NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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La Mille Miglia, un sogno che continua

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La Mille Miglia, un sogno che continua

Il lavoro di un anno si concentra tutto ora sull'evento di giovedì prossimo: con quali ritorni di risultato?

La Mille Miglia, un sogno che continua (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)MAURO PERUZZI- Siamo alla terza edizione, molto lavoro, molta soddisfazione, grande la squadra della Scuderia Palladio, insomma: un buon tentativo di migliorare ogni anno di più. Quest'anno oltre al passaggio su Vicenza abbiamo Marostica e il Ponte di Bassano. Vogliamo sensibilizzare la gente, l'83 per cento dei partecipanti sono stranieri per cui vogliamo focalizzare l'attenzione del mondo sul Ponte per il quale abbiamo anche avviato una raccolta fondi, preparato un libro e c'è anche un adesivo che si può applicare sulle auto e verrà regalato anche al pubblico. Bisogna non dimenticare questo problema. La scheda della Mille Miglia dice che ci sono 435 vetture e che si vedono solo qui; se vuoi vedere le auto antiche devi andare nei musei dove però sono statiche, qui invece la mostra va direttamente fino alla gente e si tratta davvero di gioielli conservati in maniera stupenda con l'originalità dell'auto salvaguardata. Pensate solo che ci sono oltre 2500 domande di iscrizione ma ne vengono accettate solo quelle che abbiamo al via e il perché è dovuto al fatto che sono ammesse solo le auto con pezzi originali il che produce anche coefficiente alto per i punteggi della classifica. C'è un'Alfa con coefficiente altissimo, una OM Mille Miglia del 1928 e che nel 29 si classificò 17.

Un rapporto diretto con il museo dell'auto...

NINO BALESTRA- Non ho mai potuto correre la Mille Miglia ma ho visto le ultime edizioni della gara, quando correvano i Marzotto e tanti miei cugini oltre ad altri piloti; ad esempio Nuvolari, in Campo Marzo, nel 1947 quando da bambino lo vidi passare come un lampo rosso in mezzo a un boato incredibile. Poi mi hanno spiegato che era proprio lui. Sono nato in quel clima dove si parlava sempre di auto e l'interesse è enorme come potrete capire. L'interesse per questa manifestazione anche se non si tratta più di una vera e propria gara non finisce veramente mai. L'interesse è per lo spettacolo, per l'affezione a questo sport, si viaggia sempre in mezzo a due ali ininterrotte di folla. Con il museo c'è ovviamente un rapporto forte dal momento che tutto si lega sempre ai fenomeni automobilistici. Complessivamente la Mille Miglia ne è una parte essenziale, sempre viva e attuale. Le nostre mostre tematiche semestrali sono affollate, quella sulla Mille Miglia ha attirato un numero incredibile di spettatori paganti e anche quella della Harley Davidson. Migliaia di persone. Può essere anche un fenomeno legato all'estetica perché se consideriamo che c'è un cinque per cento che magari partecipa per esibizione personale, ma tutto il resto arriva perché è bello ripercorrere le strade di Varzi, Nuvolari, Ascari, Marzotto. Soprattutto per gli stranieri credo sia un evento formidabile per l'attrazione che esercita. C'è anche il fatto estetico dal lato della linea e del design delle auto, sia per quelle degli anni 20 con tutti quegli spigoli, sia per quelle dei nostri giorni con le linee perfette, levigate, bellissime.

ROBERTO CRISTIANO BAGGIO- È vero che c'è un fascino irresistibile. Io che sono sempre stato un appassionato sento questa attrazione e anche se per una trentina di anni non ho potuto fare gare ora che posso lo faccio volentieri. Mauro Peruzzi mi ha coinvolto nell'organizzazione e naturalmente ho risposto sì, perché è un fatto del cuore. Con Mauro abbiamo scritto anche questo libro storico che celebra i 50 anni della Scuderia Palladio e la storia della Mille Miglia, con le gesta di tutti i nostri piloti. Il titolo è Bracco Tabacco e Venere, cioè un biellese che correva con a fianco un fiasco perché aveva sempre sete, e poi un navigatore della Scuderia Palladio che era postino a Montecchio Maggiore, ed era anche un affabulatore straordinario; ed infine Venere impersonata da Gioia Tortima cioè una cognata dei Marzotto che corse con Giannino nonostante il no di Enzo Ferrari il quale "non voleva donne nel suo ufficio e sulle sue auto". Ma Giannino Marzotto si impose e si portò Gioia sulla sua auto dopo averle spiegato che non si sarebbe mai fermato in gara, nemmeno eventualmente per lasciare che facesse pipì.

Un mondo che non c'è più, ma quei colori sono ancora la base dell'entusiasmo di oggi quando il pubblico è tuttavia trasformato, di gente che magari chi sono Nuvolari e i Marzotto non ne ha nemmeno l'idea...

MAURO PERUZZI- Dopo Giannino l'anno scorso, quest'anno l'edizione è dedicata a Vittorio Marzotto, entrambi formidabili piloti. Quest'anno da Gambellara a Montebello c'è una prova cronometrata prima di andare a Montecchio per il controllo orario, con le macchine che si vedranno ferme in perfetta visibilità. Poi alle 20,45 andremo a Vicenza in Piazza dei Signori con il controllo a timbro, a Marostica sempre per il controllo a timbro, e infine a Bassano attraverso una prova cronometrata doppia sulla Rosina. Da Bassano si lascia la provincia di Vicenza e si va alla conclusione della prima tappa fissata a Padova in Prato della Valle.

La Mille Miglia, un sogno che continua (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)C'è ancora una volta una forte presenza femminile, ma nel mondo dell'auto come sono le proporzioni della cosiddetta quota rosa?

NICOLETTA DE DOMINICI- Ci sono molte donne pilota anche se si sono trasformate negli anni e anche se io mi rendo conto di aver vissuto un periodo d'oro assieme a grandi personaggi. Ora ci sono però più donne che corrono, è cambiato praticamente tutto e lo si capisce rimanendo per un po' come ho fatto io fuori da questo mondo per poi rientrarci; quando sono tornata ho visto che effettivamente auto e rallysmo sono cambiati moltissimo per cui sono cambiati anche i piloti. È vero che siamo portati a pensare che una volta era più bello, ma proprio per il fatto che è cambiato tutto si capisce che oggi non si improvvisa più niente, si è specialisti, non si corre per caso con auto messe assieme alla meglio. Noi ci divertivamo e facevamo anche i risultati, ma adesso c'è professionalità, le auto hanno avuto una evoluzione tecnologica che ha fatto salire i prezzi alle stelle e quindi non basta la volontà e nemmeno la capacità, servono grossi supporti. Ci divertivamo molto, oggi invece sono professionisti a tutti gli effetti dato che alle loro spalle c'è qualcuno che avendo pagato finanziamenti importanti i risultati li vuole perché altrimenti non avrebbe ritorni economici. Insomma, non c'è più spazio per l'improvvisazione anche perché le auto di oggi raggiungono velocità e prestazioni nemmeno pensabili al mio tempo di rally.



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