NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Scuola e trasporti, matrimonio che non si farà

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Scuola e trasporti, matrimonio che non si farà

Le fasce distinte non vengono accettate a licenza salvo un paio di eccezioni e così dicasi per il sabato a casa: come vanno le cose in provincia ove invece sembra che qualche accordo sia stato ottenuto?

GIANNI_ZEN (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)GIANNI ZEN- Il momento storico in cui viviamo, vale a dire la considerazione che molti non riconoscono ancora e cioè che siamo in periodo di vacche magre ci chiede un surplus di responsabilità che per le scuole vuol dire uscire dal mondo chiuso in cui vivono come staccate dal territorio ed in una situazione di autoreferenza; va riscoperta una cosa che vent’anni fa era stata pensata ed oggi rischia il margine: le scuole devono diventare espressione delle comunità locali per cui è essenziale che dialoghino su tutti gli aspetti della loro vita e i trasporti sono uno degli argomenti caratterizzanti visto che i tagli agli enti locali in qualche modo hanno messo in difficoltà anche le scuole. Non si può più pensare che le aziende si conformino alle nostre decisioni e occorre disponibilità a parlarsi. Non c’è in tutta la provincia questa disponibilità ed invece bisogna che ci rimettiamo in gioco, salvo vedere qualcuno che dall’alto deciderà per noi anche gli orari, o meno corsi, eccetera. Se Vicenza pensa in qualche modo di essere privilegiata rispetto al territorio provinciale e rinuncia a un accordo che semplificherebbe le cose per tutti e farebbe risparmiare, chi ci rimetterà sarà tutto il territorio provinciale. Noi stiamo già pagando questa situazione in atto. A Bassano abbiamo cercato di realizzare l’integrazione richiesta e abbiamo stabilito che i tecnici che hanno più ore scelgono per primi, i licei con meno ore scelgono dopo. E‘ uno sforzo da parte di tutti che si deve fare, l’idea ce il trasporto sia un taxi pubblico non esiste più per ovvi motivi. I sacrifici vano ripartiti e condivisi.

MARIA_GABRIELLA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)MARIA GABRIELLA STRINATI-  A Thiene abbiamo un servizio FTV che segue i tre istituti più numerosi Ceccato Chilesotti e Corradini con una fascia oraria unica attorno alle 7,40 e poi il ritorno. Non ci sono grossi problemi. E’ perché ci siamo messi d’accordo con FTV già da tempo il bacino Thiene e Schio è molto ampio per cui c’è stata la necessità di concordare modi e tempi che sono stati sofferti ma si sono trovati. Inizialmente qualche problema c’è stato perché la zona thienese era penalizzata in quanto i ragazzi dovevano partire prima alla mattina. Teniamo presente che la scelta di un istituto superiore dipende anche da queste situazioni e le famiglie ci pensano attentamente. Comunque niente di irrimediabile e difatti ora come ora stiamo marciando discretamente. L’accordo è stato raggiunto anche ad onta dei soliti pregiudizi sulla rivalità Thiene/Schio. E’ un successo innegabile e del resto abbiamo ottimi rapporti di collaborazione tra le amministrazioni. Si tratta in tutto di un bacino di una cinquantina di Comuni che vuol dire grosso modo poco meno di 200mila abitanti.

CARLO_GECCHELIN (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)CARLO GECCHELIN- Succedono cose strane, Thiene e Schio sono molto vicine: abbiamo dati singolari, come gli alunni che vengono da Dueville che sono molti di più di quelli che vengono da Marano; dipende dalla linea di trasporti che privilegia questa direzione. Anche qui nulla di drammatico. Si auspicava una rotazione di un biennale spartito tra le due città, però ora la vedo dura a rimettere in gioco tutto il discorso della fasce orarie, i ragazzi risono abituati e credo che preferiscano tornare a casa prima specie quelli che vengono dall’Altopiano rientrebbero alle 3 o alle 4 del pomeriggio.

ELEONORA SCHIAVO- Quattro anni fa è arrivata la richiesta di FTV per uniformare l’orario di entrata e non differenziare tra liceo Da Vinci e il tecnico Galilei che è vicino al liceo. Abbiamo aderito, è stata fatta una unica fascia di entrata che significa tutti dentro alle 7,45. Il problema è stato quello di portare a scuola un grande numero di studenti tutti alle stessa ora e anche adesso i pullman che arrivano da tutta la provincia, da Crespadoro a Sovizzo, sono strapieni a volte con rischi specifici per la sicurezza. E’ una concentrazione molto forte verso due scuole che sono vicinissime. Il ritorno invece è spalmato su tre fasce collegate ai diversi monti ore dei vari tipi di ordinamento in vigore. Dalle 11,45 alle 13,25 ci sono le uscite e la situazione è meno pressante anche se i ragazzi hanno effettivamente grossi disagi perché comunque i bus sono strapieni, specie nella fascia intermedia delle 12,35. Qualcosa da aggiustare c’è, ci hanno dato cinque minuti in più su cui operare, specie per la fascia intermedia, ma certo bisognerebbe ragionare ancora visto che le FTV ci hanno mostrato di saper ascoltare. Vedremo, ci tengo soprattutto per una questione di sicurezza anche se l’amministrazione di Arzignano manda regolarmente pattuglie di vigili che controllano appunto le condizioni di sicurezza, mal affollamento comunque c’è.

DAVIDE SERENA- Non abbiamo mai avuto un orario particolarmente dilatato perché avendo ragazzi che provengono da tre quarti della provincia, da Recoaro a Torri di Quartesolo, abbiamo sempre dovuto ragionare in questi termini: non cominciare troppo presto e non finire troppo tardi perché capiamo che i tempi di partenza e di rientro possono essere pesanti. Un piccolo sacrificio c’è stato, è il pomeriggio che i nostri studenti fanno una volta alla settimana per due ore. Rispetto al problema più generale siamo più vicini alla situazione di Arzignano, con orari ravvicinati all’inizio mentre è diversa la cadenza delle uscite, dalle 12,55 alle 13,20. Questo è stato un accordo tra noi e l’azienda di trasporto che ha permesso di sgravare il flusso di uscita da Lonigo degli studenti che anche nel nostro caso sono tantissimi. In disagio risultano ancora le zone più vicine proprio per l’affollamento dei bus che sono sempre strapieni.

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