NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Con o senza Palladio Vicenza si fa del male...

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Con o senza Palladio Vicenza si fa del male...

Possibile che Vicenza abbia questa vocazione a farsi del male quando avrebbe risorse di tradizione storia e cultura per liberarsi definitivamente dei molti complessi che ancora denuncia verso altre città venete come Verona o Padova?

WALTER_STEFANI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)WALTER STEFANI- Possibile sì purtroppo e la questione è sempre quella, la stessa, tenuto conto che veniamo da una storia sociale in cui erano presenti prevalentemente le classi ricche e quella povera per cui è stata coltivata una specie di cultura del pudore che ci mette nella condizione di nasconderci il più possibile anche quando sarebbe il caso di fare l'esatto contrario. Quanto accaduto con il Giro d'Italia dove la cronaca ha saltato a piè pari il centro storico, e gioielli come la Rotonda o luoghi fondamentali della città come la Basilica o Monte Berico, mi fa pensare che in qualche modo ci risiamo, siamo tornati all'inizio nonostante nel frattempo si siano verificate alcune cose che vanno ricordate come la mostra in Basilica o le celebrazioni per il quinto centenario di Palladio. La mia idea è che quando si verificano casi di omissione grave come nel caso del Giro non sia sufficiente andare a cercare le responsabilità che del resto qui sono chiarissime visto che l'attore era uno solo cioè la Rai, quanto invece di premunirsi a dovere. Come? Anche pagando, se posso dire, favorendo un diverso atteggiamento nei confronti della città se occorre farlo. Non sarà bello però sono cose che diventano realistiche visto che altrove capitano. Che dire di più? Indubbiamente il difetto non è stato nell'organizzazione perché ho visto che il comitato vicentino si è dato molto da fare e la tappa alla fine è riuscita benissimo e senza inconvenienti di alcun tipo. Per me rimane il fatto che oltre al danno della prima giornata di riprese c'è stata la beffa nel momento in cui hanno tentato di rimediare mandando una cronista a dire che quella Rotonda era proprio bella quando e ad essere inquadrata era un'altra villa, nemmeno cugina di quella di Palladio. Peggio il “tacon del buso”, come si usa dire dalle nostre parti...

VLADIMIRO RIVA- Mi sono già espresso con Claudio Pasqualin lo stesso giorno della tappa: do colpa alla Rai non certo agli organizzatori che hanno fatto anche troppo. Secondo: realisticamente, quando parliamo di Palladio e di ville tutti pensano alla Riviera del Brenta ma 16 delle 26 ville di Palladio sono a Vicenza. Mi è capitato di girare il mondo e quando a una fiera ho chiesto oro di Vicenza non mi hanno capito, mancava il cosiddetto brand. Molti, compresi Stefani e Pasqualin dicono che il bacalà tutti lo conoscono, ma è vero fino a un certo punto. Credo che nel momento in cui si gode di una ripresa televisiva bisogna fare di tutto perché ci si ricordi di noi. Lasciamo stare quel che è successo dopo, con la redattrice che diceva di conoscere la storia dell'arte per poi andare ad inciampare su quella villa che non era la Rotonda. Bisognerà trovare un sistema per averne vantaggio anche se capisco che attorno a una corsa tutto quel che ne è fuori è un'aggiunta e di questo bisogna tenerne conto.

MORENO_NICOLETTI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)MORENO NICOLETTI- Da parte mia debbo dire che nel frattempo sono successe altre cose, c'è stato un chiarimento con la Rai: hanno sbagliato e lo hanno ammesso onestamente ma anche bisogna dire che quella trasmissione è andata in onda su due canali, uno italiano e uno per il mercato internazionale; su questo versante la Rai ha mandato in tutto il mondo 12 minuti di quelle che chiama Cartoline verso oltre 170 paesi per cui il risultato dell'immagine del territorio è stato comunque raggiunto e nel modo più incisivo. Certo che per quanto riguarda la trasmissione della tappa è successo quello che è successo. Pazienza, a questo punto non posso dire altro.

CLAUDIO PASQUALIN- Senza autocelebrazioni dico che abbiamo preso atto che è stata una bella tappa. Anche noi avremmo voluto che non capitasse niente del genere ma insomma dopo 17 anni abbiamo avuto tanto e quell'incidente di percorso a questo punto va assorbito. Ora nel 2015 abbiamo la prospettiva di avere il Giro di nuovo con una partenza a Vicenza e un arrivo a Vicenza cioè Piazza dei Signori e Monte Berico, giusto per capirci.

Quindi per riassumere: certo ci sono stati inconvenienti, ma a Walter dico anche rischiando la radiazione dalla Confraternita del Bacalà che non credo al mercimonio nemmeno in ipotesi e penso che anche la Rai sia fuori da questo genere di cose. Se qualcosa avviene io che ho fatto due giri d'Italia nella squadra allora di Bartoletti me ne sono mai accorto e quanto a nominare di più un luogo anziché un altro credo sia dovuto in parte anche alla spontanea e innocente insipienza di chi lavora in quel momento e fa cronaca o monta i servizi. Aggiungiamo anche che adesso vista questa esperienza straordinaria abbiamo anche l'orgoglio di parlare di mondiali, come dire che entriamo in un terreno molto ma molto impegnativo come è facilissimo immaginare. Forse proprio perché inebriati da questo successo entusiasmante del Giro abbiamo cominciato a pensare ad altro: un po' di tempo ragionevole per verificarne la fattibilità del progetto in quanto dobbiamo presentare la proposta avendo secondo norma il sostegno inequivocabile delle autorità pubbliche. Dopo di che la strada sarà comunque lunga perché ci vorrà un comitato e un pacchetto di sostenitori che dovranno appoggiare un progetto da 12 milioni di euro. Due soldi... Bisogna capire se le forze economiche imprenditoriali e quelle pubbliche intravvedono di qui al 2020 la possibilità di accantonare le somme utili a realizzare questo progetto oppure se si tratta di una missione impossibile. Intanto andiamo a vedere i mondiali di Firenze così ci facciamo qualche idea precisa del monte vero e proprio che dovremmo scalare nel caso che... E aggiungo che occorre anche che pensiamo al fatto che si stanno già muovendo concorrenze nazionali molto importanti come Ischia o il Trentino, oltre che un po' dappertutto nel mondo. Vediamo cosa succede da qui al 2020...



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