NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Lago di Fimon: una laguna nascosta

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Lago di Fimon: una laguna nascosta

A che cosa servirà il finanziamento della Regione e come potrà incidere realmente sul futuro di Fimon?

PAOLO_GOZZI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)PAOLO GOZZI- Il finanziamento sarà impiegato per una barca necessaria a contenere l'espansione ulteriore di una specie di alga che sta invadendo il lago; bisogna fare piccoli interventi, indagare gli aspetti successivi al primo sfalcio dell'alga, conoscerne gli effetti e poi intervenire. Il lago di suo degenererebbe, se ne sta interessando l'università di Parma che cerca appunto di capire dal punto di vista scientifico quali sono i passi da fare e come per poi indicarci gli strumenti di intervento così come abbiamo chiesto. La situazione va affrontata partendo dalla conservazione e dalla fruizione del lago: conservare il lago, dunque, ma non con gelarlo e sterilizzarlo alla gente, occorre che tutti possano vederlo apprezzarlo e frequentarlo. Non è un'analisi fredda e fine a se stessa che abbiamo chiesto, tutto il contrario.

Il lago sarebbe dunque destinato all'interramento in assenza di interventi: quali prospettive vi date come Comune?

ANTONIA MENON- Il recupero è essenziale, se non allo stato di una volta, certo riqualificandolo perché è importante per il nostro territorio del quale Fimon rappresenta un gioiello alle porte della città, ma anche alle porte dei Colli Berici. Qui arriva gente dalla città e dal resto della provincia perché in effetti si ritrova in un ambiente naturale, ideale. Ci siamo proposti con varie iniziative di come far considerare il lago in quanto bene dell'area berica, proprio come si fa con le ville o con altre preziosità del patrimonio vicentino. Qui siamo vicini all'Alta Via dei Berici per cui si può intrecciare in questi 130 chilometri circa una offerta turistica fatta di bellezze naturali ma anche di prodotti locali, di vino, olio, tartufi, cave di pietra bianca, in una logica di assieme che può fare da base per un progetto che sta partendo e che metterà in luce tutto questo sperando di riuscire a raggiungere gli obiettivi che ci siamo proposti.

Ma che cosa ha portato il lago a questa sua condizione attuale: fino a vent'anni fa circa non era così, poi è come precipitato...

ANTONIO DAL LAGO- Esiste sicuramente una causa che però ancora non si conosce ed è per questo che gli interventi vanno studiati con grande prudenza; Parma ha fatto prove in aree limitate per vedere la reazione alle sperimentazioni: succede infatti che se si vince un'alga in una certa area gli spazi lasciati liberi da questa sono occupati da un'altra ancora. Occorrono altre prove e altri esperimenti. L'università sta studiando anche il fondo, il rimescolamento delle acque, i depositi lacustri e tutte le reazioni portate dalla variazione di percentuali di ossigeno. Tutto si riversa sulla fauna in qualche modo anche se bisogna dire che alcune delle alghe più aggressive servono proprio ai pesci per riprodursi e per nutrirsi. Questa alga in particolare tra l'altro c'è sempre stata ma sempre in percentuali di presenza molto minori. Ora si capisce che siamo in una situazione in continua variazione e variabilità: occorre per questo essere molto prudenti e analitici in tutti gli interventi, giusto per non rischiare di peggiorare ulteriormente le cose.

In che cosa consiste fino a questo momento l'intervento tecnico del consorzio Alta Pianura Veneta?

ANTONIO_NANI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ANTONIO NANI- Come braccio operativo della Provincia noi ci occupiamo dello sfalcio in collaborazione con il Comune di Arcugnano. Ci interessa che il lago abbia la sua vita, pensate che se abbiamo avuto nei Colli il Giro d'Italia è perché i Berici sono curati e rappresentano una bellezza naturale. Per il lago deve essere lo stesso. Come fare e quando non è compito nostro deciderlo ma è dell'università che deve indicare che cosa e in quali tempi; una barca c'è già ma ora ne occorre un'altra con caratteristiche speciali per questo nuovo tipo di intervento e ci devono dire quanti tagli eseguire e con quale frequenza nel tempo. Lo facciamo già lì vicino con il Bisatto ma chiaramente qui le tecniche possono anche essere simili però con presupposti scientifici diversi. Siamo andati a vedere il canale Ferrara col sindaco Gozzi per vedere se si può ricavare da lì un po' d'acqua che contribuisca al livello del lago. Bisogna intervenire con dei lavori per rimettere in sesto il canale, ma il risultato è garantito anche se non proprio risolutivo. I presupposti con le analisi dell'università ci sono, ora servono le conclusioni, i tecnici lavorano infatti solo su indicazioni e le seguono in modo scrupoloso.

Lago di Fimon: una laguna nascosta (Art. corrente, Pag. 3, Foto generica)

 



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