NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Conto alla rovescia per il Giro: quasi ci siamo...

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Conto alla rovescia per il Giro: quasi ci siamo...

A Battaglin Mauro Dalla Pozza chiede in particolare come sia la nostalgia della gara e che cosa effettivamente suggeriscano queste immagini del passato, la sua vittoria al Giro dell'81, ma anche quelle di oggi.

GIOVANNI_BATTAGLIN (Art. corrente, Pag. 4, Foto normale)GIOVANNI BATTAGLIN- Ho avuto la fortuna di vivere una stagione straordinaria: dopo aver rischiato di vincere il mondiale ho fatto doppio con Giro e Vuelta di Spagna. Erano passati due anni dalla congiura degli olandesi ai mondiali di Walkenburg quando mi sono preso quella doppia bellissima rivincita. Non dico che quell'episodio voluto e organizzato ai miei danni vada dimenticato ma posso dire di averlo superato e aggiungo che quell'episodio fu dovuto al fatto che avevano paura di me perché andavo come mai prima. Difatti poi l'ho dimostrato. Va bene così, le mie gare in quel periodo le ho sempre vinte staccando tutti, Saronni e Moser compresi. Dico anche che erano altri tempi e le esigenze naturalmente oggi sono diverse. Comunque quell'81 fu indimenticabile, con la cronometro vinta e l'ingresso all'Arena di Verona da maglia rosa. Pensate che non c'era informazione ai corridori in gara per cui uno si doveva calcolare i tempi ad occhio e sperare di non sbagliare i conti. Quell'anno il Giro finì a Verona con la cronometro da Soave: ho saputo di aver vinto solo all'ingresso dell'Arena, quando ho sentito l'urlo della gente. Poi il mio massaggiatore è corso a darmi la conferma. Che ricordo...

C'erano qualcosa come duecentomila persone solo sulla Rosina. Quanta folla ci sarà questa volta?

MORENO NICOLETTI- Ci aspettiamo tanta gente. Abbiamo avuto due squadre ProTour che sono venute a provare la tappa contrariamente all'idea che questa tappa è piatta e ha una stellina di valutazione. Si dimostra così che è una tappa di primo piano che potrebbe determinare anche lo stesso Giro perché quel finale può provocare di tutto, con cambi di pendenza e di tracciato per tutti e 40 gli ultimi chilometri. Ci arriviamo alla fine del Giro, trascorse tre settimane di corsa e forse anche con una classifica non ancora da ritenere ingessata e definitiva. In quel percorso può succedere di tutto alla maniera dell'Amstel e delle gare in linea nordiche: uno che va via sui Colli, e non lo vedi, dopo la prima curva poi è difficile che tu lo riveda.

paolo_gozzi (Art. corrente, Pag. 4, Foto normale)PAOLO GOZZI- Tra l'altro passano da Soghe, da Lapio, dal Lago di Fimon che viene sfiorato e attraverso il centro di Torri; si va poi alla strada di Longara e infine in Riviera Berica per raggiungere Vicenza. Una grandissima parte di Arcugnano che viene così attraversata come del resto il cuore dei Colli Berici. Certo che qui ci si giocano carte importanti anche dal punto di vista dell'immagine e del possibile turismo.

MORENO NICOLETTI- Penso sinceramente di avere personalmente già vinto qualcosa anche soltanto riuscendo ad attraversare queste strade dove mi sono sempre allenato.

GIOVANNI BATTAGLIN- Sempre fatte queste strade in allenamento, andavamo a Recoaro alle Alte e poi qui sui Berici. Con Marino Basso era una tappa obbligatoria per tutti noi, Basso li ha perfino spianati i Colli, se così posso dire. Abbiamo corso tanto assieme e lui è stato uno che non si mai tirato indietro, anche in allenamento: incitava sempre ad impegnarsi al massimo ed era uno stimolo per tutti. Ai nostri tempi quando si trovava la condizione si cercava poi di portarla avanti il più possibile. Oggi è tutto cambiato perché le squadre hanno più corridori ed hanno strategie di stagione molto dilatate e poi precisate per tipo di gara.

UMBERTO NICOLAI- Torno sul discorso dell'immagine che ricaveremo dal Giro. Avremo sotto gli occhi le ultime tre ore di gara quel giorno. Vicenza grazie anche alla grande mostra in Basilica e alle altre che verranno può giocare carte nuove e importanti e sono sicuro che i risultati di vedranno come del resto con il sindaco Variati avevamo preventivato fin dall'inizio di questo lavoro e di questa collaborazione con l'organizzazione di Moreno Nicoletti. Vicenza deve ridiventare un riferimento anche turistico di primo piano per il Veneto e per l'orizzonte internazionale, questo è quel che vogliamo come risultato. Le risposte della città e della provincia sono state buone. Come gruppo abbiamo cercato sponsor vicentini per una richiesta e per un grande evento vicentino. Sono contento che si sia unito a questo quadro anche Campagnolo, impensabile che non ci fosse, come Morato Pane o come la Banca Popolare di Vicenza: fanno riferimento della nostra provincia. Le ditte per fortuna si sono aperte anche se la situazione è chiarissimamente di crisi. Non inventiamo niente: abbiamo lavorato molto, cercato ed ottenuto risposte anche in presenza di una crisi come questa. Noi per primi dobbiamo crederci perché tutto questo lavoro dovrà diventare un volano per uno sviluppo che non possiamo neppure immaginare oggi come oggi.



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