NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
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Schio, sfida a 6 tra viabilità e centro storico

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Schio, sfida a 6 tra viabilità e centro storico

Dopo la realizzazione dell'Ospedale unico di Santorso qual è a suo parere il futuro per il vecchio nosocomio di Schio? A livello sanitario che strategia dovrà essere portata avanti con gli altri comuni appartenenti alla stessa Ulss?

tomasi_dario (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)TOMASI: «Pochi giorni fa all’ex De Lellis è stata inaugurata la Casa della Salute, un polo di medicina territoriale di cui beneficeranno tutti gli scledensi e gli abitanti di molti altri comuni dell’Alto Vicentino. La qualità di questi servizi andrà mantenuta e se possibile potenziata e sviluppata ulteriormente. Abbiamo così potuto conservare alla piastra dell’ex De Lellis un ruolo significativo nella riorganizzazione dei servizi territoriali. Quella di Schio è una vera e propria casa della salute con l’obiettivo di garantire ai cittadini un sistema di servizi sociosanitari territoriali comodo, efficiente e di facile accesso».

alessandro_gori. (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)GORI: «L’ospedale di Schio non è di proprietà del Comune quindi dovrà decidere la proprietà. Ritengo che, a parte alcuni servizi sanitari che vanno mantenuti, si può ipotizzare di riconvertire parte della struttura a casa di riposo per anziani, strutture sempre carenti sul territorio. L’ospedale di Santorso, a parte alcuni "problemi di gioventù” sta rispondendo bene alle richieste dei cittadini e va valorizzato facendo arrivare personale medico di alta professionalità».

giulia_bisogni (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)BISOGNI: «A parte il fatto che noi siamo stati da subito e da sempre contrari alla costruzione di quel "mostro", non sto qui a ribadire storie di privatizzazioni della salute e di profitti fatti sulla pelle dei malati, con le tasse dei cittadini. Nelle strutture chiuse, dove sono rimasti macchinari costosissimi a marcire, e se li hanno tolti saranno stati buttati via poiché i “gestori” del nuovo ospedale hanno in appalto tutte le macchine che l’ospedale usa, ancora si lavora, si fanno prelievi e analisi. Secondo noi non è più il tempo di strategie comuni con gli altri comuni. Troppo tardi, la strada è stata segnata con la costruzione dell’ospedale di Santorso. Speriamo che le strutture dismesse restino pubbliche, e che vi si possano accentrare i servizi essenziali. Secondo noi potrebbe anche essere aperto un posto di primo intervento urgente che potrebbe affrontare in maniera rapida tutte le vere urgenze, prima di ricoverare pazienti nel nuovo ospedale».

marco_vantin (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)VANTIN: «Non siamo contrari al fatto che diventi un ospedale di comunità, "La casa della salute", però monitoreremo che le lunghe degenze non diventino un peso eccessivo e che ricadano totalmente sul cittadino o sulle casse comunali, perché la struttura dovrà garantire l'universalità delle cure e la tutela della salute a tutti i cittadini. Vorremo poter utilizzare tutta la parte vecchia, attualmente chiusa per farla diventare la casa delle associazioni del territorio e magari in futuro, anche sede di un'unione tra Comuni, con servizi accorpati per fare sinergia ed essere città Centro di riferimento per l'Alto Vicentino. Gli spazi potrebbero anche essere adeguati per aprire una mensa cittadina con posizione semi centrale, al servizio della Cittadella degli studenti, di quanti in città a prezzo adeguato ma accessibile, vogliano consumare un pasto. Siamo a favore che la struttura rimanga per uso socio sanitario e collettivo, siamo totalmente contrari ad una sua possibile trasformazione in area commerciale e residenziale. La strategia della Regione è quella di creare degli ospedali hub (ospedali di riferimento super specializzati) come Verona, Padova e probabilmente Vicenza e ospedali provinciali sempre più riservati a pazienti acuti o super acuti; va di conseguenza che tutto il resto verrà gestito sul territorio dove si dovrà ben strutturare il servizio dei distretti, come assistenza domiciliare, cure palliative (sono previsti molti investimenti) al fine di diminuire le degenze e quindi i costi per i posti letto: far rimanere il paziente fra i suoi familiari ed evitare così malattie antibiotico resistenti e da disorientamento psicologico (soprattutto per i più anziani). Ovvio che bisogna però potenziare il territorio e vigilare che ogni comune abbia le risorse per poter dare un buon servizio socio-sanitario al cittadino».

marco_tolettini (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)TOLETTINI: «Si tratta, lo voglio premettere di una proprietà privata, ancorché dell'Ulss e quindi in sinergia con essa dovrà essere valutata e condivisa la soluzione più idonea che contemperi i vari interessi. La proposta che mi pare possa trovare l'accordo è già contenuta nel Pati, approvato all'unanimità dal consiglio comunale. Dovranno essere riconfermate le funzioni dei servizi socio sanitari territoriali con adeguati spazi e volumi. L'idea poi di connettere il parco storico della Valletta, senza soluzione di continuità, con l'area ex De Lellis è da condividere con conseguenti modifiche della viabilità. Il tutto andrà, ripeto, concordato ed inserito poi nel piano degli interventi, il cosiddetto Piano del sindaco. Noi siamo sempre stati per l'Ospedale Unico che reputiamo una risorsa e pertanto siamo soddisfatti che il problema degli "acuti" sia sostanzialmente risolto. Ora tutti, mi auguro, anziché voltare la testa indietro, la girino verso il futuro. Pensiamo come aiutare la direzione Ulss a sviluppare sempre più la sanità sul territorio con adeguati servizi tra cui la Casa della Salute e presidi territoriali».

valter_orsi. (Art. corrente, Pag. 1, Foto generica)ORSI: «La piastra del De Lellis è già interessata ad una riqualificazione e si deve continuare su questa strada per garantire servizi pubblici di qualità ai cittadini. I sette piani del De Lellis non possono essere riutilizzati in quanto il totale abbandono ha fatto si che intervenissero le nuove norme sull'antisismica, ci si troverà ad affrontare il tema sotto l'aspetto “volumetria” e in tal senso alcune voci ci riportano che vi siano già trattative in corso. Il nostro territorio deve essere unito per garantire il miglior servizio al cittadino-utente, i servizi domiciliari e la rete dei medici di base deve entrare a regime come previsto dai piani sanitari. La questione del nuovo impianto ospedaliero di Santorso è ancora un tema da approfondire, le inchieste in corso sembrano portare alla luce che il tasso interessi che si sta pagando è considerato “di usura”, dobbiamo quindi ricercare le responsabilità che portano di fatto ad una gestione della risorsa pubblica al di fuori della legge».



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