Un giornale on line riporta una nota del Comune di Vicenza che recita “che in dieci settimane dalla data di apertura della Basilica Palladiana (22 aprile), i visitatori complessivi risultano essere già 22.624, di cui 4.304 sottoscrittori di abbonamenti, 8.895 residenti in città e provincia, 9.425 provenienti da fuori provincia, per un incasso complessivo pari a 77.010 euro, di cui 21.520 derivanti dagli abbonamenti e 55.490 da ingressi singoli.” Il Vice Sindaco, nonché Assessore con delega alla “Crescita” (visto l’andamento complessivo della città non si comprende proprio di quale crescita si tratti se non altro che quella del degrado, da tutti denunciato e della insicurezza che è ormai un aspetto quasi paesaggistico) dichiara “Non posso che essere soddisfatto di questi numeri davvero eccezionali in particolare se si considera che fino alla settimana scorsa il maltempo non ha di certo favorito la visita al monumento".
Date per vere queste cifre, e non vi è alcun motivo per ritenere che non lo siano, sorge spontanea una domanda che in verità era stata, seppur in forma diversa, espressa anche al tempo delle grandi mostre in Basilica. Le cifre sopra riportate, ed altre del recente passato, hanno dimostrato che, indipendentemente dal contenuto, la Basilica possiede una forte attrattiva, cosa questa, che anche per il passato, ben prima della presenza bulgariniana in Palazzo, si era dimostrata. Allora come ora ci si domanda come mai i nostri esperti amministratori non si sono preoccupati, almeno per le prime due grandi mostre oggetto di una specifica convenzione contenente l’art.7, dove ogni utile era assegnato a Linea d’Ombra, di richiedere, in cambio della concessione della Basilica e di tutti i supporti, di ogni genere, concessi a spese, non di poco conto, del Comune di Vicenza, un solo euro, per ogni biglietto venduto ? Presumo che la professionalità del dott. Goldin non avrebbe trovato nulla da ridire per una richiesta, minima, di questo tenore. Quindi queste cifre, più che vantarsene, dovrebbero sollecitare nei preposti un minimo di autocritica.
nr. 26 anno XXI del 9 luglio 2016