NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Oratori, nel Vicentino coinvolti 37 mila tesserati

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Oratori, nel Vicentino coinvolti 37 mila tesserati

Il patronato San Gaetano di Thiene festeggia il secolo di vita

Don Fidenzio Nalin: «Cambiamento epocale, ma noi contiamo su un migliaio di soci»

Don-Fidenzio1 (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Uno dei patronati più antichi del Vicentino (probabilmente il primo in assoluto) è il San Gaetano di Thiene, collegato alla congregazione dei padri Giuseppini di san Leonardo Murialdo. Un appuntamento storico quello della stagione 2012-2013 che coinciderà con le celebrazioni del centenario, visto che la struttura nacque nel novembre 1913. «Di fatto i festeggiamenti sono già iniziati - ammette don Fidenzio Nalin, direttore del patronato di Thiene, che comprende anche il noto istituto e le scuole - con un concerto rock che è stato organizzato nel mese di settembre. Il via delle manifestazioni, sotto lo slogan "100 giovani anni", avverrà con l'inaugurazione di venerdì 7 dicembre, quando saranno presentati una pubblicazione e un dvd con 3 mila immagini e fotografie che ripercorrono i cento anni di attività. Come detto andremo avanti con un anno di eventi che proseguiranno sino al giorno dell'Immacolata, ossia l'8 dicembre 2013».

«È impossibile riassumere in breve un secolo di attività - aggiunge don Nalin - ma mi piace ricordare che sin dall'inizio il patronato ha rappresentato un punto di riferimento per ragazzi, persone povere e disadattati. Ma anche per gli operai, che in periodi difficili, come sono stati ad esempio tra le due guerre, potevano partecipare a corsi formativi, per imparare a leggere e a scrivere. Un percorso quest'ultimo che nei decenni ha portato i vari responsabili a credere ed a investire sulla scuola e l'istruzione. Ma anche lo sport è sempre stata una costante di grandi valori e insegnamenti: basti pensare che qui dentro, nel 1921, quindi oltre 90 anni fa, è nata la Polisportiva Fulgor, che è per l'appunto un'emanazione del patronato. A livello di attività giusto ricordare il grande successo, anche di quest'anno, dei centri estivi con punte di 800 iscritti e 200 animatori».

Eppure anche al San Gaetano di Thiene il termine storico di patronato, o di oratorio, non ha più i connotati di un tempo. «È vero - ammette don Nalin - negli ultimi 20-30 anni si è verificato un cambiamento epocale, che ha letteralmente stravolto abitudini e costumi. Prendiamo l'esempio più classico dei ragazzi che hanno trascorso qui da noi i pomeriggi, al punto che per molti di loro in passato questo luogo ha rappresentato una seconda famiglia. Ora il tempo libero dei ragazzi è ridotto, se confrontato con quello di coloro che li hanno preceduti nei decenni scorsi. Per loro è ormai impossibile arrivare e gestirsi da soli come facevano una volta, anche a livello della sicurezza è tutto più complicato rispetto ad una volta».

Difficile di questi tempi, anche per una struttura così ben organizzata, far quadrare i conti. «Solo di affitti di palestre e aree attrezzate spendiamo qualcosa come 20 mila euro all'anno e nonostante tutto dobbiamo ringraziare l'amministrazione di Thiene che ci aiuta. Detto che i nostri operatori a puro scopo di volontariato, diciamo che portiamo avanti la cosiddetta "economia delle formiche", facendo attenzione anche ai minimi costi. Le quote associative contribuiscono a pagare solo una parte le spese, ma noi siamo strutturati in modo che qualche attività è in grado di garantire pochi guadagni, da dirottare proprio al patronato: è il caso ad esempio dell’attività del cinema, potendo contare su una sala da 420 posti».

 

Don Giorgio Balbo, parroco dell'oratorio Don Bosco di Rosà:

«Con il contributi del 5 per mille riusciamo a far quadrare i conti»

Don_Giorgio_Balb (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)Nel Bassanese uno degli oratori più storici e frequentati è il "Don Bosco" di Rosà, che ha sede in via Capitano Alessio 42 e fa riferimento alla parrocchia di Sant'Antonio Abate. La struttura ospita molte iniziative che vanno dallo sport all'attività ludico-ricreativa, dalla catechesi alla scuole di musica sino a corsi di ginnastica. Il tutto è collegato visto le strutture e i locali sono limitati e quindi necessitano di una distribuzione oraria equa e precisa, proprio per garantire a tutti di svolgere l'attività.

«Difficile quantificare il numero complessivo di tesserati - spiega il parroco don Giorgio Balbo, che ha la supervisione di tutte le attività - ma siamo nell'ordine di molte centinaia di persone. Ad esempio solo il gruppo dell'Acr, ossia l'Azione cattolica ragazzi, è formata da 150 persone ma quando fanno le riunioni arrivano ad essere anche in 300. Il nostro obiettivo è allargare gli interessi come è evidenziato dalla presenza della nostra banda musicale, di una area adibita a palestra per l'attività delle arti marziali. In genere cerchiamo di accettare tutte le richieste delle varie associazioni, magari in difficoltà con gli affitti e le spese per le bollette: ecco perché ospitiamo diverse associazioni locali, tra cui quella degli "Alcolismi Anonimi". Da questo punto di vista il comune di Rosà è molto attivo e vivace visto che sono diverse decine le associazioni presenti. Esiste anche un bar, che ha appena cambiato gestione, che non è solo ad uso interno ma commerciale e che garantisce anche una presenza e un controllo continuo nelle aree di pertinenza».

«Per quanto riguarda l'attività classica dell'oratorio - continua il parroco - la gestione è affidata alla sezione locale di "Noi associazione-Noi Vicenza", che fa capo al comitato provinciale e che riesce a gestire in proprio anche i conti. Molto attiva è anche l'attività legata alle discipline sportive: proprio nelle settimane scorse abbiamo firmato una convenzione con l'Associazione Calcio Rosà, per consentire ai bambini più piccoli di allenarsi nel nostro campo, come avveniva tanti anni fa. All'interno dell'oratorio è utilizzato anche il campo di calcetto, con diverse ragazzi che si alternano durante il giorno. Il problema è che rispetto una volta i ragazzi, soprattutto i più piccoli, hanno un livello di autonomia minore rispetto al passato, anche per il fatto che hanno altri interessi che una volta non esistevano. Anche per quanto riguarda la sicurezza esistono delle regole ben precise che una volta non esistevano».

Un altro dei problemi, comuni alla quasi totalità degli oratori, è il pareggio economico. «Non è facile far quadrare i conti - conclude don Giorgio Balbo - in effetti negli ultimi anni è diventato abbastanza problematico. Noi ci siamo riusciti anche grazie ai contributi del 5 per mille, mentre per quanto riguarda le utenze è la parrocchia a garantire la copertura dei costi. Di fatto, quello di un pareggio economico, è un problema che deve riguardare tutti e per questo, anche per responsabilizzare i ragazzi, avevamo messo un costo quasi simbolico, di 50 centesimi, per giocare a calcio. Più che una tassa voleva essere un insegnamento per far capire, come succede in una famiglia, che tutti devono contribuire alla causa comune».

 

nr. 35 anno XVII del 13 ottobre 2012

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