NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

San Silvestro celebrato a... quattro zampe

facebookStampa la pagina invia la pagina

San Silvestro celebrato a... quattro zampe

Lo psicologo come interpreta il rapporto tra uomo e cane? ci sono effettivamente legami tanto forti da assomigliare ad un grande affetto?

ANTONIO_ZULIANI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ANTONIO ZULIANI- Il motivo che ci lega è doppio: tranquillizza il nostro cervello perché comunichiamo in modo atavico, cioè come prima della parola si comunicava solo con i gesti; poi 50milioni di anni fa s'è cominciato ad usare la parola con tutto quel che ha comportato. E tuttavia noi siamo un po' pigri e dal momento che ci siamo accorti di avere a disposizione un essere che sa capire perfettamente la non ambiguità dei gesti, lo usiamo, ci relazioniamo con lui. Questo si risolve in un funzionamento immediato, tanto vero che l'uomo che perde capacità di comunicazione verbale può continuare a farsi capire dal cane. Poi c'è il secondo aspetto di questa evoluzione dei rapporti costituito dal bisogno fortissimo che ci caratterizza di poterci fidare di qualcuno, base di ogni capacità di resistere alle intemperie della vita. Il cane ti dà questa fiducia, tu per lui sei il dio in terra: Logico che la persona anziana ci ritrova subito un rapporto vitale perché nella sua solitudine totale ha qualcuno che gli si affida di nuovo e gli rinnova ogni aspetto magari dimenticato del proprio vivere. È un rapporto di fiducia totale, quindi, con nessuna capacità del cane di tradirti perché comunque tu sia per il cane non cambia, sei sempre il punto di riferimento, modificandoti o no, invecchiando o no, per lui rimani sempre la stessa persona. Le relazioni umane non sono così, al contrario, perché ci sono sempre dimostrazioni che le cose cambiano nei rapporti umani. Quindi, se vogliamo riepilogare, il cane a modo suo aiuta molto e sempre, e noi uomini abbiamo capito in fondo che si tratta di un animale in grado di dare questo, ragione per cui nei millenni abbiamo scelto di tenerci al fianco un cane e non, per dire, un alligatore. D'altra parte gli affetti viaggiano sempre sul registro della relazione e non della parola per cui ecco che la relazione col cane è una relazione affettiva vera e propria. Il cane percepisce le sofferenze dell'uomo e gli riconosce presenza anche nel momento del dolore per cui questo momento può diventare perfino un fattore terapeutico a favore di chi si trova in una situazione di disagio

Il microchip come ha cambiato i rapporti e i comportamenti?

NICOLA GASPARINETTI- Positivamente, non c'è dubbio, ha sostituito il tatuaggio che presupponeva sempre qualche inconveniente o per la tecnica o per la durata e la perfetta visibilità nel tempo. Dubbi ce n'erano sempre. Il microchip invece ha risolto tutto, è come la punta di una penna, due o tre millimetri, viene iniettato sotto pelle nel collo dell'animale sveglio, riporta immediatamente gli animali che si perdono ai proprietari. Su 100 cani perduti 45 vengono immediatamente restituiti, mentre della parte restante solo il 15 per cento è abbandonato veramente; sono stati costruiti altri strumenti come la banca regionale di informazione e quindi si completa il quadro così. Siamo ad ottime quote di rendimento, il chip ha effettivamente cambiato la realtà. Sempre meno si abbandonano gli animali e quindi sempre meno si registrano fenomeni i randagismo. Aggiungiamo anche che impiantare il microchip è facilissimo mentre rimuoverlo no, richiederebbe addirittura un intervento chirurgico.

I canili come se la cavano? I cani da caccia sono un problema nel numero complessivo di quelli che arrivano al canile come abbandonati?

DAVIDE_BRANCO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)DAVIDE BRANCO- Lavoro per l'ENPA come volontario e anche come istruttore, vedo che c'è una grande differenza tra nord e sud ma anche dentro la stessa provincia di Vicenza, dove c'è un forte sbalzo tra la città e alto vicentino dove ancora esiste una disparità di comportamenti: si chippano alcuni cani e altri no, i tempi non sono sempre regolari, c'è ancora una certa confusione per cui bisogna andare a fare investigazioni specifiche per stabilire di chi è il cane. Sarebbe tutto più facile non solo con il microchip, ma anche dotando il cane di una semplice medaglietta con numero di telefono, valore massimo tre euro: all'estero se perdi il cane senza targhetta nel giro di 15 giorni viene eliminato perché non si risale al proprietario. Per i cani da caccia devo dire che mediamente si tratta di una situazione problematica perché troppo spesso vengono restituiti o eliminati anche se generalizzare non si può e non si deve perché ci sono cacciatori che trattano benissimo il cane, altri no. I veterinari forse a volte non registrano in tempo tutti i meccanismi del microchip, ma comunque il problema c'è, perché il cacciatore restituisce il cane o se ne libera perché l'animale non funziona per la caccia. In questi casi, e quando va bene, la destinazione è il canile che da quel momento in poi deve darsi da fare per trovare una adozione, una famiglia, una soluzione di ricambio; abbiamo grossi problemi di logistica e organizzazione, tra l'altro i nostri cani vengono ricoverati a Lonigo, che è competente. Distanze e spese diventano notevoli.

 



« ritorna

continua »

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar