erano una ventina, tutti assieme, tutti in avvicinamento. Non potevo muovermi in quel momento ma dopo sono riuscito a tornare a casa ed ho trovato che in effetti i cinghiali erano ancora lì, dopo un'ora abbondante, solo un po' più lontani dalla casa perché la nostra cagnolina a furia di abbaiare li aveva evidentemente spaventati; in quel momento è poi arrivato un signore che con uno strano strumento in mano, una specie di parabola, si è diretto verso il branco che nel frattempo si era avvicinato al bosco e li ha fatti definitivamente scappare. Naturalmente questo episodio mi ha lasciato perplesso perché non li avevo mai visti dalle nostre parti, ma da gente incontrata nel bosco ho poi saputo che effettivamente un incontro l'avevano fatto anche loro. Chiaro che i selvatici si allontanano dall'uomo, ma se si tratta di una femmina con piccoli la cosa può diventare pericolosa. Ho interessato la Polizia Provinciale per l'abbattimento perché se si lasciano diffondere è finita».

meggiolaro (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)CLAUDIO MEGGIOLARO «Noi ci siamo attivati subito perché anche per noi è stata una sorpresa vederli in pianura, sia pure al limite del bosco dove si rifugiano subito, perché è lì che vivono. In zona c'erano state avvisaglie, qualche immissione abusiva prima del 2010, ma avevamo abbattuto cinque cinghiali e pareva finita lì. In questo caso si tratta di animali non arrivati naturalmente perché i più vicini sono quelli del parco dei Colli Euganei, impensabile ci sia un collegamento. Il cinghiale crea tanti problemi, non è una specie autoctona qui, può essere davvero un problema come lo è diventato nel Bassanese e sul Grappa o nell'Alto Vicentino dalle parti di Monte di Malo o Nogarole. Per evitare guai a tutti a cominciare dall'agricoltura e dai danni alle altre specie, abbiamo effettuato un inizio di intervento. Non siamo probabilmente in presenza di animali selvatici a tutti gli effetti, lo dimostra il fatto che il comportamento testimonia di una certa abitudine a vedere l'uomo».

GIANCARLO BONAVIGO «Il fatto stesso che si vedano di giorno e vicino alle abitazioni è sintomatico del fatto che questi cinghiali non hanno paura dell'uomo ed è un indizio preciso: arrivano da qualche allevamento. In caso contrario il cinghiale esce dal bosco di notte e di giorno solo se costretto e comunque per brevissimi tratti di tempo. Questi sono abituati alla presenza umana e quindi sono relativamente selvatici: starsene a poca distanza dalle case e starci a lungo è appunto un segnale preciso».

vascon (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)LUIGINO VASCON «Trovo che lo screening di Meggiolaro sia stato perfetto; abito nel basso vicentino e so che in linea d'aria tra gli Euganei e i Berici ci son o al massimo tre chilometri, per cui una trasmigrazione naturale e spontanea se ci fosse si vedrebbe subito, non sfuggirebbe. Da noi non c'è ombra di cinghiali il che vuol dire che questi cinghiali di Altavilla non sono arrivati a piedi ma sulle... ruote, qualcuno li ha portati. Il problema è presente in provincia con varia intensità. La selvaticità di questi animali evidentemente è diluita in qualche misura come normalmente accade quando ci si trova davanti ad animali ex selvatici, riprodotti, e poi liberati. Certo è che stiamo per avere un cambiamento di presenza faunistica, con problematiche nuove. Per i cinghiali non è come per le nutrie: qui sono state liberate femmine gravide e queste stanno popolando. Le nutrie sono invece il frutto di una scelta criminale da parte di chi ha aperto gli allevamenti di notte quando le nutrie non sono state più utili come animale da pelliccia, cioè il castorino. Il cinghiale è un'altra cosa, ben diversa».

PIERO MIOLA «Lavoro nei Colli Euganei da quarant'anni, i cinghiali li vedo o alla mattina presto o al tramonto, fanno danno al terreno, le arnie non le toccano. A Cinto c'è mio cognato che mi racconta di danni spaventosi alle recinzioni agli orti dovunque ci sia qualcosa di commestibile perché i cinghiali mangiano qualunque cosa».

CLAUDIO CATAGINI «Per noi il problema risale a due anni fa perché sono sindaco da poco e prima non li ho mai visti, quello che so è che vanno dappertutto, perfino dentro una stalla ed anche questo dimostra come diceva Meggiolaro che sono così abituati a vedere l'uomo da non avere il minimo timore. Salvo momenti particolari in cui possono diventare pericolosi in questo caso non dimostrano di costituire problemi per l'uomo».

bonavigo (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)GIANCARLO BONAVIGO «Il parco Euganei li ha catturati con gabbie trappola; se applichiamo questo principio a quel che succede comunemente nella caccia significa che ci sono più animali di prima e cioè che si tratta i un problema che ha oltre vent'anni. Probabilmente hanno fatto ripopolamento, hanno sottovalutato l'impatto e quando ci si è accorti che il cinghiale non avendo predatori e concorrenti si riproduce con una velocità tremenda per cui diventa di quantità insostenibile per lo stesso territorio. Oltre tutto i selvatici si accoppiano in primavera, in questo caso i parti avvengono in quasi tutto l'arco dell'anno a parte gennaio febbraio e marzo. A Campolongo abbiamo trovato nuovi nati addirittura in dicembre e gli incroci contribuiscono notevolmente anche a questo, ad aumentare il numero. Inutile dire che i cacciatori sono contrari a queste situazioni che danneggiano le nostre specie».

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