NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Come restituire sicurezze alla città?

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Come restituire sicurezze alla città?

Partiamo dal filmato di una telecamera in via Gorizia che ha registrato uno straordinario scambio di “arma” risultata poi una finta pistola, tra un extracomunitario e altri tre che dopo ore si sono presentati per ritirare quanto era stato lasciato nel cespuglio proprio sotto i gradini tra via Gorizia e Porta Castello

PALMA MARIO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)MARIO PARMA- Certo che queste immagini riprese dalla mia telecamera non sono adatte a una città come Vicenza che è sempre stata relativamente tranquilla. La scena è normale invece per questi nostri tempi che all'incrocio tra i due parchi e la zona dove io ho il negozio presentano varie situazioni di questo tipo e le presentano quotidianamente. Si tratta di situazioni all'ordine del giorno, nessuno stupore. Lo stupore è quello nostro di aver potuto vedere direttamente una scena del genere tra l'altro ripresa in uno dei due momenti alle otto di sera, con pieno passaggio di gente.

ANTONIO SANTAGIULIANA- Il centro storico non sarà peggio da noi che in altre città vista anche la crisi economica in cui ci troviamo, ma certo che i negozianti sono molto preoccupati perché questa microcriminalità che cresce comincia ad essere pericolosa per le nostre attività. Teniamo presente che in gran parte da noi lavorano donne e quando si arriva all'ora di chiusura, con la città che si svuota è evidente che la paura c'è. Girano troppi personaggi anche alterati da alcol o altro. Gli ultimi fatti di Ageno e Balzarin ci dicono che esiste una violenza specifica condita con una preparazione fatta di pedinamenti controlli e poi assalti.

Come restituire sicurezze alla città? (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)Il SIULP si astiene dal partecipare alla festa della Polizia: tutto è anche collegato a questi fatti o ad altri ancora più gravi come la sparatoria in pieno giorno domenica scorsa a Sandrigo?

MERIDIO ROBERTO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ROBERTO MERIDIO- La nostra decisione per la festa riguarda le segreterie del sindacato e noi nel Veneto abbiamo deciso così lasciando peraltro ai nostri iscritti ogni facoltà di scegliere in proprio. Certo che è una protesta contro le Questure, ma contro la situazione che si sta creando e che ci mostra anche i fatti di cui stiamo parlando. Quando c'è crisi si fanno tagli e noi ci sentiamo quelli tagliati. La sicurezza non dovrebbe essere un costo, ma un investimento, come sa benissimo l'assessore Dalla Pozza che si sforza per dare un servizio migliore. La nostra è una protesta strana perché noi non protestiamo per avere più soldi ma per poter lavorare meglio, con più mezzi e uomini, ma anche con sistemi e organizzazio9ne diversi. Si pensa di più ai reparti a cavallo che alle lauto della Polizia, lo alle bande musicali mentre noi ci troviamo a dover andare a piedi perché non abbiamo benzina. Tutto ciò deve far riflettere. I tagli si possono fare, naturalmente, ma vanno pensati nella direzione giusta. A cominciare dalle centinaia di uomini che sono impiegati in scorte.

OSCAR ACCIARDI- Anche noi del SAP siamo su questa linea, come segreteria non partecipiamo alla festa e lasciamo liberi i nostri iscritti. È un paradosso come festeggiare un compleanno in un momento cattivo: la scelta la fai in base a quello che puoi fare e in questo caso bisognerebbe pensare nello stesso modo. Ci stanno mettendo in difficoltà con la sicurezza trasformata in apparenza e vista come una spesa anziché una risorsa. Ovvio che il fenomeno della microcriminalità aumenta,, come ovvio che l'età media dei nostri agenti in pattuglia è alta, e per duemila persone uscite dalla Polizia quest'anno ne sono entrate poco, si sguarnisce il personale e sta succedendo che investigatori con tanta esperienza che stanno andando in pensione lasciano posti vuoti senza giovani che entrano e quindi nessun passaggio di conoscenza tra le generazioni successive. Chiaro anche che se vanno in tanti perché la riforma sulle pensioni preoccupa la gente che lavora e ci si vuole mettere al riparo al più presto. La condizioni di lavoro sono difficili, spesso si supplisce con mezzi personali a quel che manca sul piano generale, cioè si paga di tasca propria per certe occasioni in cui attendere sarebbe troppo difficile e comprometterebbe il buon esito di quel che si sta facendo.

ANTONIO DALLA POZZA- Dal versante del Comune le cose sono da considerare sempre nella logica della collaborazione con le forze dell'ordine. I vigili? Sono 130, hanno un organico al ldi sotto del previsto, non possono fare quel che la normativa non prevede. Alle polizie locali sono affidati compiti amministrativi anche se in Italia è arrivata a un certo punto la moda dei sindaci con la polizia propria e quel che abbiamo visto; il che ha depauperato in particolare gli organici della Polizia di Stato. Alla Polizia municipale si chiede qualcosa che non può fare per organici competenze e strumenti a disposizione. La risposta è no, la Polizia locale non può essere sufficientemente al passo, non ha accesso alla banca dati a cui accedono le forze dell'ordine per verificare lo stato di una persona: se fermiamo un latitante in strada e non possiamo consultare la banca dati non sappiamo chi è la persona e la persona se ne va magari anche se è molto pericolosa per il, semplice fatto che non ci sono informazioni per fare altro. Il segnalamento di un clandestino quando abbiamo tre pattugli impegnate prevede che date le procedure asfissianti si chiuda la serata di lavoro solo su quel fatto specifico. Certo che i vigili potrebbero svolgere servizi più efficaci, ma occorrono più uomini:, ero partito con 140 vigili e ne ho 132 e per di più non tutti possono andare in strada perché tra pratiche permessi e tutto il complesso delle competenze sul territorio portano via praticamente la metà dell'organico quotidiano. L'efficacia dovrebbe essere data dall'avere forze dell'ordine forti, con mezzi adeguati e la polizia locale che fa da ausiliaria come previsto dalle legge che parla appunto di ausilio e quindi di un ruolo molto preciso. Giorni fa eravamo in tribunale con tre persone da giudicare quando è arrivata la Polizia a riprendersi l'auto perché non avevano mezzi sufficienti per andare in pattuglia. È un paese normale un paese che vive circostanze di questo genere?

Come restituire sicurezze alla città? (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)

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