Ogni tanto una bella notizia riusciamo a riceverla, soprattutto per merito dei mass media e, qui da noi, per mezzo del quotidiano locale. Qualche giorno addietro il Giornale di Vicenza titolava “Tiepolo in trasferta, tornano restaurati”, Un titolo che suscita la curiosità e quindi incita alla lettura del testo. Si viene così a sapere che “In ottobre 30 opere di Palazzo Chiericati saranno in mostra a Bergamo:la fondazione che li ospita li renderà”nuovi”. In poche parole Vicenza presta per tre settimane una trentina di opere della Pinacoteca del Chiericati, A Bergamo e questo “Tramite dell’operazione è il prof. Giovanni Villa che a Vicenza “cura”il museo e collabora con la Creberg” (Che è la Fondazione della banca di Bergamo). Questa operazione suscita dell’entusiasmo se si pensa che la Fondazione Creberg sosterrà la spesa per restaurare tre dipinti di Giambattista e Giandomenico Tiepolo, tra le quali , di Giambattista “La Verità svelata del Tempo”- Oltre che un’opera d’arte straordinaria è anche un messaggio per tutti noi.Addirittura una speranza, oltre che un auspicio.
La “verità” è spesso lenta ad apparire ma il Tiepolo ci suggerisce di essere pazienti che alla fin fine trionferà. Ma tornando alla mostra di Bergamo trovo, al di la della bella iniziativa, la necessità di pormi degli interrogativi. Il primo è relativo alla coincidenza, straordinaria, tra la inaugurazione della mostra bergamasca, e la inaugurazione di un’ala di palazzo Chiericati. Leggo su Il Corriere del Veneto che «Nell’ala Ottocentesca – dichiara il direttore scientifico del Chiericati, Giovanni Villa – intendiamo ricreare l’ambiente della società del Settecento e dell’Ottocento, con dipinti ma anche con sculture, mobili, cere e pure sete, che hanno un gran significato nella storia del Vicentino. Sarà l’occasione per far capire l’importanza di Vicenza nell’arte dei secoli passati a livello italiano ed europeo». E il giornalista Gian Maria Collicelli prosegue scrivendo che il 7 ottobre verrà inaugurata questa ala del Chiericati. Esattamente il giorno in cui si inaugura la mostra bergamasca. Un Chiericati privato di opere dei Tiepolo, del Piazzetta, del Ricci. Ovverosia di una parte importante del suo patrimonio artistico. Una strana maniera di interpretare la programmazione. Un altro interrogativo riguarda proprio la presenza, indubbiamente notevole sul piano professionale, del prof. Villa che, a quanto dice la stampa, è un po’, forse tanto,il costruttore di questa interessante operazione culturale. Ma non si capisce bene a quale titolo e con quale incarico, da parte del Comune di Vicenza o, magari, da parte di altri soggetti. Alla fine, dopo tutto il rumore avvenuto attorno alla vicenda della Fondazione Roi, non sarebbe male che la nostra Amministrazione portasse a conoscenza della cittadinanza vicentina esattamente come stanno le cose. Magari, con un gesto di grande generosità, il prof. Villa ci sta regalando il suo impegno. Sarà cosa buona saperlo per ringraziarlo pubblicamente. L’ultimo interrogativo è questo: le opere soggette al restauro, e qui ci sta proprio un grazie alla Fondazione Creberg, sono opere di proprietà dei vicentini e il restauro è sempre una operazione di grande delicatezza. Sono opere importanti e quindi non dispiacerebbe sapere se tutto l’iter è stato seguito dalla Sovrintendenza, che ogni cosa sia avvenuta nella massima trasparenza, sia per quanto riguarda il prestito sia per ogni altra operazione inerente le opere d’arte vicentine.
nr. 33 anno XXI del 24 settembre 2016