Per il trasferimento abbiamo optato per la macchina. Si tratta di percorrere quasi settecento chilometri, tutti in autostrada: il pedaggio da Vicenza al confine di stato, percorsa prima la A4 fino a Udine e poi la A27 fino al Tarvisio, è di 16 euro e 40 centesimi. In Austria è necessario esporre sul parabrezza quella che loro chiamano "Vignette": è un bollino che si può comprare anche all'Aci di Vicenza, in via Fermi. Per una validità di dieci giorni il prezzo e di sette euro e 90 centesimi. Consente di percorrere, senza fermarsi ad alcun casello e senza pagare alcun pedaggio, tutte le strade austriache, l'autostrada A2 che conduce fino a Vienna oppure anche qualsiasi altra arteria locale. Il navigatore satellitare accompagna il viaggiatore fino alla porta dell'albergo e in zona è possibile parcheggiare chiedendo alla reception una specie di lavagnetta di legno e un permesso che costa dieci euro al giorno. Prima di partire avevamo sentito molto parlare del problema della scarsità di parcheggi a Vienna: la prova dei fatti è stata più positiva del previsto.
Se arrivate a Vienna il 13 febbraio, come abbiamo fatto noi, può accadervi di entrare in una specie di città incantata: aveva nevicato praticamente tutto il giorno precedente e tutto era coperto da uno strato bianco di neve spesso una decina di centimetri. Tutto? No, non tutto. Le strade erano pulitissime e i marciapiedi anche. Non ho idea di come facciano a Vienna, ma di certo il loro sistema andrebbe attentamente studiato. Ho visto in azione una specie di spargisale domestico, un carrettino dotato di un recipiente per il sale e di una ventola che sparge il sale, mano a mano che il carrettino viene spinto dal proprietario. Ho visto a terra una gran quantità di ghiaino scuro, e la mia automobile, al rientro, era coperta da una patina di sale bianco. Eppure le strade, tutte, e i marciapiedi, tutti, erano puliti il giorno dopo la nevicata. Anche in periferia, anche nelle strettissime viuzze del centro.