Vediamo prima di tutto il percorso vicentino della tappa attorno ai Berici e il filmato della ricognizione effettuata proprio dai nostri ospiti: Battaglin, Brambilla, Furlan e Sella.
MORENO NICOLETTI- Questo è il risultato di un lungo lavoro di preparazione e come si può vedere dal filmato siamo su un percorso difficile e tortuoso ma anche estremamente tecnico. Da Toara, se vogliamo parlare della parte più complicata, si va su attraverso passaggi come la salita degli Ulivi e fino ad arrivare a Fimon e poi alla pianura verso Vicenza passando davanti alla Rotonda, un finale sicuramente molto impegnativo con la possibilità che ci sia qualcosa di importante da dire per la classifica: siamo alla fine di un Giro difficile, di una tappa difficile che è la quart’ultima, e quindi con una fatica nelle gambe non facilmente assorbibile. Diciamo anche che non è una tappa da velocisti perché arrivati fino a dopo Orgiano dove comincia la serie di salite c’è la possibilità di andar via per piccoli gruppi. Nella situazione particolare che vede una strada abbastanza stretta e quindi non con grandi spazi o grandi velocità: se se ne vanno in pochi il gruppo non li vede più ed è possibile che proprio lì succeda qualcosa. Non so se sulla classifica del Giro, anche se è possibile, ma certo su quella tappa e quindi con un grande spettacolo da mettere in preventivo.
ANGELO FURLAN- Nel percorso che abbiamo assaggiato ho visto che si fa una bella fatica, ve lo assicuro io che non sono uno scalatore e quindi con questi amici mi sono trovato in grossa difficoltà. Importante conoscere il percorso, saper guidare bene la bici dato che siamo alla fine con le energie al lumicino. L’ultima salita, quella degli Ulivi sarà un trampolino di lancio. Mi dispiace soltanto che non ci sarò in quanto non c’è la mia squadra. Comunque qui si giocano anche altre carte importanti per i Colli, non solo il fattore ciclistico. I Colli possono trarne un grande beneficio di immagine e di diffusione dei loro pregi. Turismo ma anche pubblicizzazione dei prodotti di questa terra: arriva alla ribalta quindi una zona del vicentino che ha potenzialità eccezionali da sviluppare; girando il mondo si vedono ben realizzate e valorizzate cose molto meno belle e importanti delle nostre. Penso che sarà un bel momento: è una delle cose belle della bici, sopra le nuvole, in libertà, all’aria, con fantastiche sensazioni.
MARINO BASSO- Tutto davvero bello. Io però credo che il Giro a quel punto sarà già abbastanza disegnato perché siamo ormai alla fine. Credo che la grande battaglia potrà però esserci tra corridori che cercano visibilità, non tanto da protagonisti per la maglia rosa e la vittoria finale. È un percorso bellissimo che ricorda molto le gare del nord Europa dove nessuno frena e tutti danno tutto quel che hanno.
CLAUDIO PASQUALIN- Questa salita degli Ulivi è davvero bella, io l’ho fatta più volte sempre con l’assistenza di Moreno Nicoletti, naturalmente al mio ritmo, ed ho potuto apprezzarne gli aspetti. In una gara di professionisti penso diventi qualcosa di molto spettacolare. I Colli come dice Furlan sono davvero un tesoro ancora inespresso. Serve gente che li metta bene in primo piano,. Proprio come ha appena detto Angelo. Non sono d’accordo invece con Marino perché secondo me questa tappa può diventare decisiva e comunque sarà sicuramente molto importante. Chi l’ha definita da velocisti applicando una valutazione di una stellina per dire che è abbastanza facile secondo me sbaglia di grosso.
Cosa ne dicono i ragazzi che l’hanno provato tutto questo percorso?
EMANUELE SELLA – Un percorso meraviglioso. Parlando da vicentino debbo dirti che io questa tappa con queste caratteristiche me la sto sognando da quando ho cominciato col professionismo. Ora che ho compiuto 31 anni finalmente mi ci trovo dentro e ne sono davvero contento. Non so come andrà a finire, ma certo che bisognerà dare il massimo perché siamo in casa nostra e la gente si aspetta giustamente tanto da noi. Ora non si fanno calcoli, ma di certo con una salita dura così vicino all’arrivo non sarà una tappa da velocisti. Vedremo. Mi piace, c’è il terreno giusto, e poi, ripeto, siamo alla terza settimana del Giro…
ENRICO BATTAGLIN- Non li faccio tutti i giorni questi percorsi ma quello che credevo meno impegnativo mi si è rivelata una cosa del tutto diversa, molto duro, molto difficile. La squadra del leader alla terza settimana fa fatica a tenere la corsa in mano per cui si può tentare, ma certo bisognerà vedere come ci arriveremo tutti.
GIANLUCA BRAMBILLA- Sono 230 chilometri, bisognerà vedere proprio come ci arriveremo a questi ultimi 60 chilometri, e anche con quale tempo, se con pioggia o no. Ora è difficile dire, ma certo si può dire che si tratta di un impegno molto duro che va affrontato con il massimo dello sforzo. La bicicletta è sempre fatica, io faccio sempre fatica in qualsiasi tappa per cui non posso certo dire che qui ci sia qualcosa di poco complicato. È tutto il contrario,. Teniamo presente che la gran parte dei chilometri prima di arrivare qui si svolge in pianura e magari si va a 50 di media: in che condizioni saremo all’attacco di queste salite? Lo spettacolo però sarà garantito, questo è certo, perché su un tracciato così ti viene voglia di provarci.