Una volta li chiamavano “cespugli”, quelli di contorno al grande progetto dell'Ulivo che portò alla vittoria il buon Romano Prodi. Piccoli cespugli però crescono e diventano determinanti anche a livello locale per definire il quadro che andrà ad affrontare le prossime amministrative: tra un anno le provinciali e tra due le comunali. IdV, Pdci, Sel, i No Dal Molin, sono forze che potrebbero portare anche più del 10-15 per cento di voti totali. Una forza prettamente di sinistra che ad oggi è quasi del tutto fuori dal Consiglio Comunale della città, ad esempio, ma che potrebbe contare e molto nell'appoggiare il candidato di centrosinistra nella corsa a Palazzo Nievo e tantissimo in quella a Palazzo Trissino. Diventa così fondamentale capire quale sia la posizione politica di questi soggetti e come interpreteranno i prossimi due anni, intensi dal punto di vista elettorale-locale.
Come giudica l'operato della giunta Variati nei primi tre anni di attività?
Giorgio Langella, PDCI: «Ci sono vari aspetti che non ci soddisfano. Dalla poca trasparenza riguardo le consulenze affidate dal comune, ad alcune ordinanze (ad esempio su nomadi e mendicanti), al coinvolgimento in giunta (o nelle sue vicinanze) di soggetti che facevano parte della giunta precedente (e che si erano presentati alle elezioni con programmi assolutamente alternativi), a come si affrontano le problematiche legate alla situazione del lavoro (un problema spesso sottovalutato), al PAT e alle decisioni ad esso collegate (cementificazione del territorio comunale, preminenza degli interessi di chi costruisce rispetto a quelli di chi abita). Su tutto questo il giudizio non può che essere insufficiente. Su altri temi, diciamo che raggiunge la sufficienza».
Alessandro Pesavento, segretario cittadino IDV: «Non lo condividiamo su alcune scelte urbanistiche e infrastrutturali strategiche e rispetto alle politiche socio-assistenziali. Ci attendiamo un cambiamento di linea nei prossimi mesi coerente con gli impegni assunti dal Sindaco verso i cittadini in campagna elettorale e con il programma votato in Consiglio Comunale dalla maggioranza nel 2008».
Ciro Asproso, Sel: «Formulare una pagella sull’operato della Giunta Variati equivale ad esprimere un giudizio apodittico che, in questa fase, risulterebbe azzardato e alquanto presuntuoso. Rispetto ai 10 anni del governo Hullweck si sono visti ampi margini di miglioramento, basti pensare al risanamento gestionale di AIM; alle proposte per l’integrazione dei lavoratori migranti e delle loro famiglie; alla difficile partita del Dal Molin e del Parco integrale. Naturalmente ci sono anche delle zone d’ombra, su tutte, Urbanistica e Mobilità. Sinistra Ecologia Libertà fu l’unico partito a presentare un documento ragionato e organico sulle previsioni urbanistiche del PAT, a conferma del fatto che abbiamo le idee ben chiare sul futuro della città e che non temiamo il confronto.
In attesa di conoscere le linee strategiche del Piano del sindaco e più ancora, le determinazioni del Piano degli Interventi, il giudizio è sospeso, ma solo perché molte delle opere previste, a partire dallo Stadio nuovo, non verranno mai cantierate. Vi è invece un forte sentimento di delusione per le politiche sulla Mobilità, ma la cosa non dovrebbe stupire nessuno, poiché noi siamo coerenti con le posizioni espresse in campagna elettorale».
Manca un anno alle provinciali: presenterete una vostra lista o parteciperete alle Primarie del centrosinistra?
Pesavento: «Presenteremo una nostra lista di candidati per il Consiglio Provinciale».
Asproso: «Alle provinciali presenteremo certamente la lista SEL e contribuiremo in modo attivo ad organizzare delle primarie vere del centrosinistra vicentino. Primarie aperte, coinvolgenti e soprattutto che si allarghino molto oltre le sigle partitiche che anche nel centrosinistra hanno mostrato notevoli limiti negli ultimi vent'anni. Dobbiamo proseguire nel solco di quanto fatto a Milano, a Napoli e a Cagliari nelle ultime amministrative, con i referendum sui beni comuni e nel nostro piccolo, a Vicenza, nella battaglia contro la base al Dal Molin.
La partecipazione diretta, il protagonismo di tante persone e gruppi del centrosinistra diffuso nella società, sono la chiave per aprire le nuove porte di cui abbiamo bisogno, e di cui ha bisogno anche la provincia di Vicenza per poter scegliere una vera alternativa».
Langella: «La nostra intenzione è di arrivare a presentare un unico candidato del centro-sinistra su basi programmatiche solide, semplici e condivise. La questione delle primarie può essere affrontata solo se esiste la volontà politica di un’unità non solo apparente ma programmatica. Con regole e principi forti».
Eventualmente Primarie con un vostro candidato?
Asproso: «Alle primarie SEL ha l'ambizione di poter proporre un candidato, questo non significa che sarà un nostro iscritto, anzi noi di SEL vogliamo fungere da strumento per poter creare anche in provincia di Vicenza una forza alternativa maggioritaria capace di governare con mitezza, ma nel segno della radicalità a partire da materie come il lavoro, l'immigrazione, il sistema sociale sia di assistenza che sanitario, le prospettive per le giovani generazioni da troppo tempo ai margini e ovviamente con un'attenzione prioritaria all'ambiente. Per poter ottenere risultati significativi su questi temi non possiamo farcela da soli. Ci servono competenze e disponibilità, per questo noi non siamo un partito che sceglie al suo interno le candidature, riproponendo il vecchio ceto politico. Anche per le primarie andremo ad ascoltare e fare rete con tutto ciò che di buono si trova nella società organizzata».
Langella: «Il nostro obiettivo è cambiare modo di far politica in Provincia. Pensiamo che la questione del candidato presidente abbia una priorità minore rispetto a quello che si vuole fare. Inoltre la nostra posizione è quella di abolire le Province. Si parla tanto di diminuire i costi della politica. Mantenere le province è un costo inutile e dannoso. Ecco, vorremmo che uno dei punti di un programma condiviso dal centro-sinistra fosse quello di battersi a tutti i livelli per la cancellazione degli enti inutili o poco utili. Anche delle province (a questo proposito, ci domandiamo il perché dell’astensione dei parlamentari del PD sul progetto dell’IdV di abolirle)».
Pesavento: «Decideremo nei prossimi mesi per le Primarie».