NR. 43 anno XXVIII DEL 23 DICEMBRE 2023
la domenica di vicenza
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Castelvecchio, un mese dopo

di Mario Giulianati
19 dicembre 2015

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Interventi

CASTELVECCHIO (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Un mese fa, pressappoco, il 19 novembre, un furto, o meglio una rapina a mano armata, si è svolta a Castelvecchio, museo straordinario di Verona, e quindi d’Italia. Diciassette opere, alcune importantissime ma tutte di grande valore, sono state rubate con una tecnica da assaltatori, di banche, mai, per quanto abbia memoria, utilizzate prima con un museo.

vittorio_sgarbi (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Il prof. Sgarbi ha anche ipotizzato la possibilità che la mano fosse stata armata da gruppi politicizzati estremisti. In ogni caso una rapina anomala per il metodo e la quantità di opere sottratte. Dopo le prime giornate di commenti di ogni genere apparse sulla stampa. Le esternazioni di personalità dell’arte e della cultura, ma in primo luogo del mondo della politica, è calato un silenzio praticamente totale. Nessuna dichiarazione, informazione, bollettino dello stato delle cose, rilasciato da qualche organo istituzionale. Tanto che un gruppo di intellettuali lanciano un appello al Governo e in primo luogo ai Ministri Angelino Alfano e Dario Franceschini affinché non facciano “dimenticare quello che è accaduto a Castelvecchio”.

simbolo_carabinieri_ (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)È certamente condivisibile la preoccupazione degli intellettuali firmatari del documento ma la mia speranza è cha occuparsene, della rapina, sia stato incaricato, come presumo, il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, che dalla data della sua formazione, nel maggio del 1969, ha dato dimostrazione di grande professionalità e capacità di intervento tanto da guadagnarsi, per i meriti acquisiti sei medaglie d'oro ai Benemeriti della Scuola della Cultura e dell'Arte. È da comprendere che il silenzio denunciato, pur legittimamente, dal documento degli intellettuali, in una fase di indagine, delicatissima proprio per l’importanza artistica e anche, da non trascurare, economica, dei capolavori sottratti, diventa per il Comando Carabinieri una assoluta necessità. Uno strumento con il quale operare fuori da ogni rumore mediatico. Riporto dal sito del Ministro della Difesa, un brandello di informazione su questo Comando, che recita “L’Italia fu così la prima Nazione al mondo a dotarsi di un organismo di polizia specializzato nello specifico settore, anticipando peraltro di un anno la raccomandazione della Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), che, da Parigi, indicava agli Stati aderenti l’opportunità di adottare varie misure volte a impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, tra cui la costituzione di servizi a ciò preposti”. È certamente una struttura operativa altamente qualificata e di eccellenza. Pur aderendo, moralmente e virtualmente, all’appello, ritengo, sempre che le cose stiano come mi auguro, senza per questo diminuire i meriti di altri Corpi di Polizia preposti alle indagini e alla sicurezza dei cittadini e dei beni, che si debba avere fiducia che, proprio nell’operoso silenzio, a volte assai più utile e proficuo del chiasso mediatico, l’azione di recupero si concretizzi positivamente.



nr. 46 anno XX del 19 dicembre 2015

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