NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Come restituire sicurezze alla città?

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Come restituire sicurezze alla città?

Torniamo alla gestione di questa situazione deficitaria: una lettera la giornale di qualche tempo fa diceva che sul percorso tra la stazione e Piazza Biade era capitato di tutto, dalle offerte di droga a quelle di sesso, da spettacoli poco edificanti agli angoli di strada a piccole risse sparse, fino a trovare sotto casa in piazza Biade i vigili che alle 11 di sera multavano le auto in sosta: è la realtà?

DALLA POZZA ANTONIO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ANTONIO DALLA POZZA- Io posso dire quello che so e che vedo: le pattuglie notturne sono impegnate da mesi con due auto su tre sui viali della prostituzione. Anche qui una domandina al legislatore che scarica sui sindaci compiti propri sarebbe da fare. Se è capitato quel che dice la lettera lo posso contestare con i dati sulle multe fatte dalle pattuglie serali: solo a prostitute praticamente. La vigilanza notturna è un problema sentito da tutti e il rapporto tra le forze dell'ordine è un rapporto rodato e di grande intese con tutti e con il coordinamento della Prefettura. Servirebbero numeri diversi, servirebbe anche che ci fosse meno scadimento di senso civico che genera disagio e provoca degrado. I problemi veri sono quelli visti nel filmato e sono quelli che dovrebbero occupare le forze dell'ordine se alle forze dell'ordine si dessero i mezzi indispensabili per fare il proprio lavoro. Se si può nascondere una pistola in pieno centro è perché le nostre risposte sono insufficienti, frustranti, parla di amministratori ma anche di poliziotti, non c'è certezza della pena, c'è la quasi regola dell'impunità e della convinzione di quelli che fanno reati che possono permettersi di tutto. È un problema di legislazione. Anche una città come la nostra rischia di avvitarsi in qualche spirale pericolosa perché le risposte che possiamo dare sono comunque limitate, come accade nel caso delle ordinanze che spostano il problema, lo rinviano e lo contengono ma certo non lo risolvono. Ci facciamo carico spesso in silenzio di problemi e soluzioni che non ci appartengono ma è la gente che ci chiede di intervenire. Non dò segnali di impotenza perchè facciamo molto, ma è chiaro che non basta quel che abbiamo. Fino a che non ci si decide di rivisitare il sistema della sicurezza saremo quelli che fanno la processione portando la croce e magari anche cantando.

Come restituire sicurezze alla città? (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)OSCAR ACCIARDI- Il sistema è tipico delle situazioni che si rincorrono. Se andiamo a vedere il problema cosiddetto dello svuota carceri ci accorgiamo che accanto alla situazione drammatica delle carceri c'è quella del problema dell'applicazione alternativa di pene. Oggi chi delinque ha la ragionevole convinzione che la farà franca. E poi le pene alternative richiedono controlli e senza uomini non fai controlli e chi dovrebbe starsene a casa se ne va magari a fare rapine e poi torna indisturbato a casa senza che la sua assenza possa essere notata.

ROBERTO MERIDIO- Certo, non abbiamo un omicidio al giorno ma è chiaro che la situazione di pressione provocata dall'intensificarsi dei fatti di microcriminalità. Se torniamo a parlare di organici, mezzi e organizzazione e alla luce di quanto stiamo dicendo io dico che qualche volta ci sentiamo impotenti., Uno dei nostri problemi più grossi -e parlo anche dei 47 anni di media dei nostri uomini che vanno in pattuglia avendo già fatto 25 anni di questa vita- è proprio il pericolo di sentirsi inadeguati anche se si fa tutto quel che si deve fare. Quel che ci delude di più è che ci pare non cis ia una volontà a livello centrale dello Stato a trovare un rimedio: l'abbiamo detto tante volte di riorganizzarci. Perché la Polizia fa permessi di soggiorno, passaporti e altro lavoro che non ci compete. Ci sono tremila poliziotti che si occupano di questi settori. Vicenza aveva quattro persone in ufficio immigrazione ora ce ne sono una ventina e grazie anche al fatto che ci sono anche una ventina di impiegati civili. Se quei colleghi fossero in strada saremmo in condizioni migliori,, ma è chiaro che per mandarli in strada occorrono i mezzi. E perché continuiamo a costruire caserme dei Carabinieri se poi i Carabinieri non ci sono? Le spese se le accolla la collettività e guardata che le caserme non accorpano le stazioni ritenute periferiche perché se così fosse sarebbero state chiuse tante stazioni per quante caserme in proporzione sono state realizzate. Se fosse così ci sarebbe una logica, ma non è così.

OSCAR ACCIARDI- In compenso si parla di chiudere le Questure: come si fa a dire che città come ad esempio Rovigo non hanno più bisogno del presidio di una Questura? La razionalizzazione passa attraverso tagli mirati in modo diverso per far funzio0nare l'apparato generale: a cosa servono cinque corpi di polizia che fanno la stessa cosa? Eccoli i problemi mentre si continua a parlare ed aumenta la percezione di insicurezza nella gente. Il rischio è poi quello della giustizia fai da te che è inaccettabile.

SANTAGIULIANA ANTONIO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ANTONIO SANTAGIULIANA- A proposito di questo, io ho letto attentamente il documento della Confcommercio sui corsi di autodifesa e mi pare uno slogan. Non credo che i negozianti abbiano interesse a fare questi corsi che serviranno a che cosa non lo so. Quando un delinquente ti entra in negozio l'unica cosa indispensabile è la freddezza di non tendere una situazione già tesa e provare quindi a liberarsi di questa persona con ka tranquillità del comportamento0.m Questa è la prima arma. Se ti metti sullo stesso piano e cerchi violenza la reazione te la devi aspettare e naturalmente ci può andare di mezzo ben altro che una discussione. I corsi si possono fare per aiutare alla consapevolezza di certe situazioni ma non certo come strumenti contro la violenza di chi la violenza sa praticarla per abitudine. Un conto è dare a tua figlia uno spray per autodifesa spicciola,, un altro conto è andare oltre. La situazione della città la conosciamo bene, con i vigili e i poliziotti parliamo, sappiamo che gli arrestati vanno dentro qualche ora e poi escono. È tutto il sistema che non funziona e questa gente sa benissimo come stanno le cose e che cosa si può permettere.

Territorio frequentazioni e parchi: come pesano sul centro Campo Marzo e Giardino Salvi, posto che il parco giochi di piazzale Bologna è chiuso... per risse? È il caso di riprendere quella proposta di recintare i parchi fatta qualche anno fa?

MARIO PARMA- Non sarebbe secondo me una grande soluzione perché comunque la delinquenza va dentro lo stesso e anzi forse ci guadagna qualcosa perché si sente protetta dalla vista esterna e quindi anche dalle visite della Polizia. La stessa via Gorizia che è un punto di accesso dei turisti alla città non offre una bella immagine da far circolare. Porta Castello, viale Milano tutta questa zona non è più dei vicentini, è una specie di kasba dove si fa fatica a trovare una logica e i negozianti sono preoccupati. Gli agenti di quartiere ci sono sempre ma è chiaro che si tratta di poche persone per quanto brave. La zona da controllare è grande, la polizia municipale la vediamo solo quando scrive multe mentre credo che sarebbe un deterrente anche tenere vigili in divisa nella zona.

ROBERTO MERIDIO- Ma i vigili hanno una formazione diversa, lo diceva prima l'assessore. La propria polizia uno non se la può inventare. In altre città la polizia locale si è fatta anche il gabinetto provinciale di polizia scientifica. Perché sprecare tanto denaro per niente proprio non lo capisco, con doppioni continui che invece razionalizzati darebbero frutti. D'altra parte di notte a Vicenza c'è solo la Polizia, forse i vigili arrivano con qualche turno fino alle 2. Ma tutto va rivisto anche per i vigili. Se ci sono ordinanze bisogna che ci siano anche gli uomini per rispettare gli scopi delle ordinanze. Certo che il degrado visibile è sempre più marcato, in viale Milano ci sono biciclette in quantità, in genere rubate, lasciate sul marciapiede nonostante ci siano rastrelliere messe lì apposta dal Comune per non creare quel disordine che vediamo...

ACCIARDI OSCAR (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)OSCAR ACCIARDI- Diciamoci la verità che la prima prevenzione passa per il territorio. Gli avvenimenti che poi richiedono attività investigativa sono indicativi proprio a partire dal territorio. Il discorso è sempre lo stesso, quello del versante normativo e istituzionale di cui si deve far carico il legislatore. Se manca la legge è chiaro che non c'è una vera possibilità di effettuare interventi efficaci.

Come restituire sicurezze alla città? (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)

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