NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Imprigionati dalla droga, fino al riscatto

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Imprigionati dalla droga, fino al riscatto

Il film abbiamo cominciato a vederlo: partiamo da questo primissimo approccio, da come è nato il film e seguendo quale progetto che si indovina peraltro in bilico tra il culturale ed il sociale come del resto dimostra l'intervento della Regione Veneto che ne ha fatto un proprio prodotto.


Imprigionati dalla droga, fino al riscatto (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)MICHELE CALI'
- È un tema di stretta attualità e di cui si parla poco. Con Bruno Gaburro abbiamo già prodotto altri film a sfondo sociale, sempre rigorosamente su problemi quotidiani. Gli altri film avevano durata inferiore: questa volta il film è vero, dura un'ora e mezzo, ho coinvolto Giannini con cui siamo amici da molti anni; ero convinto che questo ormai unico attore rimasto di tutto il nostro patrimonio di cinematografia, potesse dare un plus di qualità. È successo così. Giannini non è soltanto un attore protagonista di centinaia di film di successo oltre che di protagonismo nel doppiaggio di attori formidabili come Nicholson o Pacino, è anche uno che con la sua bravura e la sua esperienza dà valore aggiunto ad un lavoro. È un contributo fondamentale quello di Giannini perché quando si imbocca questo tipo di discorsi si ha bisogno di una carta da visita più che credibile, inattaccabile. La tossicodipendenza non è una nostra invenzione, c'è e ci sarà, e noi vogliamo metterla in evidenza anche con l'aiuto delle istituzioni per dare continuità al messaggio. Terminato il film siamo ora in partenza di un'altra fase che servirà a promuovere il film. ma anche a far parlare genitori e figli per ottenere un circuito vivo di ascolto e dialogo che è poi l'unico mezzo a nostra disposizione per fare davvero prevenzione.

Imprigionati dalla droga, fino al riscatto (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)

BRUNO GABURRO- Giancarlo Giannini è stato fantastico infatti; in questo film tutto di genere e con protagonista principale il male, si è mosso senza far pesare niente a nessuno, è un attore tanto intelligente completo e sensibile che è riuscito a passare attraverso questo lavoro senza un problema; forse avremo discusso un paio di volte su qualche battuta, ma è successo alla fine del film ed eravamo comprensibilmente stanchi. Giannini ha sempre dato un contributo formidabile facendoci vedere come fuori dal set era assolutamente rilassato, mentre appena scattava il ciak si trasformava nel suo stesso personaggio. I più giovani erano perfino un po' spaventati da tutto questo, ma alla fine è stato invece un apporto fondamentale. Fondamentale per tutti, intendo. Pensate solo che per motivi di budget non potevamo permetterci ripetizioni eccessive delle scene: a tre eravamo già fuori dal consentito e Giannini ci ha aiutato a stare la maggior parte delle volte addirittura al primo ciak. Roberto Farnese quando gli abbiamo proposto di partecipare al film ha voluto la garanzia che ci fosse Giannini perché ci ha detto che si tratta di un suo idolo. Dopo di che dobbiamo anche aggiungere che tutti sono stati bravissimi, compreso Luca Ward che in pochi minuti di sequenze ha dato l'idea di che cosa è un attore di grandissima qualità... Un'altra cosa: volevamo affrontare il tema della famiglia e quello di un genitore che finge di non vedere giusto per salvarsi dall'ipotesi anche minima di sapere. Da qui siamo arrivati a tutto il resto: questo padre che lava i panni sporchi solo in casa è tipico, è uno che riesce perfino a mentire alla figlia anche nei momenti più autentici come quando la madre se ne va e le promette che la famiglia tornerà a funzionare anche se non sa come, naturalmente.

Questa produzione è stata adottata dalla Regione con un contributo diretto che avremmo attribuito come ipotesi più al settore cultura che non a quello sociale: come è stato il meccanismo?

REMO SERNAGIOTTO- La commissione cultura infatti ha approvato la sceneggiatura del film, si tratta di un prodotto per la prevenzione e quindi è stato girato poi al sociale; ora dobbiamo andare in tutte le scuole a parlare con i ragazzi e i genitori, come si faceva col vecchio cineferum. Quando ho cominciato con l'incarico di assessore in Regione ho trovato tre film che parlavano di donazione degli organi, di alcolismo e di salute mentale centrata sul modello veneto: tutti e tre i film che esaminavo sono di Bruno Gaburro e Michele Calì: durano un'ora, sono magari un po' corti, ma molto belli; magari sono stati poco promossi e quindi poco conosciuti perlomeno al grande pubblico. Per questo ho deciso che volevo vedere il seguito di tutta questa vicenda ed ho chiamato Gaburro di cui conoscevo già in filmografia anche Ecce Homo Irene Papas, anni 60, un vero capolavoro): gli ho spiegato che cosa volevo e cioè il passaggio attraverso la commissione cultura di un lavoro che parlasse di tossicodipendenza; c'erano pochi soldi e un film così sappiamo che costa tanto anche se non ha un prezzo proprio esorbitante. Dopo di che è successo il resto, una grande discussione, capire tra di noi che carattere dare alla sceneggiatura, se questi ragazzi sono veramente cattivi o se c 'è un modello di società sbagliato, così come ad esempio già abbiamo constatato per gli anziani. Il Veneto per molti anni ha avuto grande ricchezza e con tanti schei disponibili ha messo in casa di riposo i vecchi ed ha ignorato i giovani, ciascuno a proprio modo. I Sert costano forse 100milioni all'panno ma sappiamo che la prevenzione non è quantificabile: è quantificabile la spesa che sarebbe meglio investire in prevenzione perché ci eviterebbe tanti dolori. Vorrei discutere con la gente e arrivare a quel risultato. Mi ci vedo anch'io dentro questo film: torno a casa e spengo il telefono perché altrimenti non riesco a parlare con i miei figli. Questa è sicuramente prevenzione: spero che anche con la presenza di qualche attore, magari tutti, riusciamo ad andare a parlare nelle scuole con i genitori e i ragazzi. Pensate che Calì mi dà il dvd a 2 euro, non dico altro. Questo è il modo migliore di cominciare...

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