NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Ente locale ed economia alle prese col territorio

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Ente locale ed economia alle prese col territorio

Agli avvocati chiedo: come ci si difende da questo tipo di danno ulteriore provocato dal non intervento tempestivo degli uffici e degli uomini che li abitano? Perché non si trova rimedio ai tempi lunghissimi della burocrazia?

ALBERTO_PIANON (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)ALBERTO PIANON- La burocrazia invece di favorire chi vuol fare qualcosa ostacola. Qualche dato ci affonda: siano dall’80 al 90. posto per efficienza della burocrazia dietro a Stati del continente africano. Purtroppo in Italia siamo davanti a un problema che è ostacolo, costi e difficoltà: per i Comuni piccoli per le piccole e medie imprese i danni sono stimati in decine di miliardi l’anno, soldi persi non per fare qualcosa, ma aspettando che qualcosa venga fatto dietro a queste montagne di carta che invade tutti i settori, Noi come avvocati abbiamo una esperienza personale con gli uffici giudiziari : anche qui le classifiche mondiali ci danno addirittura attorno al 150. posto per inefficienza; la macchina incide su tutto a partire dagli espropri per fare queste grandi opere di cui parliamo, ma anche sulle imprese che debbono recuperare la situazione di crisi e i loro crediti. L’inefficienza crea ancora più incertezza nel campo delle regole: se voglio fare qualcosa, chiunque io sia, Comune o impresa, il fatto di non avere certezza delle regole crea una mancanza di fiducia nello Stato e nei rapporti intercorrenti tra tutti i protagonisti di un investimento che si capisce bene perché gli investitori esteri stanno ben lontani dall’Italia salvo qualche eccezione: non sanno se le regole vengono applicate e quando. Due gli aspetti da sanare: da un lato un legislatore ipertrofico che produce norme a raffica senza assicurarsi che vengano bene applicate e senza un confronto con leggi precedenti che magari creano una situazione contradditoria; dall’altro lato la lunghezza dei procedimenti e le l  inee di applicazione di alcune norme tra tribunale e tribunale. Invece che continuare a produrre leggi sarebbe meglio semplificare il terreno a tutti i livelli sia a livello amministrativo civile che legale. La incertezza della pena incoraggia il delinquente a delinquere e l’impresa disonesta a non rispettare i patti che ha sottoscritto. Se non ci liberiamo di questa situazione non ci può essere alcuna chiarificazione dei rapporti né ci si può aspettare un progresso. A Vicenza poi siamo in una situazione particolarmente drammatica.

ROBERTO_RIGONI (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)ROBERTO RIGONI- Stiamo creando un gruppo tra professionisti di buona volontà e questa sera siamo qui a dimostrare che si può cercare di rispondere ad una serie di problemi che in altro modo non trovano soluzione. Chi conduce, domanda lei, questo balletto della burocrazia? Secondo noi è la politica ad avere responsabilità dirette, non perché siano politici gli uffici ma perché le scelte a monte di questi funzionamenti e di queste logiche sono politiche. La ricerca che abbiamo condotto sul territorio pone il tribunale di Vicenza tra gli ultimi in assoluto; gli organici e i numeri sono quelli del 1952 in contrasto con la situazione del territorio popolato di migliaia di aziende con meno di 15 dipendenti. È necessario trovarci e parlarci di questa cosa; l'interesse di tutti è che funzionino i tribunali e funzioni il sistema produttivo. Vanno trovate le risorse che vuol dire chiedere anche soldi ma soprattutto eliminare gli sprechi della politica che sono molti e tipici di quel mondo. Incanalare verso altre direzioni le risorse nell'interesse del cittadino vorrebbe dire risolvere il problema. Se l'impresa che agisce per avere il proprio credito ha un tempo certo per le risposte che attende e poi le riceve e sono positive tutti noi godiamo di questa soluzione. Oggi non è così. Però qui nasce il segnale utile, proprio in una condizione di retroguardia. Lo stimolo è positivo. Bisogna fare una mappa di altri incontri dove si deve far pesare questa situazione. Anche i bacini non fatti: sono un punto chiave in un territorio che per molti anni non è stato rappresentato degnamente. Chi lavora nella sostanza deve cercare di risolvere la problematica a partire dai costi della politica e non parlo naturalmente dei Comuni. Uno specchio di come Roma rappresenta la situazione di Vicenza e il suo Tribunale viene dall'accorpamento di Bassano e Vicenza; è stato detto che in questa situazione tutto sommato va bene così; invece abbiamo 16 giudici più sette aggregati ma giudici non sono. Qui a Vicenza non se ne parla di adottare le indicazioni di Strasburgo, per fare un altro esempio, ma è perché non ci sono i numeri e quindi è impossibile sciogliere questo nodo.

DIEGO MARCHIORO- Seguendo il filo del discorso di Pianon e Rigoni aggiungo che abbiamo una iperproduzione di norme con gente in abbondanza che se ne occupa mentre pochi si dedecano a farle rispettare. Tutto quel che rappresenta la gestione della giustizia, dell'amministrazione, del territorio, deve essere considerato. Quando si parla di riforma delle province ci si accapiglia sulla rappresentatività mentre l'importanza maggiore è quelle delle attribuzioni che si danno a chi gestisce il territorio: bisogna accorpare e semplificare ma anche gestire piuttosto che scrivere continuamente norme nuove molte delle quali risultano in contraddizione con quelle precedenti., I segretari comunali fanno fatica a tenere il passo dell'aggiornamento normativo e questa è la dimostrazione che questo metodo fatto anche di palesi contraddizioni è un metodo sbagliato alla radice.

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