Da tempo, e non breve, l’Assessore dott. Dario Rotondi è oggetto di particolari attenzioni sia da parte della stampa e da settori del Consiglio Comunale sia da parte di molti cittadini. Questo è un fatto quasi naturale, direi scontato, visto che la delega assegnatagli è riferita a una situazione, di per se delicatissima, che riguarda la sicurezza della cittadinanza. Una sicurezza che scavalca la questione fisica, materiale per toccare la sensibilità delle persone e quindi renderle più consce dei pericoli, delle difficoltà e dei problemi che, specie nei tempi odierni, hanno raggiunto livelli piuttosto pesanti. La gente, tutti noi, chiediamo di poter girare per la città in piena tranquillità. Possibilmente sia di giorno che di notte. Di poter vivere nella propria casa senza timore alcuno. Di non essere infastiditi quotidianamente da gruppi, che alcuni affermano essere addirittura organizzati, di postulanti. Di non trovarci in situazioni pericolose dovute a risse, a spaccio, oggetto di violenze verbali e fisiche e più ne ha più ne metta.
Chi meglio di una persona che ha avuto, in passato, la possibilità di farsi una solida esperienza professionale proprio nel settore della sicurezza, potrebbe essere più adatto per ricoprire il ruolo di assessore alla sicurezza di Vicenza? Il dott. Rotondi questa professionalità la possiede. Ma proprio per questo la città si attende che sia in grado di risolvere i problemi. Forse, date le circostanze si chiede anche più del possibile, ma pure questo è scontato. Ad un esperto si chiede sempre qualche cosa di più rispetto a uno di poca esperienza. Il problema si complica maggiormente quando alle tensioni generate dalla domanda pressante proveniente dalla cittadinanza, si unisce una protesta robusta da parte del Corpo, praticamente unanime, della Polizia Locale che solleva anche dubbi di legittimità dell’operato dell’Assessore. Evidentemente questo relativamente alla sua funzione. Quindi il braccio operativo sul territorio, proprio relativo alla sicurezza, della Amministrazione non condivide la politica del suo Assessore. E ciò avviene con appelli diretti da ben cinque sindacati del settore ai vertici della Amministrazione stessa. Il tutto finisce in Consiglio Comunale con una richiesta da parte di alcuni consiglieri delle dimissioni dell’Assessore Rotondi o, almeno il trasferimento in altri settori. Non mi attardo su questa richiesta ma sulla dichiarazione rilasciata dal Sindaco Dott. Variati che trovo per lo meno singolare. Dice il Sindaco (Giornale di Vicenza): "Lo dico a voi (ai consiglieri comunali - ndr) e lo dico anche ai sindacati. Non pensino che il ruolo del mio assessore alla sicurezza sia quello di restare chiuso all’interno del suo ufficio a impartire orientamenti e ascoltare indirizzi. Ha il diritto e il dovere di garantire la presenza sul territorio nell’ambito delle sue funzioni. Ci saranno conseguenze per il sindaco,eventualmente per l’assessore ma anche però per chi ha fatto quelle affermazioni. Non c’è sindacato che possa mettere in dubbio l’immagine di un uomo che ha servito lo Stato come questore”.
Ritengo che se un sindacato, un gruppo politico, un privato cittadino offende e tenta di offuscare l’immagine, quindi denigrare in qualsiasi maniera, un signore che svolge una pubblica funzione debba necessariamente rispondere di quello che dice e di quello che fa. Indipendentemente dal fatto che questo signore abbia in passato assunto altre importanti funzioni. Se, generalizzo, il soggetto che critica dimostra la validità delle sue dichiarazioni non vi è alcun dubbio che ne ha piena legittimità. Se, per ipotesi, la dichiarazione del sindaco tende a creare una specie di rete protettiva, una forma di “qui non si passa”, commette un errore proprio ai danni, in questo specifico caso, del dott. Rotondi. Ritengo che se ha da esservi una commissione d’inchiesta, mi pare di averlo letto da qualche parte, non sarebbe male che fosse formata da soggetti terzi, proprio per garantire non solo il l’assessore ma la conoscenza della verità.