NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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La coperta corta degli interventi sociali

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La coperta corta degli interventi sociali

Cominciamo con una panoramica sulla situazione generale del mondo degli handicap e del mondo del volontariato pure colpito duramente dai tagli: quali sono le prospettive reali in questo momento rispetto prima di tutto alla cosiddetta coperta corta dei finanziamenti rispetto alla domanda e alle esigenze reali?

Giuseppe Danieli (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)GIUSEPPE DANIELI- Indubbiamente debbo dire come sindaco ma anche come presidente della conferenza dei sindaci dell’ulss 6 che il divario tra le due voci si è fatto importante e si sta sempre più accentuando nonostante si faccia di tutto per evitarlo. Le risorse disponibili come si sa sono già poche e vengono costantemente ridotte, il potere di intervento di una amministrazione comunale è quindi destinato a scendere anche se bisogna aggiungere che qui parliamo di facoltà di scelta che appartengono non al piccolo ente locale ma alla Regione. Come presidente della conferenza dei sindaci non posso che confermare quanto sto dicendo. Il confronto tra quel che si dovrebbe e quel che si può fare è sempre più sfavorevole al secondo e davvero bisogna dire che rispetto a quanto necessario si fa poco. I tagli nei confronti di chi sta soffrendo sono importanti, la politica è lontana anni luce dalle realtà locali e non posso fare a meno di sentirmi addosso una sensazione di impotenza: siamo chiamati a dare risposte in via quotidiana alla gente sapendo che anche a malincuore dobbiamo dire di no almeno su quanto ci è davvero impossibile fare. Se può aiutare a capire dico anche che come sindaci siamo perfettamente consapevoli di quanto accade. A parole ci dicono che abbiamo ragione, sembra che ci sia condivisione e partecipazione attiva dopo di che nei fatti è tutto il contrario, non si tagliano i fondi della politica, non si ha il coraggio di partecipare in questo momento specifico alla sofferenza di tutti, non sono i disabili, ma la gente, le famiglie, le imprese che chiudono, ecc. C’è incapacità a capire e lontananza totale dai problemi da parte di una politica che sembra occupata ad occuparsi di tutt’altro genere di cose.

Vanni Poli (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)VANNI POLI- Il volontariato come le nostre associazioni sta pagando duramente, subiamo questa situazione, ma vorrei sottolineare due aspetti: la situazione critica in cui ci troviamo e che pare arrivata al fondo mentre il giorno dopo ci accorgiamo che non è così; questa è l’occasione di svegliarsi da parte della politica, per avvicinarsi, per toccare con mano il polso della gente e la sua sofferenza e le ingiustizie autentiche che le vengono inflitte. La politica è diventata sinonimo di deterioramento, ma secondo me è questione nobile, massima espressione di democrazia per una società, ma non è più così: è il momento per cambiare. L’altro aspetto è quello del rapporto nostro con la politica non solo locale ma con la Regione; al di là di quanto dialoghiamo con in sindaci c’è la Regione che è il luogo di nascita delle pianificazioni. Da poco è uscito un piano sociosanitario regionale che tutto può sembrare tranne che un piano. Da 18 anni aspettavamo il piano adesso c’è ma è apparenza, perché manca ancora perché questo non dice proprio niente. Ma prima del piano le associazioni venete attraverso la federazione italiana superamento handicap del Veneto (FISH) abbiamo avuto un incontro con il consiglio regionale veneto e i capigruppo, poi in consiglio regionale è stata fatta una seduta straordinaria sulla disabilità. Quanto meno hanno promesso che si sarebbero interessati, che il fondo per la non autosufficienza l’avrebbero potenziato, ma alla fine non hanno mantenuto nulla e nel piano di cui parlo c’è lo zero assoluto. I rapporti con la politica non possono funzionare così, con chiacchiere e grandi discorsi senza accada nulla di concreto e di discutibile. A tutti loro interessa molto di più trattare i problemi dei cacciatori e non quelli dei disabili, è una lettura parziale della realtà dovuta al fatto che qualcuno produce voti e qualcun altro no. Tutto qui, ma non si può andare avanti così.

RICCARDO CAGNES- i certo c’è una forte preoccupazione. Apprezzo le parole di Danieli perché in quanto associazioni chiediamo ai nostri amministratori di essere nostri alleati nella battaglie che ogni giorno portiamo avanti. I sindaci non possono essere controparte, la controparte è la Regione che fa le scelte ed è che bisogna andare a discutere. Se siamo affiancati dai sindaci tanto di guadagnato specie se come dice il sindaco ci si riconosce il mancato riconoscimento totale delle richieste che ogni giorno facciamo. Oggi non riesco a pensare a che cosa sarà domani,. Le famiglie sono disorientate, si rischia di perdere anni e anni di conquiste ottenute dai famigliari, molti dei servizi che oggi esistono sono stati voluti dalle famiglie anche con impegno proprio sia per risorse economiche che per risorse personali. Il grosso rischio di perdere quel che si è conquistato lo vediamo già oggi, c’ì in atto un processo che non so dove ci porterà ed è per questo che siamo molto preoccupati e non ci immaginiamo come arrivare al punto di convergenza degli interessi di tutti. La Costituzione non dice che nei momenti di crisi si abbandona tutto, evoca la solidarietà sociale e la collaborazione. Se così non fosse la Costituzione dovremmo considerarla carta straccia. Invece le nostre famiglie vivono la stessa situazione di tutte le altre famiglie, in più abbiamo il grande problema di risolvere l’equilibrio della nostra vita con la presenza di un nostro figlio disabile in casa.

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