NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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A spasso con le bacchette magiche

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A spasso con le bacchette magiche

Come ci si avvicina al Nordic Walking, attraverso quali canali e che cos’è?

MARIO_CAMPOLI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)MARIO CAMPOLI- Siamo un’associazione che ha cinque anni eravamo pochissimi dato che lo sport era sconosciuto, ma con il tempo si è formato un gruppettino che ha formato l’associazione e poi è venuto il resto, sempre in crescita e questo è anche dovuto al fatto che non ci limitiamo all’attività prettamente sportiva ma allarghiamo il concetto dello stare insieme a tutto ciò che può attirare i gruppi. Attualmente abbiamo 500 soci, l’anno scorso alle nostre iniziative hanno partecipato 11 persone, cioè presenze. Ci rivolgiamo essenzialmente a un target che va dai 35 anni in sum che è la fascia più consono a questo tipo di attività; abbiamo un nucleo pesante di associati e frequentatori, non c’è agonismo, è più un fatto sociale e turistico che altro, quelli a cui ci rivolgiamo non sono disposti ad attività sportive impegnative e in genere non avvezze alla competizione. Nel tempo tutto questo ha portato a sviluppare non solo il Nordic che resta il motore ma anche tutta una serie di attività collaterali; così si sono formati un gruppo centrale e altri gruppi satelliti, amici che si ritrovano, a cui offriamo cinema, gruppo letterario, lezioni di lingue. La chiave è l’aggregazione che ha mille sfaccettature, L’asse portante resta il Nordic con attorno varie attività. È una nostra caratteristiche che si inserisce nel quadro generale in modo specifico. La continua crescita nel numero di presenze ci premia e quindi pensiamo che vada bene così. Da Vicenza copriamo tutta la Riviera Berica, un presidio a Barbarano, poi Lonigo, Costabissara e anche una propaggine a Mogliano dove c’è un medico che ci appoggia con un grosso gruppo a cui viene assegnato il Nordic come terapia vera e propria.

REMO_LONGIN (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)REMO LONGIN- Il Nordic nasce negli anni 30 con gli atleti di sci di fondo nordici che d’estate si allevano ripetendo i gesti dello sci con passo classico e passo spinta. Nasce così. Poi uno studente finlandese in tempi recenti ha fatto una tesi su questa disciplina, ha brevettato un marchio e così tutto si è allargato all’Europa. Oggi la frequenza dei praticanti è molto forte, sono nate associazioni, scuole che magari si uniscono e poi si dividono ed i praticanti aumentano in continuazione. Noi stiamo lavorando molto anche con i giovani, i medici ci mandano ad esempio gli ammalati di Parkinson e sono le persone che più si danno da fare scrupolosamente, escono ogni giorno, seguono un progetto di terapia preciso e continuo. Abbiamo anche una parte agonistica e portiamo avanti una attività forte, una gara ogni domenica e una ricerca costante della perfezione nel movimento. Serve anche ad altri sport: lo faccio con i piloti ufficiali della Honda e io risultati sono molto buoni. A parte determinate patologie si può cercare la migliore prestazione anche dal punto di vista sportivo. Il movimento non è così semplice come sembra, bisogna insistere ed essere continuamente seguiti e corretti,. Le nostre gare hanno punteggi di qualità del gesto atletico, molto prima che in termini di tempi o classifica di altro genere. Il movimento perfetto fa bene perché se è corretto fa bene al corpo, alle articolazioni, alla muscolatura. Anche lo sci di fondo utilizza questa tecnica di allenamento ne ricava ottimi risultati, lo posso sperimentare direttamente facendo parte dello staff tecnico della nazionale.

LUCIA_ZOCCHE (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)LUCIA ZOCCHE- Al Nordic sono arrivata grazie a Remo Longin e frequentando la palestra Saint Tropez di Dueville. Ho fatto uscite anche in settimana con altre persone che frequentano la palestra, ho deciso di provare e mi è piaciuto. La palestra è importante però può diventare noiosa, si è da soli con la fatica. Il Nordic ti fa uscire assieme ad altri facendo attività fisica all’aria aperta e guardandosi attorno in genere con sotto gli occhi un bel panorama. La varietà di attività è importante. Remo dice che Nordic e palestra vanno combinati e credo abbia ragione: se vuoi mantenere in forma il fisico è importante curare la muscolatura, ma alternare è importante e quando l’attività alternativa è come il Nordic il risultato secondo me è soddisfacente.

MARIO CAMPOLI- Il Nordic ha un forte potenziale aggregante. Quello che si ottiene piano piano con la progressione del lavoro anche in gruppo alla fine mette tutti in condizione di avere dei risultati ottimi. Poi ciascuno ha proprie esigenze che possono essere agonistiche per cui si arriva a un certo livello e così viene proposto come dice Remo. Quando facciamo il brevetto di istruttori facciamo prove precise e alla fine arriviamo al risultato. Il potenziale di questa attività e la capacità di aggregare francamente non l’ho trovata in nessun altro sport. Si parte in un modo e si torna a casa con nuovi amici.

REMO LONGIN- Ci stiamo dando da fare per un vero salto di qualità. Il Coni riconosce un’attività solo se c’è agonismo e una volta riconosciuta può essere portata nelle scuole. La nostra aspirazione di adesso è proprio questa, arrivare ad avere un insegnamento definitivo nelle scuole e naturalmente per questo occorre studiare un regolamento preciso perché le cose sono ancora non determinate. Intanto con le attività ci stiamo già incrociando con la corsa in montagna che ha molta più immagine di noi. Dobbiamo essere più bravi nel farci pubblicità. Il prossimo salto importante è questo.

MARIO CAMPOLI- La settimana prossima abbiamo un incontro con le scuole di Vicenza, fino alle medie, per presentare il Nordic. Giusto regolamentarlo, indubbiamente, anche perché nella scuola piano piano stiamo entrando.

A spasso con le bacchette magiche (Art. corrente, Pag. 4, Foto generica)

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