Le nutrie
GIANCARLO BONAVIGO «Le misure da prendere consistono ovviamente in una operazione di sfoltimento ed eliminazione. Noi diciamo che qualsiasi immissione non supportata da uno studio scientifico è una cosa da non farsi perché falsa l'equilibrio tra specie autoctone e territorio che occupano. Il cinghiale è un onnivoro per cui ad esempio si mangia tutto quel che trova a terra compresi i nidi dei fagiani. Chi agisce così avrà qualche interesse mai certo non rappresenta il mondo venatorio perché è in netto contrario con le necessità di mantenere le diversità biologiche difendendo gli animali locali, tipici del Veneto o e della mostra provincia. Il che va perfettamente anche per le nutrie come abbiamo visto».
LUIGINO VASCON «Le nutrie sono un grosso problema; come dice Bonavigo questi atti sono scriteriati, senza senso e con danni irreparabili per chi ci va di mezzo. Anni fa altre immissioni scriteriate sono state fatte nelle acque vicentine. Non solo nutrie, ma ad esempio anche le brem, che è ciprinide, con la bocca appiccicata al fondo per aspirare quel che gli serve e ci vanno di mezzo le uova degli altri pesci. Furono pescatori cosiddetti garisti a provocare questo sfacelo con la pratica no-kill, immettendo questa specie e rovesciando completamente l'equilibrio biologico del lago di Fimon. È tutta una situazione in cui un animale selvatico ha bisogno del suo spazio e quando lo immetti se lo cerca e naturalmente non rispetta confini o limiti di residenza, bada solo alla propria sopravvivenza. Il che vale per tutti, perfino per i caprioli che vivono in pianura e solo quando sono costretti salgono in montagna. L'esempio nobile di immissione è quello del germano reale che è stata fatta con gradualità, con un percorso scientificamente ineccepibile, tra l'altro riguarda un animale presente da sempre nel veneto con particolare riferimento alla laguna veneziana. Nel nostro caso invece parliamo di animali che creano danni incalcolabili: si tratta di cinghiali o di nutrie o di pesci non autoctoni il risultato è sempre lo stesso e invece bisogna avere una idea precisa del rapporto tra fauna e territorio. Fu un argomento che ho trattato in Parlamento quando c'ero...».
CLAUDIO MEGGIOLARO «Parlando di danni ad esempio il cinghiale per un rilevamento del 2010 ha provocato oltre 60mila euro. poco non poco perché ci sono i danni indotti e quelli nessuno è veramente in grado di calcolarli. Sono stati abbattuti 125 cinghiali con tutta una procedura che parte dalla provincia va all'istituto fauna selvatica di Bologna, ci sono i pareri e se favorevoli si agisce con la Polizia provinciale».
GIANCARLO BONAVIGO «Sono convinto che l'equilibrio è rotto per colpa dell'uomo e siamo proprio noi che dobbiamo salvaguardarlo. Tutti i giorni c'è un esempio di specie che si sono evolute abituandosi all'uomo, vedi i corvidi e poi tutta una serie di animali arrivati da fuori, spontaneamente o portati. Sarei molto più drastico nel permettere la commercializzazione di specie che non hanno niente a che vedere con noi, vedi le tartarughe. Vengono comprate come altri animali e poi abbandonate nel primo corso d'acqua. Le nutrie ci sono perché gli allevamenti non avevano adottato all'epoca nessun sistema di sicurezza. Fatto sta che oggi paghiamo tutti e non paghiamo poco. Se perdiamo questa opportunità oggi, per fare un esempio, ci teniamo il problema che si espanderà a dismisura come nel caso delle nutrie».
LUIGINO VASCON «La Provincia di Vicenza fu l'unica in, Italia ad adottare misure concrete per arginare il problema delle nutrie: furono fatti corsi, preparazione di specialisti e poi interventi mirati. Con tutto questo la nutria trivella gli argini con gallerie lunghe e complicate che provocano danni ai trattori e pericolosissimi intoppi per chiunque vada da quelle parti. Certo che mentre Vicenza lavora in un senso abbiamo visto che altre provincie come Rovigo, Verona, Ferrara, ecc. non fanno assolutamente niente. Il che vuol dire ritrovarsi circondati e in questo caso circondati da una specie animale che senza contrasto si moltiplica fino a picchi percentuali inimmaginabili. Il problema delle nutrie è questo: oltre a quello delle parlamentari come Zanella e procacci che all'epoca dissero che le nutrie non si dovevano uccidere ma spostare. Solo che le nutrie non i lasciano spostare. E parliamo di quindici anni fa, non di ieri. Se nel frattempo è successo quel che è successo...».
CLAUDIO CATAGINI «Un Comune d'altra parte non ha misure possibili perché si rivolge alla competenza della Provincia e d'altra parte non avrebbe mezzi per agire autonomamente anche avendone un titolo che non c'è. Da noi c'è un laghetto da qualche anno dove qualcuno ha messo una tartaruga: questa da sola ci sta mangiando le uova di tutti gli altri animali e crea danni sommati a quelli delle nutrie che nel frattempo sono arrivate. Bisogna lavorare tutti assieme per eliminare queste presenza innaturali. Se non si agisce subito finisce che ci ritroviamo una volta di fronte ad una situazione incontrollabile. Penso che quel che sta facendo la Polizia provinciale ad Altavilla con i cinghiali sia la strada giusta per liberarsi del problema».
LUIGINO VASCON «È quel che dice il comandante Meggiolaro: agire prima di ritrovarsi sotterrati dal problema. Più animali sono in circolazione, come nei Colli Euganei, più se ne abbattono, ma più vuol dire che la popolazione è in aumento».