NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Da Parco Querini ai fiumi: animali fuori controllo

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Da Parco Querini ai fiumi: animali fuori controllo

Cominciamo col valutare la situazione: allarme o addirittura dobbiamo parlare di emergenza?

ERICA_FERRARESE (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ERICA FERRARESE- La definirei di allarme, questo sì. In termini culturali il problema c'è: l'abitudine delle persone è varia verso gli animali o curandosene molto o pensando di poterli abbandonare perché si pensa che se la possano cavare da soli. Nutrie e conigli in prima fila questo sì, le pellicce in castorino non si fanno più e quindi gli allevamenti hanno la prima responsabilità. ma anche con i cani e i gatti non si scherza quanto ad abbandoni. Per l'Enpa è un problema anche di conoscenza perché abbiamo molte segnalazioni: per i conigli c'è un aiuto notevole dalla associazione La Voce del coniglio, ma per tartarughe e nutrie che vanno gestiti dalla Provincia ora come ora non c'è via d'uscita visto che la Provincia è ad uno stato di quasi stallo.

ANTONIO DALLA POZZA- Debbo dire c he comunque la Provincia fa il suo possibile di questo momento, quando abbiamo chiesto aiuto lo abbiamo avuto. Il problema è piuttosto nella normativa cambiata che ha spostato le competenze dai Comuni alla Provincia. Altro problema dalle risorse. Per i piccioni stiamo spendendo 35mila euro all'anno, cifra pazzesca visto che abbiamo alla porta le famiglie che ci chiedono interventi sociali; ma non sono soldi comunque sufficienti e non ci sono strumenti utili, operatori formati. Non ne abbiamo di operatori e cerchiamo di formarli anche attraverso i custodi. È un problema di normativa ma anche e di burocrazia, mille laccioli insuperabili e per noi l'impossibilità di intervenire oltre l'espediente della cattura che oggi tra l'altro non si può più fare. Questo riguarda anche le nutrie e anche se c'è la collaborazione con la polizia provinciale i problemi si acuiscono comunque.

LORENZO STEFANI- Il problema nutrie lo viviamo anche se all'Oasi di Casale non siamo in ambiente cittadino per cui la situazione è comunque diversa. Sono anni che ci confrontiamo su questo problema e ci preoccupiamo del fatto che l'impatto di queste specie può essere forte anche in un ambito protetto e tutelato come il nostro. Le presenze ci sono e per la conservazione degli ecosistemi e delle presenze pregiate di fauna e flora autoctone dobbiamo tenere tutto sotto controllo. Per fortuna debbo dire che la ricchezza della biodiversità locale ha il potere di mitigare in qualche modo queste presenze anomale come ad esempio quella del gambero che è l'ultima in ordine di tempo: abbiamo aironi e garzette che costituiscono una colonia stabile e contribuiscono a contenere la presenza dello sviluppo di specie alloctone. Tutto comunque è provocato sempre dagli abbandoni di animali da parte delle persone, fenomeno che noi stiamo contenendo garantendo nell'Oasi una sorveglianza costante. Il che non impedisce alle specie alloctone di progredire in qualche modo anche se in misura non eccessiva con un propria riproduzione.

GIANCARLO_BONAVIGO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)GIANCARLO BONAVIGO- Fin da quando ero responsabile delle guardie provinciali debbo dire che nel confronto non riesco a vedere progresso e anche non vedo soluzioni al problema perché eradicare questi animali è ora impossibile. Bisogna porre in atto misure di contenimento. La nutria è un animale semiacquatico in grado di rigenerarsi fortemente sostituendo gli animali catturati con altre generazioni: la femmina a sei mesi è in grado di riprodursi e lo fa due volte all'anno. Il problema è questo ed è prima di tutto numerico.

Rimedi e iniziative: prima sentiamo Erica Ferrarese poi riprendiamo con Enrico La Greca che ci spiega il punto di vista del veterinario

ERICA FERRARESE- I rimedi possono essere quelli di sensibilizzare fortemente i bambini e le loro famiglie tornando nelle scuole con i nostri volontari per indicare i percorsi giusti e praticabili. Per quanto riguarda il Parco abbiamo i programma di mettere cartelli sugli atteggiamenti consoni e non appropriati, non in termini di divieto ma di consiglio, di indicazione, a partire dal fatto che non bisogna dare da mangiare agli animali. Poi ci sarà il canile aperto con la collaborazione dell'Enpa nazionale e dell'editore Pizzardi: spiegheremo che cosa è opportuno fare e non fare, non solo nei confronti della convivenza con cani e gatti, ma con tutti gli animali.

ENRICO LA GRECA- Fondamentale questo discorso della conoscenza; tutti gli animali hanno esigenze che vanno precisate bene e nel momento in cui uno decide di prenderne qualcuno in carico deve sapere che cosa succederà di questa nuova convivenza. Come ULSS 6 cerchiamo di controllare il più possibile a partire dalle colonie feline che sono un po' fuori controllo anche se quotidianamente ci preoccupiamo di lavorare e dare informazione continua a stretto contatto con l'Enpa e i Comuni dell'ULSS 6. Dopo di che si può fare altro per evitare i problemi, ma bisogna partire dalla conoscenza e naturalmente come diceva l'assessore Dalla Pozza occorre sapere bene che cosa fare delle risorse, posto che se ne abbiano. Non è un lavoro facile perché bisogna impiegare denaro e personale e se dobbiamo limitare i fenomeni negativi a cui stiamo assistendo è davvero indispensabile che tutti remiamo dalla stessa parte a partire dai cittadini che sono chiamati a collaborare. Per quanto riguarda il fatto igienico in sé come abbiamo visto dal filmato a Parco Querini debbo dire che qualunque animale può provocare problemi sanitari e veicolare malattie esattamente come può avvenire per ciascuno di noi. Animali non sottoposti a controllo sanitario sono più soggetti evidentemente a infezioni come la salmonellosi o la leptospirosi. Vivono allo stato selvatico e la conseguenza è diretta dato che ciascun soggetto può diventare portatore di malattie. Altri animali sono invece molto più pericolosi come i topi che durante l'ultima alluvione hanno costituito per gli allagamenti e direttamente sulle persone una minaccia precisa. Il pericolo non è così grave e imminente ma resta il fatto che tutti questi animali vanno tenuti sotto controllo perché il loro numero in espansione è chiaramente determinante.

ANTONIO_DALLA_POZZA (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ANTONIO DALLA POZZA- Quanto diceva la rappresentante dell'Enpa è inserito già ora nella delibera che stabilisce la collaborazione con La Voce del coniglio: occorrerà il censimento degli animali a parco Querini, il prelievo, la sterilizzazione e la rimessa in libertà o nello stesso parco o in altre sedi. È previsto nella convenzione che ci siano cartelli di avvertimento ai cittadini: l'abbandono degli animali è un reato e questo bisogna saperlo. Bisogna evitare comportamenti che favoriscano la presenza di animali nei parchi cominciando con l'evitare rigorosamente di portargli da mangiare, giusto per fare un esempio importante. Dopo di che bisogna interrompere questa abitudine a trasformare i parchi in discariche di animali, perché abbandonare -lo ripeto- vuol dire non preoccuparsi di che cosa sarà in futuro. Il coniglietto portato a casa deve porre un problema preventivo, bisogna chiedersi come lo si terrà. Le risorse sono poche eppure spendiamo per disinfestare, derattizzare, per il canile, 200mila euro all'anno. Facciamo fatica a trovare risorse adeguate per il sociale per cui questo è un investimento enorme, fatto giusto per rimediare a danni che vengono provocati dalle persone a cominciare dalla spazzatura abbandonata per strada. È bene che i cittadini sappiano che sono i cattivi comportamenti a provocare il danno. L'alternativa è che ci troveremo a non saper più fronteggiare situazioni come quella che sta crescendo sotto i nostri occhi. Comportamenti consoni o inadeguati sono il centro della questione: chi è più esperto di noi sulla problematica ci troverà sempre disponibili ad ascoltare e intervenire di conseguenza. Gli esempi ci sono, basta seguirli con pazienza e gradualmente. Allora le risorse diventano spendibili e forse anche sufficienti ad ottenere un risultato decente. L'equilibrio è precario e richiede che ognuno stia al proprio posto, remando appunto in armonia con tutti gli altri e non invece ostinandosi a remare contro.

Da Parco Querini ai fiumi: animali fuori controllo (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)

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