I ponti vicentini
La polemica sulla viabilità cittadina prosegue e, per quanti ponti si aprano, il fatto che siano stati chiusi contemporaneamente, non ha di certo favorito una quasi serena accettazione delle difficoltà da parte della utenza della strada. Purtroppo il dramma di questa situazione, che si trascina dalla precedente legislatura, sempre retta dal dott. Achille Variati, ma che ha visto succedersi assessori diversi, è legato ad una parolina e a un proverbio che appaiono emblematici: programmazione e “fare e disfare è tutto lavorare”.
La programmazione dei lavori pare proprio che non esista. Si costruisce una rotatoria, spendendo quattrini e tempo dei cittadini, e poi quando si è certi che funziona, la si distrugge per altri esperimenti. Che funzionano assai male. Si fanno sensi unici per poi riportare il tutto ai due sensi di marcia. Per non affrontare il discorso delle piste ciclabili che con assoluta coerenza, si fa per dire visto che i ciclisti usano da sempre i marciapiedi come terreno privilegiato, spesso indifferenti ai pedoni presenti, allora si segnano le piste sui marciapiedi. Basterebbe che fosse “insegnato” a quei pochi, anche qui si fa per dire, ciclisti vivaci, che esiste un codice stradale che vale anche per loro, compresi i segnali relativi ai sensi unici. Vi è chi si son prese le multe per aver parcheggiato la propria auto con un quarto di ruota sul marciapiede. Eccoti allora l’invenzione: trasformiamo parte dei marciapiedi in strisce azzurre e il problema è risolto. Un ultimo accenno, ma ve ne sarebbero tanti altri è relativo all’area del Ponte degli Angeli. Sarei curioso di sapere, entro un raggio di cento metri, a partire dal centro geometrico del ponte, quante volte sono stati eseguiti interventi più o meno manutentivi ma sicuramente stravolgendo, di volta in volta la situazione varia, negli ultimi 24 mesi. Della programmazione pare proprio che l’Amministrazione, non so bene se la parte politica o quella tecnica, sappia qualcosa di più del semplice termine.
Sotto l’aspetto del proverbio, pare proprio che l’abbia indovinata. I lavori si susseguono a un ritmo frenetico. Avevo contato, questa estate circa 70 cantieri aperti contemporaneamente. Ora leggo che mi son sbagliato. Sono stati 80. Uno sforzo organizzativo e economico straordinario. Mi ricorda quello della fine della legislatura precedente dove gran parte del “tesoretto”, diversi milioni di euro, ovverosia decine di miliardi di vecchie lire, sono scomparsi sotto strati di asfalto spesso tramutatisi, in breve tempo, in una gruviera come ha sottolineato più volte Il Giornale di Vicenza. Mi spiace assai leggere, sul quotidiano locale, che l’Assessore Antonio Dalla Pozza, ha ricevuto, tramite Facebook e i gruppi Whatsapp, ingiurie e minacce. Questo atteggiamento di alcuni eroici concittadini, presumo, non fa per niente onore a loro e riduce il dibattito politico a una farsa. Personalmente ritengo che un assessore debba assumersi soprattutto la responsabilità di quanto di non positivo sviluppano i suoi uffici. E se le responsabilità sono di più assessorati, allora è l’intera Giunta che deve farsene carico, non giocare allo scaricabarile. Ammettere che l’insieme della Amministrazione, parte politica e parte tecnica-burocratica, non ha avuto la capacità di programmare interventi suddivisi nel tempo della legislatura, mi pare sia il minimo. È sotto gli occhi di tutti, e per il passato, remoto, le cose avvenivano proprio così. Tanto per chiudere ricordiamoci della tragicommedia del Ponte di Debba. Nessuna responsabilità ammessa da parte di nessuno e il ponte è sempre lì che aspetta una soluzione. Ma quando avverrà? Un tempo si diceva, di situazioni analoghe che si sarebbero risolte “ l’anno del dopo e il giorno del mai”- Mi pare che, almeno per il Ponte di Debba, alla barba di tante promesse, questo sia l’atteggiamento di questa Giunta.