NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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I Maltraversi, i castelli e il Durello

di Alessandro Scandale

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I Maltraversi

Perchè i Maltraversi hanno suscitato il suo interesse?

I Maltraversi (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)«Il casato è diretto discendente della famiglia Conti, ovvero di coloro che vantavano il titolo comitale del territorio vicentino e padovano e la cui ascendenza è secondo alcuni storici da collegarsi al periodo carolingio e longobardo. Lo stesso Maltraverso, considerato il capostipite, nei documenti che lo riguardano rivendica con forza di appartenere al popolo dei Longobardi e di vivere secondo la loro legge. Il periodo storico che li vede protagonisti va dal secolo XI al XIV, ma le famiglie nobili imparentate con il ramo principale saranno attive anche nei secoli successivi.

Malgrado l’importanza che essi assumono per la storia veneta (e non solo), uno studio specifico sui Maltraversi non è stato ancora realizzato ed è auspicabile che esso venga fatto in futuro: il modello da seguire potrebbe essere quello, pregevole, degli studi Ezzeliniani. Questo libro, pur con i suoi limiti territoriali, potrebbe essere un incentivo in tal senso».

Chi erano questi personaggi?

«I Maltraversi occupano un posto di rilievo nella storia veneta dal XI al XIV secolo e, a Vicenza in particolare, furono continuamente in contrasto con gli altri centri di potere: l’episcopato (il conte Uguccione ad esempio sarà responsabile dell’uccisione di ben due vescovi nel giro di un ventennio), i Da Romano (con i quali si imparenteranno ma subiranno anche terribili vendette), il comune cittadino e la nobiltà (verso i quali avranno spesso un ruolo riconosciuto di mediatori), i padovani nel duro periodo della loro dominazione a Vicenza, e infine gli Scaligeri, i quali avranno proprio negli ultimi esponenti del casato i principali capi della resistenza antiveronese».

Un casato che ha caratterizzato la storia dei luoghi a noi vicini.

«Molte località hanno avuto a che fare con la loro presenza: da quelle più note come i castelli di Montebello, Arzignano, Montegalda, o i monasteri di Praglia e di Monte Summano, a quelle meno conosciute come la cappella affrescata della chiesa di San Salvatore di Montecchia o l’eremo di San Cassiano di Lumignano, presso Longare. Il loro stemma è fra l’altro ancor oggi visibile nei chiostri delle chiese di San Lorenzo e di Santa Corona in pieno centro storico a Vicenza, ma anche in provincia_ nella zona di Schio - Santorso - Thiene alcune rogge sono riconducibili al loro intervento sul territorio e a Bodo di Sarcedo ogni anno si rinnova un’antica tradizione risalente al 1284 e che aveva, fra i protagonisti, alcuni Maltraversi».

La storia però non è solo una noiosa sequenza di date e fatti, ma è anche ricca di episodi insoliti e curiosi, se ci si prende la briga di andarli a cercare.

«Molti sono gli episodi che colpiscono la curiosità dei lettori, anche perché tramandati in modo colorito dai cronachisti: dalla personalità dell’arzignanese conte Egano, che dopo varie vicissitudini viene ucciso a tradimento da un nipote, alla morte efferata di Beroaldo, che in carcere si mozza la lingua con i propri denti pur di non svelare i nomi dei congiurati antipadovani; dal sequestro di un ricco mercante di Genova da parte di Uguccione Maltraverso a scopo di estorsione, al lascito testamentario di un erede dei Maltraversi che fonda un “Ospitale” a Montecchia di Crosara. Una vera e propria favola con tanto di fuga amorosa e di successiva investitura comitale da parte di Federico Barbarossa è quella che vorrebbe spiegare il motivo del cognome: è una leggenda, certo, ma dai toni gustosi e con una pennellata di autoironia che non guasta affatto nel contesto più generale di una famiglia che, nel bene e nel male, ha segnato profondamente la storia medievale di Vicenza e del suo territorio».

I Maltraversi (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)



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