NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
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Scuole alberghiere: c’è il tutto esaurito “a tavola”

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Scuole alberghiere: c’è il tutto esaurito “a tavol

Al "Da Schio" di Vicenza sono 190 gli iscritti al primo anno

«C'è bisogno della seconda cucina, ma 1,2 milioni sono bloccati»

«Se la Provincia di Vicenza ha condiviso e fatto questa scelta, ora deve portarla avanti. Non ci si può fermare proprio ora». È l’accorato l’appello che l’avvocato Giuseppe Sozzo, preside dell'istituto di istruzione superiore "Almerico Da Schio" di Vicenza, rivolge ai vertici di Palazzo Nievo. L’Sos riguarda l'indirizzo di Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera (gli altri due sono l’istruzione professionale servizi commerciali e l'istruzione tecnica turismo), un nuovo corso avviato nel settembre 2010 con l’istituzione di un corso quinquennale.

«Quest’anno i nuovi iscritti dell’alberghiero sono 190 - spiega il preside Sozzo - che abbiamo ripartito nelle classi prime, che avrebbero dovuto essere otto, ma che alla fine sono sette, lo stesso numero delle classi seconde. Per la prima volta in questa stagione scolastica viene proposto il primo anno del triennio, con due classi ad indirizzo cucina e una tra sala e accoglienza. Attualmente all'alberghiero sono 17 la classi complessive per un totale di circa 400 studenti ma si tratta di numeri in forte crescita, visto che nel prossimo biennio sono previsti ulteriori ingressi e nessuna uscita. I primi studenti del nostro alberghiero si diplomeranno nel giugno 2015, alla fine dei cinque anni di studi».

Scuole alberghiere: c’è il tutto esaurito “a tavol (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)È proprio questo aspetto che preoccupa maggiormente. «Dopo un biennio in cui la cucina viene utilizzata in maniera limitata - prosegue Sozzo - con l’inizio della specializzazione è invece fondamentale la presenza di più laboratori. Il paradosso è che per la nostra scuola erano stati stanziati 1 milione e 200 mila euro, poi bloccati dal patto di stabilità, per realizzare la seconda cucina, che ora è assolutamente indispensabile. Inoltre abbiamo avuto la promessa per il finanziamento, da parte della Fondazione Cariverona, per arredare la sala riservata alla pasticceria, ma qui è sempre la Provincia che deve fare il primo passo, mettendo l’edificio a disposizione. La nostra è diventata una corsa contro il tempo, visto che nel 2013-2014, oltre alle classi terze, ben più numerose di quelle attuali, proporremo le classi quarte e l’anno successivo il tutto slitterà di un ulteriore anno, con problemi di spazi facilmente comprensibili. Da parte nostra aspetteremo di capire a che punto saranno le iscrizioni il prossimo 28 febbraio e poi torneremo alla carica in maniera decisa in Provincia. Già da quest'anno abbia ottenuto, la possibilità di usufruire, in certi giorni, della cucina all’istituto San Gaetano di Vicenza, una soluzione che noi abbiamo accettato ma che costringe studenti ed insegnanti a spostarsi a piedi, con comprensivi disagi soprattutto d’inverno o quando piove. È una soluzione che ci consente di risolvere una parte dei problemi legati alla mancanza si strutture ma non certo una soluzione definitiva in vista del futuro».

Il preside dell’istituto “Da Schio” non vuole fare previsioni. «Inutile discutere senza numeri certi alla mano - aggiunge - ma è chiaro che un trend di 190 nuovi iscritti

all’anno non potrà essere sostenibile una volta arrivati a regime, perchè quasi mille ragazzi all’alberghiero non troverebbero mai posto al Da Schio. Nello stesso tempo però non vorremmo essere obbligati a stabilire un numero chiuso, perché se la Provincia e gli organi competenti ministeriali hanno voluto lanciare una proposta formativa che a Vicenza e nell’hinterland mancava fortemente, ora c’è la necessità di continuare a sostenerla in ogni modo. Il fatto che a Recoaro gli iscritti siano rimasti gli stessi, significa che il bacino è quello della città, dei comuni della cerchia urbana, magari ulteriormente allargata, con il vantaggio per parte di loro di non fare più i pendolari con Asiago o Castelfranco Veneto. Noi siamo orgogliosi di questo interesse ma nel contempo vorremmo anche mettere nelle condizioni i nostri studenti di prepararsi al meglio e quindi disporre degli spazi adeguati per imparare. A sostenere la nostra mission è che anche il Ministero che di recente ha indicato che proprio le scuole alberghiere sono quelle che allo stato attuale garantiscono la maggiore possibilità di occupazione: una stima indica che il 60% dei diplomati trova immediatamente lavoro. Non c’è dubbio che in una situazione di crisi economica come quella attuale, molti ragazzi e i loro genitori, stanno spingendo verso questa scelta. A Vicenza questa scuola mancava e ora c’è bisogno di sostenerla».

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