NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Alpini del Battaglione Val Leogra

di Alessandro Scandale
a.scandale@gmail.com

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Alpini del Battaglione Val Leogra

In occasione dell'evento alpino di Schio, abbiamo rivolto a Manuel Grotto alcune domande.

Alpini del Battaglione Val Leogra (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Lei ha già scritto libri importanti sugli alpini vicentini. Perché questo nuovo lavoro?

«Ascoltando i racconti dei reduci del Battaglione Val Leogra ho capito che quello che avevano passato in guerra doveva essere tramandato alle generazioni future. Le testimonianze del secondo conflitto mondiale, che ho personalmente raccolto dai reduci viventi, e quelle della Grande Guerra, che ho avuto la fortuna di trovare grazie a diari e a scritti inediti, sono un patrimonio per tutti i vicentini e meritano di essere lette da tutti. Comunque il motivo principale che mi ha spinto ad impegnarmi in questa grande ricerca, durata ben tre anni, è stata la volontà di ripercorrere la storia di mio nonno Mario, alpino della 260 del Val Leogra, che ha combattuto sui monti albanesi, congelandosi un piede, per poi tornare al reparto e partecipare alla guerra in Montenegro e Grecia e poi alla prigionia in Germania. La sua fuga nel 1944 da un lager di Berlino e il ritorno ad Arsiero, il nostro paese, la dice lunga sul suo coraggio».

Alpini del Battaglione Val Leogra (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Il libro raccoglie anche alcune toccanti testimonianze di vita vissuta

«C'è quella della prima guerra mondiale, in trincea sul Cimone, come raccontato dal sergente Molo di Arsiero: Un mattino un mio compagno mi confidò che voleva vedere cosa stessero facendo i nostri nemici, ma per far questo doveva alzarsi e sporgersi fuori dal bordo del muretto che ci riparava. Lo sconsigliai, per la probabile presenza di cecchini. Lui invece ci rise sopra, anzi volle propormi una scommessa. Cominciò a sollevare il capo lentamente, io gli presi la giubba e lo tirai, per farlo smettere. Lui quasi seccato si alzò, tanto che tutta la testa sporgeva dal riparo. Dopo pochi attimi sentii una secca detonazione, vidi la testa del compagno reclinarsi di colpo indietro, come fosse stata colpita da un pugno. Cadde indietro con gli occhi sbarrati e le mascelle strette. Era morto prima di toccare terra. E poi quella della seconda guerra mondiale, durante la battaglia in Albania. L'azione si svolse sul monte Guri I Topit, raccontata dal sottotenente Ferdinando Hinrichsen: Mentre stavamo salendo in linea iniziò, violento e preciso come sempre, il tiro dei mortai greci. Le schegge volavano da tutte le parti, sentii urlare qualcuno ed io mi buttai sulla neve. Misi istintivamente le mani sopra la testa, appoggiate all’elmetto, quando una scheggia mi strappò dal braccio l'orologio senza ferirmi, fu un vero miracolo!».

Il 26 aprile scorso lei e Matteo Leder di Posina siete riusciti a coronare un sogno e a rispettare la promessa che avevate fatto ai vostri nonni, quando ancora erano in vita

«Con un viaggio avventuroso e difficile ascensione abbiamo raggiunto la cima del monte Guri I Topit a quota 2100 metri, quarta vetta dell'Albania. La cima della montagna è stata teatro di una furiosa battaglia, affrontata dagli alpini del battaglione Val Leogra nel febbraio del 1941, in mezzo ad un mare di neve. E proprio per salire in vetta con la presenza della neve e vederla come allora siamo partiti l'aprile scorso alla volta dell'Albania, per raggiungere il monte di cui i nostri nonni Mario e Antonio avevano tanto parlato. Allora, tra le trincee fatte di neve e l'infuriare della battaglia, molti alpini del Val Leogra avevano perso la vita e i due reduci non riuscivano a spiegarsi come avevano fatto a portare a casa la pelle. Una volta raggiunta la cima, abbiamo ricordato i tanti alpini che hanno sacrificato la vita per la Patria più di 70 anni fa. L'impresa è servita tra l'altro a verificare la veridicità delle testimonianze riportate nel nuovo libro sul battaglione Val Leogra».

 

Nella foto: Manuel Grotto (sinistra) e Matteo Leder sulla cima del Guri I Topit




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