NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Cellule staminali e mondo delle donazioni

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Cellule staminali e mondo delle donazioni

La presenza dei donatori è fondamentale per tutte le attività scientifiche: come ci si avvicina al concetto della donazione e seguendo quali presupposti anche di carattere personale visto che ci si mette davvero in gioco?

ANDREA_TURATO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ANDREA TURATO- Diciamo prima di tutto che non sempre c'è di mezzo la chirurgia. Siamo in 19mila: significa che con un prelievo di sangue negli ultimi vent'anni tante persone si sono rese disponibili. La maggior parte non verrà mai chiamata alla donazione vera e propria, ma dal 92 ad oggi hanno avuto l'opportunità di donare 160 vicentini, una decina all'anno. Con un semplice atto, con una donazione un po' più pesante di un prelievo di sangue, tanto per fare un esempio comprensibile per tutti, ma niente di più, ciascuno si è reso disponibile. Del resto con una procedura semplice si dà possibilità di sopravvivere ad una persona che è a rischio. C'è problema di compatibilità di 1 a 100mila per cui è fortemente specializzato il rapporto tra donatore e paziente destinatario. Noi partiamo dalla sensibilità che esiste nel nostro territorio per tutto ciò che è solidaristico. Non per niente Vicenza è una provincia ai primi posti come donazione di organi, sangue, ecc. Facciamo 1500 donatori nuovi tipizzati su 13.500 in tutta Italia. Una forza enorme come provincia. Si diventa donatori di midollo osseo tra i 18 e i 38 anni; dopo questa età la persona rimane disponibile fino al compimento del 55.anno. Oltre questo limite il donatore non è più disponibile per questioni normative e scientifiche. Resta il fatto che un donatore con un familiare che ne ha bisogno può donare anche oltre i 60 anni, perché si tratta sempre di vita o morte. Siamo gli unici nella donazione proprio per la specializzazione del procedimento che assegna un donatore ad un paziente e non ad un altro. Andiamo nelle piazze, nei luoghi di lavoro e nelle scuole per fare propaganda su questo terreno che va sicuramente pubblicizzato di più. È una operazione che va a vantaggio come ho detto di persone che sono impegnate da patologie gravissime come le leucemie per cui dopo varie terapie hanno come ultima risorsa di combattere la malattia proprio il trapianto di midollo osseo. La malattia del sangue dipende infatti dal midollo osseo e si capisce come l'impianto di un nuovo midollo sia la via d'uscita per guarire quando ci si riesce. Non è insomma il trapianto il problema ma il decorso successivo perché oltre alla compatibilità c'è una fase in cui l'incognita finale è sempre presente.

ALBERTA ALGHISI- Non è una operazione chirurgica, ripetiamolo chiaramente, ma un piccolo intervento con anestesia epidurale per cui un ago che raggiunge la cresta iliaca aspira un campione come accade per altra via e in altro modo, non sempre è necessario ricorrere alla parte più invasiva, anzi tutto il procedimento sta diventando sempre meno invasivo.

ANDREA TURATO- La nostra attività è quella di parlare del midollo osseo e di tutto quel che lo riguarda: nessun pericolo di nessun genere, lo chiariamo subito, e la necessità di spiegare tutto nel modo più comprensibile a chi può diventare disponibile. Andiamo nelle scuole parlando non solo nelle superiori ma anche nelle elementari e nelle medie e lì andiamo a spiegare la cultura della solidarietà che è essenziale nel nostro territorio. Nelle piazze, con l'aiuto dei medici che sono sempre presenti anche nelle scuole, informiamo e facciamo il piccolo prelievo che serve a diventare potenziale donatore di midollo osseo. Più si è giovani più la probabilità di riuscita è alta per cui è proprio con i giovani che bisogna parlare e riuscire a convincerli. La nostra età media ora non supera i 24 anni. Teniamo presente che c'è un turn-over anche prevedibile: chi arriva ai 55 anni esce dalla fascia dei donatori mentre i ragazzi ammalati che anche in questo momento stanno aspettando il trapianto ci sono sempre. La scuola risponde alle nostre iniziative in modo positivo, se è vero che normalmente non brilla in elasticità in realtà con noi è molto collaborativa, ci riceve come associazioni che assieme si presentano e formano una proposta unica che chiede solidarietà: ci sono i medici che ci affiancano per spiegare la parte scientifica e il resto viene da se'. Nessuna associazione si muoverebbe per conto proprio.



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