A Bullato il compito di aprire ricordando a storia di questo avvicinamento alla riforma senza adeguata preparazione da parte del sindaco di Vicenza
TIZIANO BULLATO- Si parte dall'ida che ci sono tribunali così piccoli che non hanno abbastanza personale, magistrati e territori per lavorare bene; le difficoltà economiche suggeriscono di accorpare ai tribunali maggiori con risparmio e anche con aumento della produttività. Il primo a disegnare questa situazione è il ministro Severino che ipotizzava l'accorpamento agganciato all'aggiunta di sette magistrati, una prospettiva addirittura da fantascienza. Ci fu una levata di scudi generale con tutti gli attori sul campo: dissero che non si può fare. Severino ritira il provvedimento e col nuovo governo arriva Cancellieri che dice di voler continuare il progetto di riforma, ma fa sparire la norma premiale dei magistrati in più. Ancora tutti contro e tutti a sperare in un cambiamento di questa decisione e nella speranza di una soluzione all'italiana che abbiamo visto chiaramente nella situazione del tribunale di Bassano a cui sono stati dati altri due anni per il civile; ma il tribunale di Bassano intanto è stato chiuso. Fatto sta che nel frattempo nessuno ha fatto qualcosa, a cominciare dal Comune di Vicenza che diceva di essere in rispettosa attesa che Bassano protestasse per decidere. Le difficoltà ora sono impressionanti, gli spazi non sono sufficienti, il trasferimento a Borgo Berga anche per Vicenza è ancora a metà perché si è trasferito solo il penale, e poi a Santa Corona spazio non ce n'è e le strutture sono fatiscenti, ecc. A Bassano sono stati spesi 12 milioni per un nuovo tribunale che ora è lì inutilizzato e tra l'altro non si sa nemmeno che cosa se ne può fare e se magari bisognerà spendere altro denaro per farne qualcosa di diverso da una sede giudiziaria. Quel che vedo è che mercoledì scorso c'era udienza di collegio penale di Bassano fatta a Vicenza con quattro processi che non sono nemmeno cominciati e sono stati rinviati alla primavera del prossimo anno. Le colpe si sprecano e intanto c'è gente che aspetta inutilmente, i risarcimenti non possono arrivare. Qui con noi non abbiamo il sindaco che era stato invitato ed ha declinato perché ha il consiglio comunale; l'assessore Balbi, indicato dal sindaco per sostituirlo, non ha mai risposto ai suoi telefoni, per cui il maggior protagonista della questione in quanto il tribunale accorpante è quello di Vicenza, cioè il Comune, ora non è qui a partecipare a questo dibattito e a chiarire le sue posizioni.
Insomma nessuno ha creduto veramente fino all'ultimo che tutto questo succedesse, un po' come all'entrata in vigore dell'euro: a dicembre ancora non ci credevano nonostante le banche avessero già gli stock di moneta nuova da utilizzare.
FRANCO BARILÀ- Purtroppo si è fatto tutto nella più grande improvvisazione, che non dura solo da due anni perché di geografia giudiziaria si era cominciato a parlare molto prima. Il giudice Canzio che è stato anche a Vicenza ed è ora a Milano mi racconta che la sua esperienza dice che un tribunale che non abbia almeno 40 magistrati non funziona adeguatamente anche perché le specializzazioni dentro il tribunale sono importanti e i tempi della giustizia dipendono anche da questa conoscenza diretta del settore che viene affidato a ciascun magistrato e che ciascun magistrato possiede. Tutto questo ha comportato anche aspetti dolorosi per alcuni colleghi. Non abbiamo preso posizione su questo argomento finché non siamo stati certi che la cosa diventava davvero realtà. Ora il nostro parere è questo, che la riforma si dovesse effettivamente fare, ma sono stati sperperati soldi, si è agito con improvvisazione, così come non sono state studiate le situazioni locali, non sono stati preparati gli uffici. Nell'ordine del giorno della Camera penale abbiamo detto che i nostri parlamentari debbono smetterla di trastullarsi su questioni irrilevanti e invece occuparsi di problemi concreti;: quali sono stati i criteri informatori, ad esempio, quali erano i direttori di ministero che dovevano preparare la riforma, quali erano i ruoli dei cancellieri capo, quali dati da scambiare c'erano per prepararsi tutti assieme tra i due tribunali. Che ci dicano qualcosa, che abbiano una spiegazione da presentarci, a partire dalla Severino che tra l'altro è anche avvocato, ma conferma purtroppo che appena gli avvocati entrano in Parlamento si dimenticano della loro professione.
TIZIANO BULLATO- Guardate che un confronto molto vicino lo abbiamo e lo possiamo utilizzare per capire la nostra situazione: a Verona non è successo proprio niente, non ci sono stati drammi, scadeva il termine il 13 settembre ed il 14 settembre hanno cominciato a lavorare regolarmente. La questione quindi è in questo caso solo di Vicenza, almeno qui nel Veneto...