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Come pensa di rilanciare l’attività turistica nel suo comune e come risolvere l’impasse relativo alle Terme di Recoaro?
CELLI: «Noi pensiamo ad un turismo differenziato che valorizzi al massimo il patrimonio del nostro territorio: turismo naturalistico, storico, architettonico, culturale, gastronomico e della tradizione. Da parte sua il turismo termale può riprendere solo con obiettivi nuovi e sinergia fra pubblico e privato. L'amministrazione comunale dovrà fare da tramite fra la Regione Veneto e le giuste aspettative del recoaresi».
CEOLA: «Valorizzando e trasformando in prodotto turistico da promuovere tutto il ricco e variegato patrimonio del nostro territorio, fatto di paesaggio, natura, storia, cultura, sport, tradizione, folklore, biodiversità, prodotti locali e, non ultimo, le Terme. Tra le strategie possibili la realizzazione dell’ecomuseo del territorio e delle genti di Recoaro; una nuova gestione della destinazione turistica aderendo all’Agenzia Tecnica “Le Alte Valli Vicentine”; la collaborazione e il coinvolgimento dei comuni di Valle, dell’Alto Vicentino, del Gal, di enti e fondazioni culturali, delle associazioni di categoria, del volontariato locale e della Pro Loco. Alla Regione spetta individuare le forme e i tempi per riqualificare e valorizzare il compendio termale».
EZZELINI STORTI: «Il turismo è una risorsa, non un problema! Ci impegneremo per mantenere lo “Iat”, in collaborazione con la “Pro Loco”, per conservare un punto di ritrovo per la promozione delle peculiarità del nostro paese, a cui i turisti possano rivolgersi. Inoltre finanzieremo la promozione delle nostre risorse ambientali e non solo termali e cercheremo di promuovere, accanto al tradizionale turismo termale, anche un turismo “dinamico”, rilanciando le varie aree camping situate nel nostro territorio. Il rilancio delle Fonti Centrali deve essere inteso innanzitutto come un grande salto di qualità dell'amministrazione e della comunità recoarese: il primo passo sarà la riconquista di credibilità persa in questi ultimi anni, attraverso la presentazione di un piano di sviluppo, accompagnato da una cifra che il Comune metterà in campo».
FIORIN: «Valorizzando i beni inalienabili del territorio come le montagne, l’ambiente, i sentieri, i prodotti tipici, le acque; ospitando eventi legati agli sport minori; incentivando la diffusione dei bad & breakfast e dell’albergo diffuso; cogliendo le opportunità offerte dalle ricorrenze legate ai 100 anni della Grande Guerra e ai 70 anni della Seconda Guerra Mondiale. Ottimizzando la gestione degli impianti di risalita, ossia cabinovia e seggiovia. Il tema delle Terme è sicuramente centrale nell’economia turistica recoarese, ma va precisato che il Comune non ha alcuna responsabilità diretta in merito. Rimane tuttavia prioritario condividere con la Regione, proprietaria delle terme, tutti quei progetti di rilancio che mirino a potenziare, non solo l’aspetto curativo, ma soprattutto il segmento del benessere del corpo, anche per favorire un ricambio generazionale della clientela».
LOVATO: «Forgiare la "cabina di regia" che collabori alla gestione della strategia, al processo di pianificazione e alla comunicazione delle attività turistiche: l'albergo diffuso che coinvolge e mette a rete le contrade; le attività sportive che si faranno interpreti della "palestra aperta" che il territorio offre. Per quanto riguarda le Terme invece, è già stato formulato un business-plan: una nuova piattaforma che riposiziona le Terme nella competitività del mercato della medicina termale integrata e nella ricettività di alto gamma».
