NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Il voto ai 16enni? Buona idea, ma c'è scetticismo

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Il voto ai 16enni? Buona idea, ma c'è scetticismo

A Bassano minorenni e stranieri votano già per i comitati di quartiere

Il sindaco Cimatti: «Iniziative nate per migliorare l’integrazione»

Il voto ai 16enni? Buona idea, ma c'è scetticismo (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)A Bassano l’esperimento del voto dei 16enni e dei 17enni, in assoluto tra i primi in Italia, tornerà di attualità domenica 18 novembre in occasione dell’elezione dei comitati di quartiere. Una scelta, quella del voto ai minorenni, che inizialmente sembrava prematura, ma che poi ha trovato ampi consensi.

«La novità di quest’anno - spiega Stefano Cimatti, sindaco della città del Grappa - è che di due di loro si sono candidati, anche se per regolamento non potranno essere eletti come presidente o tesoriere, ruolo che potrebbe richiedere interventi di natura legale, per i quali è necessaria la maggiore età. Qualcuno potrà obiettare che due sono pochi se riferiti a circa 300 candidati, ma credo sia importante il segnale, ossia che di anno in anno la fascia compresa tra 16 e 18 anni aumenti. Per le elezioni del 18 novembre non ci attendiamo moltissimi minorenni al voto, ma siamo convinti che il numero aumenterà rispetto all'ultima volta e questo sarebbe già un successo».

Il sindaco Cimatti esclude tuttavia che l’iniziativa di Bassano possa rappresentare un "laboratorio nazionale" da copiare a livello politico. «Francamente non credo a questa eventualità - aggiunge Cimatti - anche se mi auguro che un giorno sia esteso il voto anche a loro. Il mondo va avanti e se torno indietro con il tempo, io, che ho 68 anni, ricordo di essere andato a votare la prima volta dopo il compimento dei 21 anni, mentre per il Senato ce ne volevano addirittura 25. Al di là di queste scelte, che saranno discusse nelle sedi opportune, credo che coinvolgere i giovani, siano minorenni o maggiorenni, vada esteso in tanti luoghi. Tanto per fare un esempio una parte delle società sportive sono formate esclusivamente da giovani ma i dirigenti sono tutti vecchi. Coinvolgerli e responsabilizzarli anche nell’attività dirigenziale e organizzativa non sarebbe male».

Un concetto simile riguarda il voto "aperto" agli extracomunitari, sempre per quanto riguarda i comitati di quartiere. «Anche in questo caso siamo di fronte a numeri irrisori, visto che in totale sono cinque o sei i candidati stranieri. All'inizio eravamo stati criticati perché secondo qualcuno avremmo registrato un boom di stranieri coinvolti, magari orientati a votare per uno di loro. In realtà abbiamo avuto la conferma che votano solamente coloro che sono già integrati con i residenti italiani e che hanno a cuore il quartiere dove abitano. Numerose etnie, ad esempio i cinesi, fanno fatica ad integrarsi ma questa rappresenta un'occasione per tutti».

 

Martino Montagna, sindaco di Cornedo: «Nella mia Giunta eletti due assessori

e un consigliere di 27 anni. Il voto ai 16enni? In Italia non ci arriveremo»

Il voto ai 16enni? Buona idea, ma c'è scetticismo (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Un sindaco giovane - 43 anni quando è stato eletto, 46 quest'anno - con una squadra ancora più giovane. Può essere questo l'identikit di Martino Montagna, eletto primo cittadino di Cornedo Vicentino alle comunali del 2009. Della sua Giunta fanno parte, tra gli altri, due assessori classe 1982, che al momento dell'assegnazione delle deleghe avevano dunque 27 anni: si tratta di Luca Cabianca, che segue cultura, istruzione e politiche giovanili e Alessandra Tarquini, assessore al sociale. Stessa età anche per Luca Battilana, che è uno dei consiglieri di maggioranza.

«In occasione delle elezioni - precisa Montagna - erano ben cinque gli under 30 presenti nella mia lista: ai tre già citati, va aggiunto Michele Perin, che aveva 25 anni e che è stato eletto come consigliere, anche se poi ha lasciato per motivi di lavoro in quanto ha deciso di mettersi in proprio e fare l'imprenditore. Il quinto aveva 29 anni e non ha raggiunto le preferenze. A distanza di tre anni e mezzo posso dire di avere fatto la scelta giusta, visto che tutti loro stanno lavorando con grande passione e con altrettanta voglia di imparare: in questo triennio hanno sicuramente fatto una bella esperienza e potranno crescere ulteriormente. Un messaggio anche per altri comuni ed enti locali? Sicuramente sì, credo che in ogni realtà politica un 25-27-30enne che ha voglia di impegnarsi per il proprio paese è un contributo importante, perché ha una marcia in più».

Quella di puntare su un gruppo giovane fu una scelta ponderata e strategica. «Sicuramente lo è stata: noi nel 2009 rappresentavamo il nuovo e ci siamo presentati con una lista civica capace di dare una svolta alla vita politica del paese. La scelta dei giovani è stata importante, ma ovviamente non poteva essere unilaterale, perché in politica l'esperienza di chi ha più esperienza è altrettanto importante. Nel mio gruppo ci sono anche 4-5 cinquantenni e un 62enne che continua a lavorare assieme a noi, dando un importante contributo».

L'ultima battuta è sul possibile voto in futuro dei 16enni in Italia. «Secondo me sarebbe un'apertura importante - conclude il sindaco di Cornedo - ritengo che verrebbero responsabilizzati di più, oltre che un’occasione per farli crescere e prendere coscienza. Ma con tutta franchezza, vista la mentalità vecchia che esiste da noi, dubito che in Italia arriveremo a questo passo».

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