NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Ente locale ed economia alle prese col territorio

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Ente locale ed economia alle prese col territorio

Partiamo con la posizione del singolo Comune, magari medio piccolo come nel caso di Torri, rispetto ad un evento travolgente e rispetto a quanto succede subito dopo...

DIEGO_MARCHIORO (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)DIEGO MARCHIORO- Posto che le emergenze continue non ci permettono riposo, Torri di Quartesolo è un Comune di cinture con qualche problematica delle periferie, concetto che rifiutiamo, ma certo c’è una induzione di problemi a causa della vicinanza con la città. Torri ha sue caratteristiche: attività commerciali importanti, e quadero economico importante, ma anche un fiume che ci dà preoccupazioni; per il Tesina abbiamo studiato e messo in atto provvedimenti e iniziative che ora ci fanno conoscere bene l’andamento del fiume perché ci sono idrometri utili a prevedere con 6/8ore di anticipo qual è il momento della piena ed il suo picco. Per le piene più alte abbiamo un sistema che montiamo sul ponte palladiano e che ci hanno già salvato nel 99 e nel 2010: di fatto è una ricostruzione di argine che chiudendo il traffico sulla strada lascia passare l’acqua sopra il ponte come è successo rispettivamente per quattro e per dieci ore abbondanti. Il tutto è stato realizzato a nostre spese, le paratie della precedente amministrazione, del controllo idrometrico invece della nostra amministrazione. Per non avere sempre questa minaccia pendente s’è pensato che sarebbe utile ridare al fiume, che si espandeva naturalmente nelle campagne, quel che gli abbiamo tolto negli anni e cioè utilizzando l’area Palù nella frazione di Marola un’area che si presta per essere destinata a vasca di laminazione. Ci sono stati rilievi topografici e rilevazioni geologiche, preliminari al progetto, che poi abbiamo proposto alla Regione: ora è inserito nelle 11 priorità (6 sono vicentine) regionali e se ne farà evidentemente un seguito con un progetto preliminare che ci è stato finanziato da Assindustria ed è approvato dalla Regione; abbiamo un contributo nostro minoritario e andiamo al progetto definitivo. Per fine marzo credo avremo il progetto definitivo e sempre con la Regione che comanda le operazioni si potrà dare il via al seguito, cioè alla realizzazione del bacino per il quale occorreranno 25milioni di euro. Li cercheremo, sempre con il supporto degli Industriali. È evidentemente un’opera molto utile non solo per noi ma anche per il sistema generale della difesa dalle alluvioni nel territorio, da Caldogno e fino a noi.

Il danno al territorio compromette le attività economiche, a volte parzialmente, altre volte in modo tanto violento da rendere difficile la ripresa…

AGOSTINO_BONOMO (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)AGOSTINO BONOMO- Abbiamo vissuto questa situazione già nel 2010, direi in modo tragico. Sono eventi che segnano la vita dell’impresa dell’imprenditore e della sua stessa famiglia. Dobbiamo fare i conti con questa situazione che si sta riproponendo a intervalli sempre più stretti, i fenomeni meteorologici portano piogge molto violente con i rischi di alluvione che ogni volta crescono. Bisogna correre ai ripari perché non si può vivere da cittadini prima ancora che da imprenditori con la paura che ci sia un disastro imminente: quando l’acqua entra nelle aziende. Nell’ultima occasione abbiamo visto sistemi di allarme più affinati rispetto al 2010, ma io che ho vissuto in diretta col Comune di Vicenza l’allerta per le nostre aziende; ho parlato con colleghi terrorizzati dalla situazione, gente che però ha dovuto mettersi a lavorare per salvare il possibile tenendo conto che qualcosa non si può proprio spostare, le macchine pesanti, gli impianti elettrici e tutto il resto. La prospettiva è quella di un vero e proprio disastro. Oggi dico che bisogna mettere al bando la burocrazia che con sistemi perfino diabolici ci mette in difficoltà e affrontare la situazione con i rimedi che ci sono ma che non sono ancora stati realizzati. La prevenzione con i bacini è naturalmente uno dei modi efficaci per non arrivare di nuovo all’emergenza. L’innalzamento degli argini ad esempio in qualche zona della provincia ha creato maggior sicurezza ma ha spostato a valle il problema perché è aumentato il volume d’acqua e anche la sua velocità. L’economia è stata messa in ginocchio troppe volte, la burocrazia per contro è lentissima ed ha parlato molto ma realizzato pochissimo: in certe occasioni bisogna andare in deroga su certe regole ma finchè se ne discute arriva l’autunno successivo, piove di nuovo e di nuovo si creano i presupposti di un ulteriore disastro.

ERNESTO BOSCHIERO- Da parte nostra posso dire che 150 aziende sono state danneggiate, hanno chiesto rimborsi per 10milioni di euro complessivamente, alcune da sole hanno subito magari un milione di euro di danni –pensiamo a magazzini, materiale elettronico, ecc.- Siamo riusciti ad avvisare del pericolo, molti hanno potuto sgombrare quasi tutto lavorando anche di notte, altri meno. L’obiettivo era quello del danno minore, ma pensiamo quali costi di manodopera hanno avuto in quei due giorni interi passati prima a spostare e poi a rimettere tutto a posto: una sola azienda su cui abbiamo fatto un conto-tipo ha speso di straordinari oltre 30mila euro, cifra che nessuno rimborsa. È andata bene che contrariamente al 2010 non c’è stata invasione dei locali e tutto si è risolto con questo tipo di spesa, ma visto il momento difficilissimo è chiaro che il danno comunque è forte. Molte di quelle 150 aziende che due anni fa avevano subito danni non sono più ripartire tanto che hanno dovuto restituire il rimborso in quanto appunto non hanno ripreso a lavorare ed hanno perduto il diritto al rimborso stesso. Questa è la situazione più dolorosa: un banco di mescita, un impianto elettronico, strumenti come i frigoriferi e tutto il resto quando vengono danneggiati lo sono irreparabilmente e una quantificazione economica anche di 50/100mila euro è davvero inconsistente. Vale anche per noi il desiderio di avere misure definitive anti alluvione: altri eventi ci saranno e ci saranno altri danni per cui i bacini di laminazione e tutto quel che si può mettere in atto, dragaggio dei fiumi compreso, deve essere fatto anche combattendo duramente le lentezze assurde della burocrazia.

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