NR. 08 anno XXIX DEL 27 LUGLIO 2024
la domenica di vicenza
google
  • Newsletter Iscriviti!
 
 

Quale musica si suona a Vicenza?

facebookStampa la pagina invia la pagina

Quale musica si suona a Vicenza?

Per iniziare questo discorso dobbiamo partire dal fatto che l'orchestra ha rischiato di chiudere e ora riprende quasi miracolosamente a respirare: c'è un nuovo consiglio direttivo e un nuovo programma che si spera ottenga il risultato richiesto.

Quale musica si suona a Vicenza? (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)MARIO BAGNARA- Siamo riusciti in fretta a rimettere in ordine e a rilanciare l'orchestra che quest'anno compie 25 anni di attività: naufragare proprio in occasione di questo anniversario sarebbe stato una sciagura ma anche una vergogna. È la storia dell'orchestra che mi fa dire questo visto che sono stato uno di quelli che hanno firmato l'atto costitutivo nel 1990, al primo mandato Variati. Sono affezionato a questa formazione orchestrale che non è solo vicentina, ma si apre anche all'Europa e al mondo, si tratta di una realtà che abbiamo ritenuto necessario e doveroso aiutare a salvarsi trasformandola con un progetto che è considerato innovativo e originale anche a livello veneto; i giovani vi diventano protagonisti se sono diplomati e selezionati dai Conservatori di Vicenza e della regione, ma ci saranno anche altre porte aperte ai musicisti provenienti dall'estero. Saranno fatte audizioni con nomi di prestigio come Alexander Lonbich che ha risposto con grande entusiasmo e generosità alla nostra chiamata. I giovani troveranno anche qualche opportunità di occupazione visto che molti anche bravissimi non trovano uno sbocco professionale. La OTO rimane rigorosamente del teatro Olimpico rilancia se stessa attraverso questo progetto con una nuova disponibilità di produzioni che avranno stage specifici per ogni concerto con più prove, cosa che prima non è mai capitata perché più di due prove non si riusciva a fare. In questa stagione siamo a un programma con sei rappresentazioni più una per cui c'è una crescita dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Le formazioni orchestrali avranno a disposizione una residenza di Lonigo potranno vivere assieme questa esperienza di formazione musicale che sarà anche formazione umana. Il progetto è ambizioso come ho detto, è garantito dal punto di vista finanziario perché ce lo siamo assicurato preventivamente e per il resto speriamo in un risultato notevole dato che abbiamo applicato un taglio di spese rigorosissimo per guarire il deficit che si è accumulato negli anni scorsi in modo anomalo. Facciamo tutto questo in funzione del futuro.

Problemi finanziari che il festival del Jazz non li ha...

RICCARDO BRAZZALE- Un po' li abbiamo tutti questi problemi anche se debbo dire che il festival del Jazz di Vicenza si sta stabilizzando da molto tempo e ha una storia di vent'anni anche internazionale; la sua forma di vita è cresciuta piano piano grazie a una intesa forte con la città che ne è stata coinvolta perché ha capito che per crescere questo festival doveva essere vissuto da tutti; qualche momento difficile c'è stato; come in tutte le cose che debbono crescere ci sono stati momenti non facili, ma questa musica che anni fa era considerata anomala o strana da molto tempo è nei Conservatori come materia di insegnamento; ci sono molti festival del jazz, magari anche troppi, però alla fine è il pubblico che seleziona le qualità di ciascuno e per noi il punto in più è stato poter mettere assieme questa musica con i nostri monumenti e le nostre piazze, cioè con la città; anche Mario Bagnara ha contribuito, dato che era assessore alla cultura: abbiamo messo assieme la OTO con il jazz di Enrico Rava nel 94, con le liriche pucciniane: si capì che le melodie si fondono benissimo anche con linguaggi diversi e il risultato fu veramente interessante, fu un modo per guardare molto avanti rispetto a quello che si sarebbe immaginato all'inizio di questa sperimentazione. Credo alla fine che la novità di questo festival anche dal punto di vista organizzativo sia di avere trovato subito un imprenditore illuminato come Luca Trivellato che ci ha investito un impegno forse senza precedenti non solo per Vicenza ma anche nel Veneto. Significa che questi personaggi anche e soprattutto in questo momento di difficoltà generale sono essenziali per fare non solo musica ma anche arte nel senso più pieno della parola. Naturalmente quando si organizza in parte all'aperto c'è una parte di entrata che non si ha perché non c'è biglietto, ma la nostra scelta è stata di natura popolare col concerto di inaugurazione e qualche altro nelle piazze e nelle chiese. Non dà ritorno in economia e conti da saldare, ma i ritorni dal punto di vista dell'immagine e di quanto si suscita nella città sono davvero. Per una decina di giorni si trasforma Vicenza in città della musica perché tutti partecipano, a cominciare dai negozi e dai locali pubblici. Il risultato è questo, un periodo lungo di musica che sulle prime mi ha intimorito, ma alla fine abbiamo capito che si era già formata una aspettativa inconfondibile per questo nostro festival. La decisione di andare anche all'esterno dei luoghi chiusi come i teatri è stata vincente anche se ogni tanto facciamo i conti con un fattore metereologico che è naturalmente sempre a rischio e per questo studiamo ogni volta gli eventuali ripieghi al coperto. Il risultato generale però è che dopo anni di festival ora ci sono locali che fanno jazz, c'è richiesta di manifestazioni, c'è un Conservatorio che di Jazz ha un insegnamento specifico. C'è tutto quel che serve e che è determinato appunto dal festival. Non ci fosse stato non esisterebbero tante iniziative e tanta aspettativa...

Il Conservatorio dunque è uno dei pilastri anche di questo aspetto culturale della città e della sua disponibilità a partecipare.

Quale musica si suona a Vicenza? (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)ENRICO PISA- Il Conservatorio è stato interlocutore continuo negli anni della fondazione e anche attuale; oltre che affiancare tutte le attività, spingiamo i nostri studenti di talento e già molto avanti negli studi a produrre manifestazioni a cui poi collaboriamo. Con la OTO esisteva un rapporto di tutoraggio degli studenti per la parte formativa con tirocinio che andava a finire nell'orchestra ed era sancita dalla convenzione che ci legava. Ora questa parte del discorso non c'è più perché gli studenti non potranno partecipare alle attività orchestrali se non dopo aver ottenuto il diploma. Questo almeno stando alle regole di oggi, sarebbe come consentire una attività parallela a quella che è una attività accademica nell'istituto con altra attività esterna; il Conservatorio non ha bisogno di delegare all'esterno attività che può benissimo fare al proprio interno per dovere di istituto. Ci sarà di certo la collaborazione dei due enti che in certe occasioni daranno contributi importanti e non sarà certo una interruzione di impegno reciproco. Tra l'altro noi siamo aperti anche verso l'estero come con la Cina o il medio Oriente con attività che assecondano l'aspirazione di molti studenti che vogliono venire a diplomarsi o specializzarsi a Vicenza e in Italia. In Medio Oriente Vicenza ha addirittura alcune aule, esattamente come le nostre qui a San Domenico e siamo l'unico Conservatorio che può fare questo con una prospettiva interessantissima  e che dovrebbe concretizzarsi del tutto in novembre quando si concluderà la fase di preparazione.

MARIO BAGNARA- In questa nuova impostazione bisogna fare esperienza per quanto riguarda la OTO, ma coltivo il sogno di una sinergia operativa tra la nuova orchestra e il Conservatorio; non escludo una unione di forze tra il progetto e qualche produzione di grande rilievo che coinvolga il Conservatorio del quale ho sempre apprezzato le iniziative che ho visto in pubblico. Una nuova proposta si può formulare e credo che si debba e si possa superare questo aspetto di cui parla Enrico Pisa, non sarà un ostacolo invalicabile. Per noi il Conservatorio è sempre stato un punto di riferimento indispensabile. Abbiamo tra l'altro le prove di direzione orchestrale che si sono svolte e si ripeteranno con il maestro Giancarlo Andretta che ha una importante esperienza e naturalmente dà il proprio contributo.



« ritorna

continua »

Come installare l'app
nel tuo smartphone
o tablet

Guarda il video per
Android    Apple® IOS®
- P.I. 01261960247
Engineered SITEngine by Telemar