NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Tre mesi dopo che si fa in Parlamento?

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Tre mesi dopo che si fa in Parlamento?

Partiamo con le sorprese ricevute nel momento chi ci è andato per la prima volta ha varcato il portone del Parlamento

FEDERICO_GINATO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)FEDERICO GINATO- La prima sorpresa è stata di aver perso un mese e mezzo cercando di cominciare per cui si è dimezzato il tempo disponibile per le commissioni e tutto il resto. Ora però siamo nella direzione di approvare le cose più importanti per fare uscire il paese dalla crisi come aver prolungato l'eco bonus, sospeso l'imu, trovato i soldi per la cassa integrazione, ecc. Ci sono altre cose complesse, che emergeranno nel giro di poco come l'iva che sarà uno dei punti fondamentali di questa fase perché dobbiamo evitarne l'aumento ma ci vogliono 8 miliardi di euro: il tentativo lo si sta facendo. Abbiamo fatto "riscaldamento" per correre e poi abbiamo cominciato a correre ma dopo un mese e mezzo. Siamo onorati di questa responsabilità, il paese non può più aspettare.

ERIKA STEFANI- Trovarsi in uno stand by è stata la mia sorpresa: da capogruppo delle Lega nella commissione giustizia ha voluto dire trovarsi in primo piano in un momento delicatissimo in cui abbiamo temuto quali potevano essere le sorti della legislatura. Ora stiamo lavorando su temi importanti in commissione e per il governo che deve avere il coraggio di adottare iniziative e provvedimenti per risolvere la questione. Noi siamo in opposizione ma se ci sono provvedimenti positivi lo saranno anche per noi. In una situazione come questa i pro e i contro sono complessi e credo si debba avere l'onestà intellettuale di rendersi conto di quanto è difficile il momento che viviamo. Le soluzioni magari non si vedono, ma effettivamente il coraggio ci vuole, servono linee che producano effetti nei confronti del paese e della gente: stanno soffrendo assieme. È anche una crisi sociale, si perde serenità e tutti dobbiamo fare in modo di riconquistare la fiducia della gente per restituire equilibrio alla società ed evitare di affondare nel pessimismo e nelle conseguenze sociali del pessimismo a oltranza.

GIORGIO_CONTE (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)GIORGIO CONTE- Io mi sento di dire che non vedo sorprese perché quello che si sta verificando nel paese anche sotto l'aspetto strettamente politico era ampiamente prevedibile anche nella legislatura precedente. Siamo passati attraverso la guerra delle parole in cui centro destra e centro sinistra si accusavano vicendevolmente di tutto. Da anni era così e non siamo stati in pochi all'epoca anche molto prima delle ultime elezioni ad auspicare una conclusione di questa guerra continua con l'idea che anche in Italia si potesse arrivare ad una conciliazione delle parti in nome dell'interesse nazionale come del resto accade in molte parti di Europa. La stagione di riforme che nessuno ha attuato finora deve essere avviata, la campagna elettorale non ha dato grandi prospettive sotto questo profilo, ma alla fine gira e rigira ci si ritrova oggi un governo comune che secondo me è una opportunità. Enrico Letta ha detto che se dentro 18 mesi non si verifica qualcosa di veramente produttivo anche questa legislatura finirà. Per quanto mi riguarda come rappresentante di una generazione che all'inizio degli anni 90 aveva la possibilità per la prima volta di produrre qualcosa di utile penso con un po' di malinconia al fatto che oggi abbiamo cinquant'anni e dobbiamo dire che la seconda repubblica non ha prodotto niente, forse la terza produrrà qualcosa?

STEFANO STEFANI- Resto scettico e pessimista per come sono cominciate le cose anche stavolta. In vent'anni abbiamo cambiato poco o niente senza dar la colpa a nessuno, ma ancora oggi non vedo la voglia di cambiare il sistema, di lavorare in Parlamento dove si perde una enormità di tempo senza arrivare praticamente mai al dunque. Il governo Berlusconi aveva i numeri per cambiare le regole ma non ci ha pensato. Per quanto riguarda la mia attività di sottosegretario e più ancora con la presidenza della commissione esteri ho visto e vedo che il futuro di Veneto e Vicenza è peggio che mai perché non abbiamo rappresentatività. In passato ci siamo adoperati facendo qualcosa e portando qualcosa a casa. Ma resta il pessimismo supportato dal dato più importante che è la situazione economica attuale veramente disastrosa. Ci vorrebbe molta più forza e decisione al governo per cambiare questa situazione. Varare un governo in queste condizioni è stato forse un azzardo, ma vedremo. In fondo credo che bisognava magari tornare a votare anche se la prospettiva era quella di avere gli stessi numeri. Il problema è quello delle regole che vanno cambiate. Nel frattempo si vede bene che quando andiamo al'estero constatiamo che l'Italia conta sempre poco o sempre meno.



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