NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Edilizia e territorio tra crisi e conciliabilità

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Edilizia e territorio tra crisi e conciliabilità

La crisi e la voglia di ripresa fanno un equilibrio applicabile al settore edilizio? e come si deve interpretare questo equilibrio vincendo il grande affaticamento delle imprese a cui assistiamo?

GAETANO_MARANGONI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)GAETANO MARANGONI- Momento complicatissimo che vede in sintesi un ingessamento totale dell'edilizia privata, costruzione e compravendita con rapporti congelati tra privato e banca, costruttori e istituto di credito. Oggi chi costruisce e mette in vendita appartamenti è un caso isolato, in atto da tempo. Il mondo della manutenzione del patrimonio edilizio presenta un mercato potenziale importantissimo che è quello della riqualificazione energetica e strutturale. Si sa che sarà una delle attività più importanti del futuro e ce lo dicono anche dall'Europa, ma l'imprenditoria nostra fatica ad adattare il modello di impresa con una attività seriale che vada in questo senso. Nel settore pubblico le attività sono ferme per questioni di bilancio, patto di stabilità e anche contrazione di investimenti. C'è bisogno di grandi opere sostanzialmente e in questo la dimensione piccolo/media delle nostre aziende non aiuta ad approcciarsi, azione che invece va fatta, iniziata e poi approfondita. Il sindaco Variati dice di voler andare in giro con la valigia per ottenere iniziative e prospettive: si tratta di portare a casa finanziamenti per quelle committenze che bisogna realizzare, andare dove si trovano i fondi e dove vengono prese le decisioni. Molto all'orizzonte, a partire dalla TAV magari con fermata a Vicenza. Bisogna andare avanti finché non si smuove il nodo di turno e sciolto quello si deve però andare ancora avanti, proseguire. La Pedemontana? Penso che anche per questo bisogna cercare mix tra piccoli medi e grandi e nella categoria delle grandi opere sono previsti 330milioni di euro per rimettere in equilibrio proprio la Pedemontana. Se accade, e ne ho fiducia, il concessionario potrà partire alla grande e superare quel che si vede oggi in termini di cose realizzate, magari parlando di partenza da Montebello o di traforo e poi andare a parlare di tutto il percorso, fino a Treviso come previsto del resto dai progetti.

SERAFINO_MAGISTRO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)SERAFINO MAGISTRO- Noi della intermediazione siamo il collante tra costruttore cliente e banca, siamo anche lo specchio di questo momento di crisi: se non si costruisce non si compra e se non si compra la banca non dà i soldi e da qui si va a provocare il calo dei prezzi. Credo nella nostra capacità di reazione, sappiamo darci da fare, ovvio che le nostre proposte vanno valutate dalle altre parti in causa, nessuno fa niente da solo. In questo momento so da colleghi che abbiamo molte proposte di acquisto da parte di clienti, tutte però subordinate alla erogazione di un mutuo oppure al meccanismo della permuta che è sempre l'altra faccia di una operazione di compravendita. Se parto dal mini e la banca mi dà una mano posso anche acquistare qualcosa di più grande, se invece non ho aiuti mi fermo: dal 120% di una volta ora la banca dà la metà, era sbagliato prima ed è sbagliato adesso. Credo che al di là di tutti i paletti c'è in realtà in questo momento la non voglia di dare mutui: la banca non dice di no ma ti mette in mano una lista di documenti talmente lunga e faticosa che pare proprio un altro modo per costringerti a rinunciare...

Qual è il significato del piano casa della Regione che diventa ora un punto di riferimento essenziale per le parti economiche coinvolte nella produzione edilizia?

COSTANTINO_TONIOLO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)COSTANTINO TONIOLO- Siamo alla nuova legge dopo quelle di un anno e mezzo fa: la scadenza di fine novembre l'abbiamo così anticipata con un provvedimento che dia i tempi giusti anche per quanto riguarda il consiglio regionale. Si migliora la proposta precedente che pure ha dato 55mila richieste di autorizzazione e 2miliardi e mezzo di euro in operatività: sapevamo che poteva essere migliorata e l'abbiamo migliorata. C'è un nuovo bonus volumetrico, non dà più scadenze temporali e non dà più soprattutto la possibilità ai Comuni di incidere con la propria prospettiva di visione perché fornisce lo strumento di una regola uguale su tutto il territorio regionale. I Comuni ora quindi non interpretano più, non analizzano più per cambiare e non si creano più quelle difformità che finora era possibile creare. Quel testo, quelle caratteristiche, quelle regole. La conciliazione con il PTRC c'è ed è positiva sia per la parte della valenza paesaggistica sia per il piano sviluppo. Vanno perfettamente d'accordo e si offrono alle imprese alcune procedure semplificate ad esempio dal meccanismo del silenzio assenso nell'attesa di autorizzazioni che non arrivano, che taglia fortemente la pesantezza eventuale della burocrazia e garantisce la riqualificazione del tessuto urbano esistente. Le imprese hanno necessità di sburocratizzazione: far partire un cantiere richiede due o tre anni e la documentazione è sempre molto complessa; per questo si chiedono agevolazioni e incentivi, sono opportunità nuove e interessanti anche di mitigazione economica che vengono previste dal piano casa. Il grande problema ora è dei lavori che sono pochi e anche del piano di stabilità che erge un muro di criticità invalicabile: finché non si lascia libertà alle amministrazioni virtuose di disporre della loro propria cassa non si va da nessuna parte. Sono realisticamente non pessimista anche se le difficoltà economiche sono tantissime, ma è essenziale dare opportunità alle imprese. È vero che Vicenza e il suo hinterland non hanno lavori pubblici di rilievo da molti anni a questa parte con l'unica vera novità ora della Valdastico sud: le grandi opere mancano a partire dalla Pedemontana che stenta per arrivare alla fase definitiva, e poi la variante 46, la tangenziale nord, ecc.: è importante che le grandi opere partano perché le grandi aziende hanno commesse all'estero e se la cavano programmandosi su quella realtà, ma è chiaro che la dimensione imprenditoriale più piccola non può disporre di queste possibilità. Importantissimo, quindi, offrire alle imprese locali la possibilità di aprire cantieri, prestissimo.

VIRGINIO PIVA- Toniolo conosce bene la materia e dimostra di muoversi anche nella direzione giusta; queste iniziative in atto e il piano casa che verrà sono strumenti di sostegno del settore in un momento così complicato. Senza questi strumenti sarebbe stata una tragedia perché questi dati dimostrano che l'economia è stata puntellata; l'edilizia è un volano essenziale per l'economia del territorio, difatti legata al 35% all'edilizia e alla casa o direttamente o indirettamente; assieme alle agevolazioni fiscali si dà in questo modo una prospettiva. Le agevolazioni funzionano ma bisognerebbe farle diventare strutturali perché qui non bruciamo da oggi a domani un progetto ma si ha bisogno di tempo per prima assimilare le iniziative legislative, poi per adattarsi e passare alla operatività oculata, secondo una analisi che non può essere affrettata.

GIOVANNI LOVATO- Questi limiti temporali in effetti erano quelli che ci preoccupavano mentre se ora si tolgono i limiti temporali si va molto oltre i limiti di quegli interventi pure importantissimi che sono stati possibili come nel caso di quelle 55mila domande di cui parlavamo. È uno strumento che non ha generato tra l'altro nessuna conflittualità ed è stato quindi a portata di realtà con l'unico forte vincolo della scadenza temporale.



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