NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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La missione impossibile dei pendolari

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La missione impossibile dei pendolari

Le precedenza degli interventi è riservata evidentemente proprio ai rappresentanti dei pendolari: la loro è davvero una missione impossibile?

DARIO BERTI- Credo che la questione sia molto grave, sembra che non sia possibile avere servizi decenti; abbiamo assistito negli anni a una sostituzione di mezzi e di miglioramento delle linee con l’elettrificazione dove mancava, ma non è stato migliorato il modo con cui viene reso il servizio, tempi di percorrenza, qualità, pulizia ecc. Negli ultimi anni si è avuto qualche miglioramento nei mezzi ad esempio con l’elettrificazione di linee come la Bassano-Venezia; è successo cinque anni fa. Abbiamo sperato in un miglioramento ulteriore, ma il servizio non è cambiato anzi è peggiorato nella percorrenza: ci mettiamo di più a fare la Bassano-Venezia di quanto ci mettevamo 15 anni fa. È dovuto a malfunzionamenti vari, passaggi a livello abbattuti, incidenti, blocco delle linee, ecc. Il servizio è stato peraltro reso anche sempre più rigido con parametri ancora più rigidi che limitano la velocità di viaggio. Negli ultimi mesi c’è stato un calo ulteriore del servizio reso: arrivi alla stazione, aspetti, il treno non c’è e dopo mezz’ora ti dicono che il treno è cancellato. Almeno un treno al giorno su ogni linea viene cancellato e la situazione pare destinata a restare così. Direi che indipendentemente dalla crisi Trenitalia non dispone di mezzi sufficienti a coprire le necessità che sostiene invece di offrire.

LUCIANA_BOMBIERI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)LUCIANA BOMBIERI- La Regione ha responsabilità grosse in tutto questo perché paga e deve richiedere un servizio in conformità attuando nei confronti di Trenitalia e RFI non atteggiamenti come quelli visti in questi anni, soprattutto con diffide, multe e restituzione di bonus agli abbonati danneggiati, ma invece agendo da autentico partner che si deve accorgere che un certo sistema non funziona e che quindi bisogna percorrere altre strade. Anche a noi avrebbe fatto piacere di vedere qui l’assessore Chisso: magari sarebbe riuscito a spiegarci perché la sua amministrazione non riesce a far rispettare il contratto che è stato sottoscritto. Riguarda anche noi; anche noi sottoscriviamo un contratto con l’abbonamento e poi… C’è un gioco in atto che consiste nello scambiarsi reciproche accuse ma non dà ovviamente alcun risultato utile per nessuna delle parti ed in mezzo ci restiamo noi. Da cittadina veneta resta il fatto che io non capisco il problema e vorrei che mi fosse chiarito. La Regione dovrebbe avere il potere di spiegarsi in un modo comprensibile anche per noi pendolari. Per me il treno è una alternativa vera all’uso dell’auto per tante ragioni, dai costi all’inquinamento, ma in questo modo è evidente che le cose non vanno.

VERONICA_GRILLO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)VERONICA GRILLO- Anche sulla mia linea, la Schio Vicenza, accadono le stesse cose. Anche io vorrei vedere qui l’assessore Chisso perché ho raccolto firme, fatto petizioni, scritto proprio all’assessore in Regione senza peraltro aver mai avuto una risposta vera e concreta. Personalmente sono amareggiata, sembra che non ci sia una soluzione. La mia esperienza di dieci anni in treno mi dice che la situazione non migliora ma tende invece a peggiorare continuamente. Le poche risposte che ho avuto, ma non dall’assessore, sono state tutte decisamente insoddisfacenti e tendevano perlopiù a ridurre il problema a qualche considerazione particolare senza alcuna visione della vera ragione generale di tutti questi ritardi e di tutti questi disagi dovuti a soppressione dei treni, ai treni affollatissimi sempre e via dicendo: dai passaggi a livello che qualche giorno si bloccano per molti minuti, fino al fatto che in stazione qualsiasi domanda tu faccia non trovi uno che ti risponda; alla stazione di Vicenza c’era un ufficio informazioni che non c’è più, è praticamente sparito e ridotto a uno sportello in biglietteria che si occupa di altro. Aggiungo che anche sulla Milano Venezia si verificano riduzioni di treni e corse; meno che nelle linee trasversali e piccole, ma ci sono anche lì…

Parliamo di sicurezza: come si gestisce e con quali mezzi? Il 13 dicembre una scolaresca delle elementari di Dueville ha viaggio per 12 chilometri in piedi,m senza la possibilità di prenotare i posti. Fosse successo qualcosa, chi se ne sarebbe occupato?

GIANCARLO_TOLFO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)GIANCARLO TOLFO- Dal 2001 le Ferrovie operano come ente di diritto privato e la situazione le vede ora divise in varie società per gestire distintamente le tratte vantaggiose rispetto a quelle che non lo sono. Non è più possibile su questi treni regionali riservare posti a sedere cosa invece obbligatoria in quelli più grandi. Così questi treni vanno utilizzati secondo le caratteristiche costruttive: il Minuetto ha una quarantina di posti a sedere e 130 circa in piedi, non raggiunge grandi velocità, fa molte fermate non crea grossi problemi di sicurezza ma certo per le scuole si possono esigere altri provvedimenti come ad esempio chiedere che venga assicurato un servizio di assistenza sul treno, dalla Polizia Ferroviaria o altro. Poi c’è la questione dei passaggi a livello che spesso non funzionano: accade perché vengono saccheggiati delle parti in rame che ora si cerca di sostituire con altro materiale meno allettante per i ladri. Finché non si eliminerà tutto il rame i passaggi a livello avranno ancora inconvenienti come quelli di oggi. Noi come operatori di scurezza siamo invece alle prese con un’altra convenzione: c’è stata una riduzione del 40% dei furti sui treni per cui Trenitalia ha puntato sulla sicurezza delle stazioni e delle linee. La nostra sezione che faceva come scorta otto treni al giorno ora ne fa nemmeno la metà. Tutto il comparto sicurezza subisce poi una diminuzione generalizzata del personale. Non è così per noi per fortuna: rispetto alla questura che ha avuto nell’ultimo anno quindici uscite per pensione contro cinque entrate, noi abbiamo sempre il nostro organico ed è un merito del nostro comandante. La stazione di Vicenza al contrario di Padova e Mestre è assolutamente vivibile e non segnala inconvenienti per mancanza delle misure adeguate di sicurezza.

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