Non so se il pensiero della on. Senatrice Laura Puppato è pienamente espresso nella nota pubblicata su Vicenza Più in relazione al rapporto Regione-Stato circa il sistema creditizio veneto, sia esattamente quello che l’ onorevole vuol dire, ma di certo , se così è allora mi viene da pensare, al di la della verità del contenuto, che il modo con cui si esprime è tale che difficilmente potrà dare un contributo ad un rapporto equilibrato e positivo. Vale la pena di riportare per intero il comunicato dell’onorevole, che recita “La regione, rifiutando il tavolo proposto da Baretta e quindi dal Governo sul tema credito e nello specifico sulle banche venete, condanna il Veneto all’afonia politica e istituzionale a livello nazionale. Il Governo è pronto a garantire supporto e l'unica cosa che riesce a fare la Giunta è respingere la palla è lo stesso meccanismo attivato negli ultimi anni con una schizofrenia degna di analisi psichica, visto che di giorno si ribadisce la volontà di imprimere una propria governance ai problemi e quando cala la sera e ve ne è la possibilità si rifiuta con incomprensibili giustificazioni. Il Veneto resterà afono e nano con una giunta non collaborativa e che non ha neppure capacità di attivazione o anche volontà di svolgere un ruolo su un tema importante per le famiglie e le imprese venete come quello della situazione bancaria creata dai due istituti di credito. Un federalismo solo ululato e poi smentito nei fatti non servirà a nulla, ma sarà oggetto di sola derisione”.
Prima considerazione è legata al linguaggio, che pare più da comizietto di lontana periferia urbana che da dibattito serio e costruttivo a livelli importanti tali da poter determinare decisioni significative. In secondo luogo va detto che la parte politico-economica del Governo non si è mai espressa, se non marginalmente- vedi il Vice Ministro Enrico Zanetti - per un intervento vero, autentico, forte nei confronti di quella che, ad essere particolarmente cortesi, si può definire l’assalto del secolo al sistema creditizio popolare veneto, e in particolare vicentino. E non si dica che la “discesa in campo di Atlante” è stata la grande mossa che il Governo ha messo in piedi per salvare le Banche. Una mossa, che al di la delle intenzione che potevano esserci a monte, ha comunque messo il sigillo FINE alle speranze di un qualche pur modesto e parziale recupero del risparmio, perché di questo si tratta e non di speculazione, da parte di diecine e diecine di migliaia di lavoratori, di tutti i livelli, vicentini e veneti.
Ora è comprensibile che in assenza di fatti, seppur minimi, concreti e visibili, le parole del Sottosegretario Baretta, non creano alcun elemento di fiducia ma sembrano esclusivamente pronunciate per generare “l’effetto placebo”. Esponenti del Governo hanno definito speculatori i risparmiatori, hanno ritenuto intoccabili i giudizi degli gli ispettori della Banca d’Italia sia l’azione della Consob, non dimentichiamoci di quello che il Ministro Angelino Alfano dichiara (VVOX) «Il Governo non deve e non può attaccare le Autorità di Garanzia. In ballo non c’è la persona del presidente Vegas, peraltro stimato per la sua serietà e competenza, ma una corretta relazione tra le istituzioni» Bene, anzi male. Bella (?) difesa d’ufficio ma enorme dimenticanza di usare ugual vigore in difesa dei risparmiatori. Così come non pare che sia stata data energia sufficiente, in persone e mezzi, per una analisi giuridica rapida e approfondita alla Magistratura. Dichiara Maurizio Conte, presidente della Commissione Regionale (VVOX) «L’obiettivo è presentare un testo e fare una relazione in cui dimostreremo di essere venuti a conoscenza di quanto accaduto e soprattutto dare un indirizzo ben preciso su quali azioni la Regione e lo Stato dovranno compiere per garantire il nostro sistema bancario. Non entriamo invece nel merito delle indagini che sta svolgendo la Procura, a cui però trasmetteremo gli atti e tutto quanto ricevuto per la massima trasparenza».Non mi pare che questo sia un modo “afono”, come dice la senatrice Puppato, di confrontarsi con lo Stato. Ritengo, al contrario, anche stando a quanto afferma il Vice Ministro Zanetti in TV e sulla stampa, che piuttosto sia il settore economico del Governo, oltre al Ministro degli Interni, ad essere cieco e sordo.
nr. 24 anno XXI del 25 giugno 2016