NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
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Una sola donna al comando: è il sindaco

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Una sola donna al comando: è il sindaco

Che cosa spinge una persona tranquilla e normale verso la vocazione al martirio rappresentata dal mettersi a disposizione di una comunità e di farsi eleggere sindaco?

GIUSY_ARMILETTI (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)GIUSY ARMILETTI- Vengo da dieci anni di amministrazione, gli ultimi cinque li ho fatti da vicesindaco. Per me questa è la conseguenza di un percorso che avevo già sperimentato nelle associazioni; avevo anche pensato di poter dedicare tempo ad un servizio diverso ma francamente non pensavo minimamente di candidarmi a sindaco anche se ero contenta della mia esperienza; difatti la mia è stata una decisione molto sofferta, durata otto mesi dopo la richiesta fattami del sindaco Bertinazzi. Una decisione difficile, ma quando ho alla fine accettato siamo partiti con questa avventura che mi è sembrata subito bellissima già in campagna elettorale incontrando tantissime persone, vedendo la partecipazione e il tentativo di ricrearla che è diventata parte dei nostri quattro punti di campagna elettorale. Dopo di che le difficoltà ci sono e i primi giorni da sindaco mi hanno confermato tutto: le persone vengono a chiedere cose umane e il problema è che bisogna valutare bene tutto e non permettersi distrazioni perché il dialogo di un sindaco con la sua città, nel mio caso di Dueville, è qualcosa che deve aiutare tutti a risolvere i problemi e quindi a vivere meglio. Il che naturalmente non toglie che i problemi ci siano ed in questo momento siano particolarmente spinosi, difficili da affrontare e ancora più difficili da risolvere.

MARILISA MUNARI- La mia esperienza è differente sul piano generale del punto di partenza perché arrivo da un mandato già fatto e quindi sono di fronte al secondo mandato. Con un gruppo che si chiama L'Arca e propone partecipazione e rinnovamento cerchiamo di fare politica che per noi però è altra cosa dalla formula perché ci si occupa della cosa pubblica dal punto di vista del cittadino prima di tutto. Io speravo francamente che ci fosse qualcuno del gruppo disposto a candidarsi invece per vari motivi non è stato possibile, così mi sono ricandidata. Conoscere la gente non è più un problema perché i primi cinque anni mi hanno dato questa possibilità mettendomi anche a confronto con le associazioni e il volontariato che è importantissimo. Ora bilanci alla mano mi pare che le cose non siano proprio allegre e non lo sono da tempo, abbiamo passato cinque anni a confronto con le famiglie, con il patto di stabilità, con la necessità di far fronte alle necessità dei cittadini e delle loro famiglie.

TIZIANA OCCHINO-Io invece vengo da cinque anni di consiglio passati nella minoranza, un avvicinamento graduale non troppo lungo e comunque utile a capire. L'impegno è grande, la sfida anche, abbiamo creato un gruppo in cui la presenza femminile è importante, con tre donne in giunta e due uomini, ma la carta vincente secondo me è la giovane età di tutti, un valore non a prescindere che deve difatti essere accompagnato dall'intelligenza e dalla sensibilità. Arsiero è un paese alle prese con una sfida soprattutto demografica da lanciare e risolvere, quella dell'invecchiamento dato che la migrazione verso la pianura e i centri più grandi è ancora forte principalmente con protagonisti i più giovani. I servizi alla persona sono fondamentali perché la qualità della vita dipende proprio da questo. Una risorsa l'abbiamo ed è l'ambiente, punteremo su questo, sui percorsi rurali sulla riscoperta delle malghe sui boschi sull'acqua. I margini delle risorse economiche sono praticamente nulli, ma noi vogliamo investire specie sul volontariato perché senza l'aiuto dei volontari non si fa niente. Siamo tutti giovani e questo è importante perché essere stati scelti da un paese in stato di invecchiamento ha un significato particolarmente importante, è per me come un messaggio di speranza, un filo di ottimismo verso il futuro che non guasta per niente quando sembra che il pessimismo sia obbligatorio.

GIADA SCUCCATO- La mia è una esperienza simile alla collega di Dueville, almeno per quanto riguarda l'ultimo mandato percorso tutto col la delega alle categorie e alle associazioni, cioè con quelli che ci mettono il cuore e che mi hanno permesso di fare un progetto di servizi necessari con la voglia di rendere il paese più vivo. È fondamentale vivere il paese e tutte quelle sue piccole cose che fanno il sale quotidiano della sua vita. Il bilancio che abbiamo trovato non permette molto ma almeno apre la possibilità di lavorare con le persone che hanno voglia di metterci tempo e faccia per investire sul paese. La mia lista è stata particolarmente rosa pur non avendo quote di genere da rispettare: metà donne e metà uomini, una lista venuta così, senza forzature. Ci siamo messi a lavorare con una esperienza già maturata in una certa direzione che ora è quella che vogliamo mantenere, speriamo con qualche momento felice a livello economico e magari un po' meno emergenze. Vogliamo arricchire per il territorio l'aspetto legato al Brenta e quindi vorremmo anche investire sul fatto di essere l'Olanda del Veneto, cioè un mondo agricolo essenziale e centrale per l'economia della provincia: due assessori vengono proprio da questo mondo. Abbiamo anche una fiera rurale e artigianale che dimostra la vicinanza della vita di questo paese con la parte che si lega alla campagna, all'ambiente, al territorio.



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