NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Tanti Comuni che aspettano il Giro d’Italia

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Tanti Comuni che aspettano il Giro d’Italia

Il tutto da parte di lavoratori che non diventeranno mai miliardari…

MORENO NICOLETTI- Se il capitano vince hanno un surplus in caso contrario ricevono uno stipendio. I corridori sono i corridori, personaggi unici e come tali si presentano al pubblico che capisce bene la fatica e i sacrifici di chi corre in bicicletta. In televisione si vede ora benissimo come vanno le cose, i pericoli che si corrono, la generosità che bisogna investire in una corsa. Da qualche anno a questa parte c’è stato un salto di qualità nelle riprese televisive con ore ed ore di ciclismo. Il ciclismo ora ha una visibilità altissima e ora lo si capisce anche molto meglio dato che una volta gli appassionati si dovevano accontentare di un passaggio della carovana, di un lampo che arrivava e spariva in un attimo. Ora le gente vede praticamente tutto, pericoli compresi, strade strette, discesa, tutto compreso e senza pause…

EUGENIO_GONZATO (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)EUGENIO GONZATO- Tutte queste cose rappresentano valori autentici che ritroveremo al momento del Giro dalle nostre parti. Stiamo già lavorando con le scuole ad esempio proprio per andare in profondità, prepararci al meglio, creare tante macchie di colore rosa con le magliette da dare ai ragazzi, ma anche facendo capire che questi valori di lavoro e fatica che sono propri del ciclismo vanno salvaguardati difesi e rispettati da tutti, come una grande risposta da dare al Giro nel modo giusto; gli episodi nel ciclismo sono tantissimi e vanno oltre qualsiasi retorica perché si tratta sempre di verità autentiche, di fatiche vere e quindi di partecipazione che va sempre oltre il fatto professionale di uno sportivo, come Cenghialta al Giro di Francia quando oltre l’ultimo chilometro cadde e si rialzò andando al traguardo a piedi…

MORENO NICOLETTI- Ora si capisce bene che cos’è la fatica e come ci si fa male in una caduta. Ovvio che la gente si appassioni. Qui quando si cade si cade, la simulazione non esiste e ci si fa veramente male sapendo benissimo che se ti fermi sei perduto perché non agganci più la corsa. Io seguo corridori giovani da quando hanno 16 anni e si avviano al professionismo: crescono con questa mentalità della fatica e del sacrificio, sanno che per dieci mesi all’anno devono andare a dormire presto, allenarsi alla mattina ed essere predisposti a questa vita.

GRUPPO_DX (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)GIORGIO VACCHERELLI- Il confronto col calcio non vale mai: una partita dura 90 minuti e per un ciclista un’ora e mezzo è uno scherzo, i grandi sforzi si fanno sulla distanza di sei o sette ore, devi pedalare sui tuoi pedali e sostanzialmente essere sempre e comunque solo, qualsiasi sia l’aiuto che possono darti i tuoi compagni.

MORENO NICOLETTI- Questa tappa è appunto da sette ore e ci sono anche grandi difficoltà nelle due settimane precedenti; pensate solo che c’è anche una cronometro da 50 chilometri che in quel momento e con quelle fatiche è un grossissimo impegno. Sette mesi prima del Giro le squadre stanno già preparando le varie tappe secondo caratteristiche e preparano anche proprio quella cronometro… Anche se i ciclisti corrono per undici mesi all’anno con al massimo una decina di giorni di stop bisogna comunque programmare tutto e sempre.

EUGENIO GONZATO- Il sottotitolo del Giro per noi è il giro più duro del mondo nel paese più bello del mondo. E questo Giro passa anche attraverso i nostro Comuni del Colli Berici per cui ne siamo molto, ma molto orgogliosi.

MORENO NICOLETTI- Debbo dire che anche noi dell’associazione siamo molto orgogliosi perché all’inizio era veramente un azzardo pensare al successo di questa iniziativa. Eugenio Gonzato era disposto a spostare… perfino la chiesa se occorreva. Alla finel siamo arrivati al dunque e con tutto il nostro gruppo siamo riusciti ad ottenere questa tappa, kuna cosa senza precedenti nonostante la cultura della bicicletta in provincia di Vicenza sia un fatto assodato. Sarebbe bastato anche un solo sindaco messo di traverso, per così dire, per rendere tutto il nostro lavoro completamente vano.

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