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Interventi

La Fondazione Roi e l’oggettivo sistema di potere

di Mario Giulianati
23 luglio 2016

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Interventi

La Fondazione Roi e l'oggettivo sistema di potere

 

bulgarini-zonin (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Un giornale, quotidiano on line, Vicenza Piu’, mi riporta alla memoria due fatti, legati tra loro, riferiti alla faccenda della Fondazione Roi che si è trovata, in virtù di sa quale mistero della finanza dinamica, a perdere pressappoco 30 milioni di euro. Eppure non mancavano, nel suo Consiglio di Amministrazione, personaggi che, almeno in teoria, di finanza dovevano intendersene alquanto. Il primo fatto è quello che riguarda il signor Jacopo Bulgarini D'Elci, Vice Sindaco e Assessore alla (de)Crescita, ovverosia alla cultura del Comune di Vicenza. Riporta il giornale una dichiarazione del sig. Bulgarini «A Vicenza c'era un oggettivo sistema di potere che non si poteva mettere in discussione: neanche io l'ho fatto, non ne ho avuto la forza». Una dichiarazione molto coraggiosa ma che non ha portato alcun elemento per fare chiarezza. In pratica fatta la dichiarazione, mi pare il 10 di maggio u.s., il silenzio è calato totale. Più spesso della nebbia sul Po. Eppure qualcuno avrebbe ben dovuto chiedersi, e chiedere al Vice Sindaco cosa ne sapeva di questo “oggettivo sistema di potere” e ancora cosa avrebbe dovuto fate e che non ha “potuto” o saputo fare per opporsi. Niente di niente.

Marchese-Giuseppe-Roi (Art. corrente, Pag. 2, Foto generica)Un sasso nello stagno, un po’ di cerchi sempre più lenti sull’acqua. Poi tutto torna tranquillo. Anzi stagnante. Il secondo fatto è quello riferito all’Ordine del Giorno, presentato dal Consigliere Sandro Pupillo, della Maggioranza, ma votato da tutti i presenti che auspicava che l'attuale consiglio di amministrazione della Fondazione Roi approvi quanto prima il bilancio e contestualmente si dimetta» chiedendo inoltre «all'amministrazione di intraprendere tutte le azioni necessarie per fare in modo che vi sia un netto taglio con il passato». Nel frattempo, mentre il Vice Sindaco e la Giunta intera stanno pensando (forse) a cosa dire e a cosa fare, escono ben due documenti abbondantemente firmati, una lettera esposto indirizzata, tra gli altri, anche al Sindaco di Vicenza (e siamo a marzo del c.a. quindi ben prima del maggio del tormento bulgariniano) che chiede chiarezza sull’intera vicenda seguita poi da un appello firmato anche da tre ex sindaci di Vicenza, e indirizzato, a giugno, al DG della ex Popolare di Vicenza che oltre la chiarezza chiede anche che siano individuate le responsabilità per quanto accaduto e che vengano rapidamente sostituiti tutti componenti del CD della Fondazione. Il silenzio della Amministrazione Comunale è totale e in particolare quello del “coraggioso” assessore. Nemmeno la più semplice e normalissima decisione è stata presa. Una decisione del tutto simbolica, visto il precedente dei due anni di assenza dal CD della Fondazione del rappresentante di diritto dei Musei Vicentini: quella di ritirare il rappresentante attuale e darne pubblica ragione. Ora rimane da chiederci perché non è stato fatto nemmeno questo modestissimo gesto. Forse per timore dell’immaginato “oggettivo sistema di potere”? Ma nemmeno ora, che il Presidente Zonin si è dimesso, pur tardivamente, il Comune di Vicenza, fosse almeno per dare soddisfazione al Consiglio Comunale, ritira il proprio rappresentante, sempre che rappresenti veramente il Comune di Vicenza?

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